sabato, Maggio 31, 2025 Anno XXI


Nella mattinata di Sabato 12 Marzo 2016 si è svolta la prima giornata di incontri del Primo Torneo Corederoma ASD 2016, 6 incontri tirati ed intensi all’insegna del divertimento e della compagnia insieme all’Associazione Il Ponte ASD che ci ha ospitato presso i campi in Via dei Gordiani.

Oltre alla squadra del Il Ponte ASD si sono affrontate le squadre della De Rossi ASD, che partecipano ai regolari campionati di categoria e due squadre di amici,  la Real Cuscini e il Chelsea Malatesta, il prossimo appuntamento è per Sabato 2 Aprile 2016 sempre sullo stesso campo, in quella giornata entrerà finalmente in campo anche la squadra CoredeRoma ASD, il premio per i vincitori sarà una cena pagata insieme a tutti gli amici che avranno partecipato…

Vi aspettiamo alle prossime sfide!!!

I risultati della prima giornata  :

Il Ponte ASD –   De Rossi  ASD               0 – 2

Real Cuscini –   Chelsea Malatesta       0 – 3

Il Ponte ASD –   Real Cuscini                   0 – 1

De Rossi ASD – Chelsea Malatesta      0 – 3

Real Cuscini  –   De Rossi ASD                  2 – 2

Il Ponte ASD –   Chelsea Malatesta       1 – 1

Le vigilie, quando si parla di attesa di partite della AS Roma, sono sempre cariche di aspettative, sogni, coppe alzate al cielo, sorpassi in classifica, svolte epocali. Le nostre vigilie calcistiche sono di solito dolci come le fragole su una coppa di gelato, a 3 piani, in una calda serata estiva sul lido di Ostia. Sono sempre state così, che da che mondo è mondo, e per noi romanisti il piacere nel 90% delle volte è stato solo quello. Quello dell’attesa. Meglio di niente…

Da qualche tempo a questa parte invece, direi così ad occhio 5/6 anni, le vigilie in casa Roma sono cariche di ansia, incertezze, paure più o meno trafelate. Il dolce sapore di cui sopra è rimasto solo una sensazione in retrogusto che va pian piano scomparendo. Va scomparendo con i tifosi nostalgici, quelli che chiameremo per comodità “della vecchia guardia”. Parliamoci chiaro, da quando è arrivata la proprietà americana ha anche preso vita un nuovo modello di tifoso della Roma; quello che “vuole vincere per forza”. Continua >>

Il calcio della UEFA Champions League non è più uno sport. E’ una sfilata di multinazionali che pilotano l’andamento dei propri interessi economici ed il tutto va al di là di qualsiasi risultato sportivo meritevole. La Roma ha giocato meglio, doveva per me addirittura vincere, mancano fino a due rigori netti ed il risultato è bugiardo e condizionato. Grazie a Mister Spalletti per aver ridonato la motivazione e grazie a quelli che sul campo (non tutti) ci hanno messo la tigna. Sintesi finita.
Ed infatti non è né la partita, né il risultato sportivo stesso l’argomento di discussione. Quanto piuttosto il vero senso, la sostanza del significato che oramai avvolge l’intero mondo del calcio moderno. Il calcio è ancora uno sport? C’è ancora spazio per il miracolo sportivo? L’allenamento, il sacrificio, il gruppo unito, l’umanità, il talento pagano ancora?

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ultimalegioneromanaGrazie Roma! Ci voleva tanto?! Ci voleva tanto a buttare sul campo sudare, sangue (chiedere al povero Gyomber), tigna?
E’ stato necessario il cambio di allenatore per dare la scossa ad una squadra fino a qualche settimana fa abulica, fantasma, moscia. Ieri a Sassuolo e prima ancora con il Frosinone abbiamo visto una squadra quanto meno sana mentalmente. Sul fisicamente ci lasciamo una riserva.
Il gioco non è ancora quello spallettiano, ci mancherebbe. Il povero Lucianone nostro ha già fatto tanto ed esclusa la sconfitta di Torino ha ridato forma ad un’idea di calcio che avevamo perso l’abitudine a vedere.

Corsa, sacrificio, lavoro. Non chiedevamo altro. Oddio, qualcosa forse da chiedere ce l’avremmo. Le dimissioni in massa di chi ha portato una squadra sull’orlo del fallimento sportivo totale (almeno per quest’anno). C’è anche da dire che la squadra non è coperta in tutti i reparti e continua, a mio avviso, ad essere non equilibrata in ogni settore con buchi CLAMOROSI in alcuni ruoli e reparti.

Quello che ci aspetta è una lotta e patema d’animo (come se non ci fossimo abituati), giornata dopo giornata fino alla fine del campionato. Champions a parte, realisticamente una montagna troppo alta da scalare (cit. Venditti), ci rimane solo il campionato e il terzo posto. Una Champions che ci permetterebbe di dare una spinta alle casse, tenere i migliori e magari riportare a casa dei campioni (1 per reparto), per sperare in un futuro più roseo.

Le basi per un cammino non troppo in salita ci sono tutte. E pare anche sia tornata una perduta serenità e spensieratezza. Diamo la guida di questo viaggio (a fari spenti, siamo pure sempre La Roma), a Mr Spalletti, a Francesco e a chi ha voglia. Gli altri si facciano da parte. Non abbiamo bisogno di prime donne, fighetti da Ibiza ed affini.

Onorate almeno la maglia, visto che per della Curva Sud, ahinoi, per ora e per il futuro prossimo, rimane solo il ricordo.

Forza Sempre grande AS Roma.

Giacomo Serafini