Ritrovato un certo assetto di squadra e un impegno accettabile, salta agli occhi la mancanza di giocatori all’altezza di un ottavo di Champions League contro una squadra fatta di solisti.
Una Roma organizzata riesce a tenere testa ad un Madrid senza gioco. Gli spagnoli creano le azioni dai lampi dei solisti e, essendo forti, creano problemi. Avranno sicuramente problemi quando dovranno affrontare una squadra non solo forte nei singoli come loro, ma anche organizzata tatticamente.
Purtroppo tutto quello creato dai giallorossi è stato distrutto sul più bello. Una volta è mancato l’ultimo passaggio, una volta il tiro sbagliato, una volta l’arbitro.
Tutto il lavoro fatto finora da Spalletti porterà ad una crescita della squadra e, nel campionato italiano, questo significherà risalire la classifica. Per competere in Europa servono giocatori importanti e su quello c’è poco da fare.
Il gol di Ronaldo è fortunoso, tutti gli osanna al giocatore sono poco comprensibili, vista la prestazione offerta. Benzema, Rodrigez, Modric tutti al di sotto delle loro possibilità. Forse merito della Roma o forse scarso impegno dei madridisti.
È un peccato, perché sicuramente il risultato poteva essere diverso, non che cambiasse qualcosa per il passaggio del turno, ma sarebbe stato più giusto.
Continuare con lo stesso spirito in campionato per tornare a giocare in Champions anche il prossimo anno, magari con qualche giocatore di livello in più
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Categorie Articoli by CdR La Partita PARTITA Il Commento Ultimi arrivi partita Scritto da Petra lunedì, 14 Marzo alle ore 04:39
La Roma arriva a Udine con la forza delle sette vittorie consecutive e l’eliminazione dalla Champions. Contro i bianconeri in crisi mette subito le cose in chiaro, creando tanto e portandosi in vantaggio con un gol di Dzeko, proprio lui.
Partita senza storia, troppa differenza tra le due squadre anche se, non appena cala l’attenzione, qualcosa si rischia sempre e Spalletti si sgola per tenere viva la concentrazione, soprattutto dopo il meraviglioso raddoppio di Florenzi.
La pennichella però arriva e i padroni di casa accorciano le distanze e riaprono apparentemente un match già morto e sepolto. Non arrivando il terzo gol c’è da penare fino al fischio finale.
Una Roma bella col quel vizio, ogni tanto, di fermarsi quando non le è permesso. Picchiare sempre, battere sempre il ferro caldo. Non si può regalare niente a nessuno, la rincorsa non può fermarsi nemmeno ora che il terzo posto è nettamente in mano giallorossa.
In questo tratto finale di campionato non si può buttare via nemmeno un punticino, potrebbe costare caro.