martedì, Maggio 07, 2024 Anno XXI


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La prima sconfitta è arrivata prima che le befane riempissero tutte le calze appese un po’ ovunque. È arrivata forse nel luogo più naturale visto l’andamento del campionato italiano. Eppure un qualcosa di amaro è rimasto in bocca.

Di sicuro il risultato finale, troppo simile a quello delle ultime due stagioni. Il fatto di non giocarsela fino alla fine, colpo su colpo è un’alta cosa che è mancata. Le due espulsioni evitabili hanno contribuito a ridestare i fantasmi del passato.

Però non è tutto da buttare. La Juve è stata si furba a cambiare modo di giocare, anche umile ma da un altro punto di vista è stato anche un riconoscimento alla Roma. Cosi facendo i bianconeri ottengono il massimo in Italia ma puntualmente pagano dazio in Europa, dove ci si deve imporre sempre.

I gol subiti sono stati ‘disgraziati’ sia per la tempistica che per come sono arrivati. Tre situazioni da fermo che forse poco hanno a che fare con la tattica di Garcia. Sono figli di una mancata concentrazione che mai si era vista in questa stagione.

Tre schiaffoni, meritati o no, lasciano il segno e da questi dobbiamo ripartire. Dobbiamo ricordarci che in certe partite la cattiveria fa la differenza più di tutto quanto il resto. La tattica ha il suo peso, la tecnica ancor di più ma la cattiveria non può mancare soprattutto contro certi avversari.

La fame, invocata all’inizio, non può venir meno. Dopo aver raccolto molto bisogna continuare a lottare su ogni pallone come i giocatori hanno dimostrato di saper fare. Per questo le prestazioni singole quasi tutte sotto la sufficienza sono risultate una sorpresa  negativa.

La classifica si restringe, la battaglia si fa dura, l’obiettivo è chiaro e il mister deve tenere saldo il timone come fatto fino ad oggi. Con il Napoli e la Fiorentina sarà battaglia fino alla fine.

petra@corederoma.it