lunedì, Ottobre 14, 2024 Anno XXI


Partita e capocciate


10/11/14 BASTA POCO
12/11/14 BALLE SPAZIALI

tapiro

l’archistar FuFFaX Il Tapiro CdR del 7.11.2014: “il parto della nuvola pesante”

Ave Romanari, usciamo dalle nostre vicende pallonare e guardiamoci un po’ in giro. Non tira una bella aria. Ormai da tempo… Troppo.

In questi giorni, per di più, piove che Iddio la manda. Tutta colpe delle nuvole.

Tra tutte le nuvole, però, ce n’è una che, pur non stando in cielo, sta per rovesciare una bella pioggia. Non acqua, ma denaro. Tutto questo a Roma.

“Una gara vinta senza neanche volerci partecipare” disse l’architetto Massimiliano Fuksas.

Un progetto che, secondo il Sindaco dell’epoca Walter Veltroni, doveva realizzarsi in tre anni, portando una vera rivoluzione per quanto riguarda il turismo congressuale della Capitale.

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IL MESSAGGERO – laroma24.it

Morgan De SanctisL’interrogativo più gettonato del post Mosca è il seguente: cosa c’è dietro le dichiarazioni di De Sanctis, che ha scaricato sui compagni le responsabilità per il gol beccato in pienissimo recupero dal Cska? Una rosicata fine a se stessa del portiere, piccato per esser stato tirato in ballo come primo colpevole del pareggio della Roma, oppure il segnale di un malessere all’interno del gruppo guidato da Rudi Garcia? A dar retta alle voci di dentro (spogliatoio e dintorni), a De Sanctis è partito un colpo e basta. Una botta di permalosità, acuita dal nervosismo derivante dal successo sfumato in extremis soltanto pochi minuti prima. Nulla di cattivo o di accusatorio nei confronti dei compagni, giurano a Trigoria. Solo lo sfogo di un attimo e la voglia di respingere ogni addebito. Tanto è vero – assicurano – che le dichiarazioni di De Sanctis, uno che solitamente non sbaglia una virgola, sono state digerite senza problemi dalla squadra. In realtà, c’è stato anche chi non ha mandato serenamente giù il virgolettato del numero 26, ma non ci sono state discussioni plateali o faccia a faccia di alcun tipo. Con i dirigenti presenti a Mosca che non si sono sentiti in dovere di intervenire.
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Pochi spiccioli, pochi secondi e palla in mano, anzi tra i piedi. In mezzo giro di orologio si concentrano una quantità di errori tale da farti pareggiare una partita già vinta. Iturbe, Strootman, Keita, De Rossi, Astori e per finire De Sanctis, tutti colpevoli. Continua >>

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GARCIA A SKY SPORT

Si può parlare di beffa? Non avete mai avuto grandi sofferenze…
Sì. Quando non facciamo il secondo gol è possibile prendere gol così, una punizione. Mancava poco e dovevamo fare il secondo gol. Saremmo stati più avanti nel girone. Qualsiasi cosa accadrà a Manchester questa sera, dovremo vincere nella prossima partita: il futuro è ancora nelle nostre mani. A parte l’uscita di Morgan su Doumbia, nel primo tempo non mi ricordo il Cska pericoloso.

Si poteva ripartire di più?
Sì, ma siamo stati compatti. In queste gare, quando siamo vicino alla fine dobbiamo difendere bene come abbiamo fatto nel secondo tempo. Poi abbiamo avuto due occasioni per chiudere la partita, un pareggio fuori casa non è mai male, però per come è venuto ci ha dato qualche rimpianto.
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