giovedì, Maggio 16, 2024 Anno XXI


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La tabellina del tre è stata completata. Un filotto impressionante con dei numeri impietosi che non lasciano adito a nulla. Sono state poste delle fondamenta buone non per una casa ma per un grattacielo, ci affidiamo a Garcia per la gestione di questo immenso patrimonio

È stata sicuramente la gara più difficile finora, di quelle rognose che se non sblocchi subito tutto si complica. E la Roma ci ha provato a farlo i primi cinque minuti, ma il muro del Chievo ha tenuto, come lo ha fatto per quasi tutta la partita.

L’unica soluzione appariva il tiro da fuori ma nessun sembrava avere il piede caldo. L’assenza di Totti per gli assist geniali e quella di Gervinho per gli inserimenti micidiali con e senza palla offriva poche carte in mano al tecnico giallorosso.

I mussi con leali hanno provato a fare la partita della vita, lamentandosi ad ogni contrasto, perdendo tempo fin da subito e giocando in dieci dietro la palla.

Non c’erano spazi avanti e per questo Ljajic arretrava parecchio il suo raggio d’azione lasciando spesso Borriello da solo. La svolta si è avuta con i cambi. Florenzi per Marquinho e Balzaretti per un esausto Dodo ha smosso qualcosa.

Non è un caso che il primo cross da dentro l’area l’abbia fatto Florenzi. Borriello riscatta una prestazione fatta di tanta voglia ma con poca lucidità.

Sofferenza fino alla fine non tanto per la pericolosità degli ospiti quanto per l’energie ormai in riserva dei giallorossi in campo.

È stata dura ma fermarsi con l’ultima in classifica sarebbe stato ingiusto e avrebbe ritirato fuori vecchie storie che non c’entrano nulla con questa stagione.

Avanti cosi, lavoro lavoro lavoro.

petra@corederoma.it