lunedì, Maggio 06, 2024 Anno XXI


Sempre uguale, sempre maledettamente uguale. Possesso palla sterile, nessuna verticalizzazione, giocatori fuori ruolo e crollo nel finale. Il copione è sempre lo stesso e il regista non ci vuole mettere una pezza.

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Agli  avversari basta davvero poco per difendersi, basta una doppia linea ordinata da quattro e senza fatica si aspetta che la Roma, dopo aver fatto una cinquantina di passaggi indietro o orizzontali, si faccia avanti.

Non ci sono falli, ne fatti e ne subiti, altro brutto segno. La lenta manovra non porta mai al tiro e non si salta mai l’uomo per creare la superiorità.

Il vantaggio, grazie al piedone di Borriello, è stato casuale e si sapeva che avrebbe retto poco. A fine partita il Siena avrà tirato di più in porta e in modo più pericoloso.

Vedere gli avversai prendere palla e puntare dritti verso la tua area fa rabbia, perché tu non lo fai. I giallorossi avanzano manco fossero una squadra di rugby. Non va bene e soprattutto sarà dura vincere una partita in questo modo.

La buona prestazione del capitano diventa inutile se questo è il contorno. In attacco non si fanno movimenti verso la porta, l’area di rigore è sempre vuota, i centrocampisti non cercano mai l’uno due, gli esterni inutili.

Insomma la situazione è nera e anche il più inguaribile degli ottimisti inizia a porsi delle domande.

Senza cambi di rotta il mare in tempesta sarà la nostra casa. Burrasca all’orizzonte.

petra@corederoma.it