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Risolto consensualmente il contratto con Ashley Cole
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
martedì, 19 Gennaio alle ore 07:18
da asroma.it
La Roma rende noto di aver risolto consensualmente il contratto in essere con il calciatore Ashley Cole.
Il 35enne difensore inglese, dopo aver giocato in premier con Crystal Palace, Arsenal e Chelsea, è arrivato alla Roma nel luglio del 2014.
Dopo aver fatto il suo esordio in maglia giallorossa il 30 agosto 2014 nella prima di campionato vinta per 2-0 contro la Fiorentina, Cole ha collezionato la passata stagione 11 presenze in Serie A e 5 tra Champions League e Coppa Italia.
La società ringrazia Cole per l’impegno profuso durante la sua permanenza all’interno del club e gli augura il meglio per le prossime tappe del suo percorso professionale.
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Roma-Verona: le interviste
Categorie La Partita PARTITA Le Interviste Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
lunedì, 18 Gennaio alle ore 06:02
SPALLETTI A MEDIASET
Alla vigilia c’era un’attesa diversa
Non abbiamo fatto una grandissima gara, la squadra però ci ha provato. Ci sono state opportunità che non abbiamo sfruttato, è sicuramente un risultato difficile da accettare ma ci sono delle cose da salvare, ho visto grande impegno, la squadra dispiaciuta alla fine che ha tentato di fare quello che ci eravamo detti e quindi bisogna lavorare.
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Ultima Legione Romana XVIII Ianuarius MMXVI Se solo loro sapessero.
Categorie Ultima Legione Roma Ultimi arrivi Ultimi arrivi CDR
Scritto da r. cdr
lunedì, 18 Gennaio alle ore 05:14
Nella settimana dei ritorni al passato e dei futuri cancellati, dopo settimane di silenzio voluto per uscire dal calderone dei finti predicatori e dei mille italioti allenatori, mi arriva dritta al cuore una voce, emozionata, flebile e commossa. E’ la voce di Ruggiero Rizzitelli che, intervistato ai microfoni di Roma Channel, parla con voce commossa e rotta dal pianto, della Finale di Coppa Uefa 1990/91. Quella, manco a dirlo, persa in casa contro l’Inter per abusi arbitrali, pali, centimetri mancati di poco.
E’ una voce fuori dal coro, se presa nel panorama del calcio di oggi. Una voce sincera, spontanea, verace, ma sopratutto VERA. Il nostro ei fu numero 11, vede un’immagine di quegli anni e non riesce a trattenere le lacrime. Parla di una squadra non eccelsa, operaia, tosta. Una compagine di amici, che lui chiama famiglia, che giocavano al pallone con l’unico obiettivo di dare filo da torcere alle grandi potenze sportive ed economiche di quei tempi. Con scarso successo ovviamente, come vuole la storia della AS Roma, ma con un grande merito; aver lasciato un segno indelebile, incancellabile nei cuori di tutti i veri tifosi della Roma che hanno vissuto coscientemente quel periodo calcistico. Continua >>
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LA PARTITA: ROMA VERONA – Niente miracolo
Il miracolo che si richiedeva non era certo per il risultato, quello si dava per scontato. Giocare con l’ultima in classifica, praticamente retrocessa, non richiedeva qualcosa di eccezionale. Sarebbe bastata la normalità.
Eppure nemmeno il cambio di allenatore ha dato la scossa che ci si aspettava. Nemmemo quella emotiva che, di solito, è la più scontata. Partita identica alle precedenti, copione identico anche con il regista diverso.
Sono gli attori che purtroppo rimangono gli stessi, inadeguati a recitare degnamente su un palcoscenico di alto livello. Ci si può aspettare di più? Certo, ma difficilmente riusciranno a darlo per grossi limiti mentali e tecnici.
Spalletti forse non sa bene dove è finito. Se riuscirà a cavare del sangue da tutte le rape che stanno a Trigoria, allora sì che farà il miracolo, farà l’eccezionale. Ha detto che tanto è cambiato e la maggior parte forse in peggio, visto che siamo di nuovo a ricominciare un qualcosa. Nemmeno Penelope era così veloce a fare e disfare.
Come al solito il match si mette pure bene, dopo il vantaggio nessuna squadra che si rispetti si sarebbe fatta raggiungere da una retrocessa, nessuna squadra avrebbe subito un assedio nei primi dieci minuti della ripresa.
E invece, puntuale, arriva il pareggio sull’ennesimo rigore regalato. Stavolta è stato Castan, certo in ritardo di condizione, ma prima di lui Torosidis, Maicon e altri hanno fatto lo stesso. E il copione scritto per questa maledetta stagione e, per ora, nessuno è in grado di strapparlo.
Si punta il dito su Dzeko che non segna mai, ma si continua a sbagliare bersaglio. Come Garcia, che aveva le sue colpe, ma non era la causa dello scempio. È il vertice che è inadeguato e impreparato. E, se nulla cambia in testa, ai piedi troveremo la melma.
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Categorie Articoli by CdR La Partita PARTITA Il Commento Ultimi arrivi partita Scritto da Petra lunedì, 18 Gennaio alle ore 04:18
Il miracolo che si richiedeva non era certo per il risultato, quello si dava per scontato. Giocare con l’ultima in classifica, praticamente retrocessa, non richiedeva qualcosa di eccezionale. Sarebbe bastata la normalità.
Eppure nemmeno il cambio di allenatore ha dato la scossa che ci si aspettava. Nemmemo quella emotiva che, di solito, è la più scontata. Partita identica alle precedenti, copione identico anche con il regista diverso.
Sono gli attori che purtroppo rimangono gli stessi, inadeguati a recitare degnamente su un palcoscenico di alto livello. Ci si può aspettare di più? Certo, ma difficilmente riusciranno a darlo per grossi limiti mentali e tecnici.
Spalletti forse non sa bene dove è finito. Se riuscirà a cavare del sangue da tutte le rape che stanno a Trigoria, allora sì che farà il miracolo, farà l’eccezionale. Ha detto che tanto è cambiato e la maggior parte forse in peggio, visto che siamo di nuovo a ricominciare un qualcosa. Nemmeno Penelope era così veloce a fare e disfare.
Come al solito il match si mette pure bene, dopo il vantaggio nessuna squadra che si rispetti si sarebbe fatta raggiungere da una retrocessa, nessuna squadra avrebbe subito un assedio nei primi dieci minuti della ripresa.
E invece, puntuale, arriva il pareggio sull’ennesimo rigore regalato. Stavolta è stato Castan, certo in ritardo di condizione, ma prima di lui Torosidis, Maicon e altri hanno fatto lo stesso. E il copione scritto per questa maledetta stagione e, per ora, nessuno è in grado di strapparlo.
Si punta il dito su Dzeko che non segna mai, ma si continua a sbagliare bersaglio. Come Garcia, che aveva le sue colpe, ma non era la causa dello scempio. È il vertice che è inadeguato e impreparato. E, se nulla cambia in testa, ai piedi troveremo la melma.