sabato, Luglio 05, 2025 Anno XXI


In effetti, ripensando a quanto successo ieri allo stadio Olimpico e alla, usando un eufemismo, fortunosa qualificazione agli ottavi, ha ragione Pallotta.
Non c’era niente da fischiare. Nulla. Perché quello che vediamo, sportivamente parlando, da novembre ad oggi, derby a parte, è il NULLA. Cosmico.
Come quelle visuali da dentro le stazioni spaziali. Si vede la terra in lontananza che gira (il pallone) e lontani, lenti, apatici, noi.

Quindi è vero, caro “Presidente”, sbagliato fischiare. Sarebbe invero giusta la strada dell’indifferenza. Silenzio assoluto, come quello cercato, voluto e ottenuto in Curva Sud.
Sono tempi affettivamente magri in casa giallorossa. Nella mia seppur breve memoria romanista non ricordo un periodo come questo costellato dalla distanza abissale in termini affettivi tra squadra, società e tifoseria. Siamo stati in grado di sopportare perfino la quasi retrocessione del 1994, Ciarrapico e i suoi orrendi buffi, il periodo più basso della gestione Sensi, senza mai battere un ciglio, gridando, lamentandoci, fischiando si, anche questo, ma pur sempre con la Roma nel cuore e sentendosi legati ai colori che ci appartengono. Continua >>

Ci consegnamo, abbiamo deciso di ritirarci e costituirci. Siamo inutili e dannosi, dei pericoli per questa Roma.

Per la nostra prigionia chiediamo alcune condizioni, semplici.

A) lasciate che i nostri figli ricordino ciò che fu l’essere della Roma, non sottoponeteli a quel metodo “LUDOVICO ” che avete introdotto ed usato per i volontari.

B) allontanate da Trigoria chiunque abbia ancora qualcosa di Romanista, chiunque sia stato contaminato da qualunque Roma passata. Continua >>

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PALLOTTA IN ZONA MISTA

Presidente, è felice per questo risultato?
Sì, credo che i ragazzi nel secondo tempo hanno dimostrato molte emozioni e entriamo tra le migliori 16. Quello che realmente spero è che riusciate a lasciare questi ragazzi in pace ogni giorno. Sono un buon gruppo, grandi uomini, e sta veramente stancando questo attacco quotidiano su questi ragazzi. È frustrante venire qui e sentire i fischi soltanto perché passano il pallone indietro al portiere, soprattutto per le cose che scrivete o dite alla radio ogni volta. Quindi prima o poi qualcuno di voi (giornalisti) deve crescere e cominciare a rispettarli come meritano. Sono nel 16esimi ora, lavorano sodo ecco tengono come noi tutti qui. Ma ad un certo punto dovete smettere di tartassarli.
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