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RAGAZZI DI VITA. La poesia si fa scena
Categorie Articoli by CdR Editoria Teatrando Ultimi arrivi
Scritto da Er Pasquino
lunedì, 7 Novembre alle ore 09:35

Gli articoli sono gentile concessione di Paolo Leone: dai siti corrieredellospettacolo.net, culturaeculture.it, e settimanale MIO
 corriere dello spettacolo
Roma, Teatro Argentina, dal 26 ottobre al 20 novembre 2016
Termina nel migliore dei modi il lungo omaggio che il Teatro di Roma ha tributato a Pier Paolo Pasolini nel quarantennale della sua scomparsa, con Ragazzi di vita, in scena al Teatro Argentina dal 26 ottobre al 20 novembre. Mettere su un palcoscenico il celebre romanzo del grande poeta non era certamente facile, ma il risultato del lungo lavoro del regista Massimo Popolizio e la drammaturgia di Emanuele Trevi hanno prodotto uno spettacolo da ricordare. Quella Roma, quelle dinamiche, quel vivere ancora allo stato brado, quel degrado, ma anche quella spontaneità, quell’ingenuità di fondo di quei ragazzi che si avviavano, di lì a poco, ad essere fagocitati da una città in rapido cambiamento, così duramente e poeticamente descritte da Pasolini, rivivono sul palcoscenico in modo che non poteva essere più coinvolgente. Continua >>
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Categorie Editoria Pillole&Chicche de Roma nostra Ultimi arrivi Ultimi arrivi CDR
Scritto da Er Pasquino
lunedì, 7 Novembre alle ore 09:51

Gli articoli sono gentile concessione di Claudio Colaiacomo: dal libro Roma Perduta e Dimenticata Compton Netwon Editori – segui Claudio su facebook o su twitter
Nel 1840 a villa Torlonia s’inauguravano due grandi obelischi che possiamo ancora oggi ammirare nel parco. La storia del loro trasporto è il resoconto di un’affascinante impresa di coraggio, navigazione e ingegneria che non è eccessivo definire titanica. Un anno prima, due steli di granito rosa vengono intagliate nelle cave di Baveno presso il lago Maggiore. Già dalle prime fasi del trasporto iniziano le difficoltà.
 Il Fortunato
La cava si trova a quattro chilometri dal lago in posizione sopraelevata, gli obelischi sono alti dieci metri e insieme arrivano a un peso di quasi cinquanta tonnellate. Giunti sulla riva, sono adagiati su tre grossi tronchi d’albero e fatti navigare attraverso il Ticino fino alla rete dei navigli milanesi, per poi continuare attraverso canali interni verso il Po e l’Adige fino a Venezia. Don Giovanni e Donna Anna, così sono soprannominati i due obelischi, vengono adagiati con un complesso sistema di argani su un battello appositamente costruito, il Fortunato, che avrà il compito di accompagnarli fino a Roma. Continua >>
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