giovedì, Dicembre 12, 2024 Anno XXI


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Gli articoli sono gentile concessione di Claudio Colaiacomo: dal libro Roma Perduta e Dimenticata  Compton Netwon Editori – segui Claudio su facebook o su twitter


Lungo la sponda destra del Tevere, proprio sotto Castel Sant’Angelo, si forma ancora oggi una piccola spiaggia che d’estate si copre di erba e accoglie qualche sparuto pescatore. Qui fino agli anni Settanta si trovava uno degli stabilimenti balneari più noti in città, quello di Rodolfo Benedetti detto Er Ciriola. Non fatevi trarre in inganno da quella spiaggetta, non c’erano né ombrelloni e neppure lettini sulla sabbia. Lo stabilimento si sviluppava sopra due lunghi barconi ai quali si accedeva da una piccola passerella collegata con la terra ferma. Uno era un vecchio battello fluviale inglese, con tanto di ampia terrazza per prendere il sole, ma anche spazi per ballare, spogliatoi foderati di bizzarro velluto rosso e scalette per scendere nel fiume e fare il bagno. Erano i tempi del “biondo Tevere”, che tutt’oggi ha mantenuto il colore biondo dovuto alla tipica sabbia dorata, ma che ha purtroppo perso la balneabilità. Er Ciriola si chiamava così perché era sempre in acqua come un’anguilla, pesce che in dialetto romanesco ha lo stesso nome della forma di pane tutta romana denominata appunto “ciriola”. Anche se alcuni dicevano che non sapesse nuotare, Er Ciriola spesso si buttava nel fiume per salvare la vita a chi era in difficoltà, meritandosi ben 160 medaglie, tante quante le vite che aveva strappato alla corrente e ai gorghi. Lo stabilimento era un vero punto di riferimento per i giovani dei rioni vicini, ragazzi di strada, gente semplice, snobbato da chi abitava i quartieri cosiddetti alti che lo considerava un divertimento da poveracci. Ci pensò il grande cinema a portare alla ribalta questo pezzetto di pura romanità. Il regista Dino Risi lo celebrò nel 1956 con il film Poveri ma belli. Lo stesso fece nel 1953 Wyler nel suo Vacanze romane e in seguito Pasolini nel 1963 in Accattone. Il 9 maggio 1970 finisce la gloriosa storia quasi trentennale di Er Ciriola: un devastante incendio, distrusse lo stabilimento che mai più riaprì i battenti. Uno dei barconi sopravvisse fino ai primi anni Ottanta, seppur in totale abbandono, su di esso campeggiava ancora la scritta: Stabilimento Ciriola.



 


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