lunedì, Maggio 06, 2024 Anno XXI


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Si chiude l’anno solare con un pareggio casalingo, il secondo consecutivo. Due punti in casa in due partite potrebbero sembrare un mezzo disastro, ma se si vede nel complesso l’andamento di questa stagione con dieci vittorie tre pareggi e due sconfitte la situazione è meno grave. C’è da considerare anche l’impegno europeo che ha tolto tante energie soprattutto per la mancanza di esperienza.

Di certo c’è che a parte il primo mese la Roma arrembante dello scorso campionato difficilmente si è vista. È una squadra con un ritmo più lento, più prevedibile con meno occasioni da gol create.

Soprattutto nell’ultimo periodo ci si è affidati alle azioni dei singoli, agli strappi di Gervinho e Ljajic con il secondo decisamente più efficace del primo. L’ivoriano non vede più la porta e tutto quello che crea distrugge.

Con il Milan il copione non è stato diverso. Qualche occasione creata e puntualmente fallita, un rigore clamoroso negato e sofferenza ad inizio ripresa fino a quando gli ospiti sono rimasti in dieci.

Neanche la superiorità numerica ha cambiato il volto della squadra, così come a Genova la Roma non è riuscita a sfruttare minimamente l’uomo in più.

Si può tirare in ballo la forma fisica, la stanchezza mentale ma allora ‘nessuno a più fame di noi’ rimane solo uno slogan su un cartellone.

Tre punti dalla Juve ci dicono che il cammino fatto non è stato poco ma il modo in cui è stato fatto lascia qualche dubbio sul resto della strada da percorrere.

Dalle parole ai fatti e non solo ai punti. Ritrovare la Roma dello scorso anno e a quel punto tutti i traguardi potranno essere raggiunti.

petra@corederoma.it