sabato, Luglio 27, 2024 Anno XXI


Ci avviciniamo alla fine della monarchia, con il sesto e penultimo re di Roma: Servio Tullio, il secondo re etrusco, anche se il nome è romano, in carica per 44 anni, dal 578 a.c. circa, fino alla sua morte, 539 a.c.

Il nome delinea le umili origini del sesto re di Roma, in quanto figlio di una ex dignitaria, ridotta in schiavitù presso la casa di Tarquinio Prisco. Continua >>

Approfitterò di questo articolo, per scusarmi della mia assenza innanzitutto.

Sto scrivendo la mia tesi di laurea e il tempo è veramente poco e quel poco che rimane non può far affidamento su una testa lucida.

In questo appuntamento parlerò di un ponte, di cui purtroppo si è appropriata una fazione non meritevole di questo luogo.

Inoltre, come se non bastasse, da anni, vittima di una psicosi collettiva che porterebbe gli innamorati  a collocare un lucchetto su questo ponte, come simbolo di amore eterno…

Per quei pochi che ancora non lo sapevano, purtroppo è la triste realtà, rendiamo omaggio ad un luogo storico più per quello che vediamo nei film, piuttosto che per il suo reale spessore culturale.

 

Noi Romani veri, lo chiamiamo anche Ponte Mollo.

Costruito intorno al 200 a.c. lungo i percorsi della via Flaminia e della Via Cassia, confluente anche con la Veientana e Clodia, oggi lo vediamo come un’opera in pietra sorretto da tre arcate, ma in realtà nasce come un ponticello in travi di legno, la cui importanza non fu dovuta alla sua struttura o perizia architettonica, bensì al suo straordinario valore storico.

Parliamo di una battaglia, il cui teatro fu proprio questo ponte, che vedeva contrapposte le fazioni di Costantino e di Massenzio.

Ma cosa succedeva in quel tempo?

Come molti sapranno, l’Impero Romano, era stato riorganizzato con la politica tetrarchica, che prevedeva appunto due augusti e due cesari, a governare l’Impero d’Oriente e quello di Occidente.

Marco Aurelio Valerio Massenzio però, nel 305 circa, tentò una sorta di manovra mirata ad indebolire questo sistema, autoproclamandosi come princeps, carica che avrebbe dovuto conferirgli il controllo dell’Africa, oltre che dell’Italia.

Costantino I, per difendere il sistema tetrarchico messo a rischio da questo pericoloso squilibrio, mosse le sue truppe verso Roma, inserendo tra le varie fazioni, anche guerrieri non romani, appartenenti ai popoli vinti e sottomessi.
Discendendo dal Nord Italia, riuscì a far capitolare le truppe di Massimiano, padre di Massenzio, collocate in alcuni avamposti di contenimento nell’Italia Settentrionale,  per poi percorrere la Flaminia fino all’altezza di Prima Porta, nei pressi di Ponte Milvio, proprio sulla riva destra del Tevere, il giorno 28 Ottobre del 312 d.c.

La più esperta strategia militare di Costantino, obbligò l’esercito di Massenzio, a manovre militari sconsiderate, che costrinsero i soldati addirittura all’attraversamento del fiume, durante il quale vennero seppelliti dal crollo del ponte costruito di fianco a Ponte Milvio.

Sì è vero, fino a questo punto non ho menzionato un particolare molto famoso, il  sogno di Costantino, immortalato anche nel celebre dipinto di Piero della Francesca.

Secondo la leggenda, Costantino durante la notte, ricevette la visita di un angelo che gli disse brandendo una croce:”in hoc signo vinces”, vale a dire:”troverai la vittoria sotto questo simbolo”, come per dire che questa vittoria sarebbe stata dalla parte di Costantino per volere divino.

Per questo motivo Costantino, per ispirazione divina, fece apporre sugli scudi dei propri soldati una croce, che avrebbero mostrato ai propri nemici.

Storici della religione in realtà spiegano questo gesto come una trovata da “campagna elettorale”.
Nelle file dell’esercito di Costantino, erano pochissimi infatti i cristiani,  che invece si trovavano in gran numero tra le file di Massenzio, i quali avrebbero avuto qualche remora nel combattere contro il simbolo di Cristo.

Così fu, le cronache testimoniano un gran numero di abbandoni del campo di battaglia della fazione di Massenzio, lasciando un esiguo numero a fronteggiare l’esercito costantiniano, che come già detto, in pochissimo tempo sbaragliò il nemico.

Per chi volesse visitarlo, si trova  tra piazzale cardinal Consalvi e piazzale di Ponte Milvio.

A tutti i Romani, ma anche quelli che amano Roma: Ammirate con curiosità qualsiasi luogo storico per il suo valore culturale e non aspettate che sia un espediente cinematografico a catturare la vostra attenzione, altrimenti come in questo caso, Ponte Mollo, non sarà mai il ponte della famosa battaglia tra Costantino e Massenzio, ma semplicemente il più tristemente noto…ponte dei lucchetti.

 

Valerio Pappalardo alias “Lupo Grigio”

Questo articolo purtroppo, per varie cause esce un po’ in ritardo rispetto alla data della celebrazione del natale di Roma, ma credo sia assolutamente pertinente al momento storico che stiamo vivendo, sia come Romani che come Romanisti. È nei momenti di difficoltà che non bisogna perdere ciò che ci rende tali, l’identità. Continua >>

Torniamo ad occuparci delle figure monarchiche.

Con la morte di Anco Marzio, si interrompe il meccanismo dell’alternanza che fino a quel periodo si era adottato per eleggere la figura del re.

Inizia la dinastia Tarquinia, gli etruschi arrivano a Roma. Continua >>