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Il cammino diventa sempre più duro. Gli ostacoli diventano sempre più grossi, avversari, arbitri, tempo atmosferico. Ma la Roma risponde sempre presente.

Trasferta difficile in partenza, senza il capitano e senza Gervinho il mister è costretto a rivedere qualcosa mancando la luce principale e il giocatore che da maggiore profondità alla squadra.

Borriello ce la mette tutta ma questa squadra non è costruita per il suo modo di giocare, l’impegno però è massimo e i suoi sacrifici non risulteranno vani.

L’Udinese parte forte, mette in grossa difficoltà la Roma che sembra sbandare in qualche occasione. I pali quest’anno stanno con De Sanctis, il portiere giallorosso sembra parlarci. E dove non arriva lui e il palo arrivano gli altri, sempre reattivi a salvare sulla riga o quasi.

Piano piano però le cose cambiano e la pressione dei padroni di casa diminuisce. Nel finale del primo tempo Bergonzi decide di non lasciare i bianconeri in dieci. Nella ripresa non usa la stessa grazia con Maicon e la Roma resta in dieci.

Ti aspetti le mosse di Guidolin per invece e invece arrivano quelle di Garcia. In inferiorità i giocatori si esaltano, iniziano a correre che sembrano dodici. Lo splendido gol di Bradley premia il coraggio di una squadra che non si è arresa alle difficoltà.

Complimenti a tutti, tutti migliori in campo. Il sogno continua e non vogliamo svegliarci.

petra@corederoma.it