3 punti e a capo…
Finisce cosi’, ufficiosamente, una delle stagioni piu’ chiacchierate, travagliate e controverse della nostra storia recente.
Finisce come doveva finire.
Ognuno rimesso al suo posto, polli allo spiedo serviti per cena e tutti vissero felici e contenti.
Contenti? Non scherziamo. Il secondo posto era l’obiettivo minimo di una stagione nata con ben altri sogni e obiettivi.
Incidenti di percorso, infortuni, incompetenze tecnico-tattiche-atletiche, scarso impegno, bidoni sopravvalutati, societa’ latente e si, mettiamocela, sfortuna, hanno fatto il resto.
E ora si riparta da zero. Facciamo finta c’amo scherzato e riordiamo le carte in tavola.
Siamo tutti in discussione. Dalla dirigenza, calciatori e staff tecnico fino ai tifosi dell’ultima ora.
I primi si rendano conto di essere delle comparse momentanee. Passeranno dirigenti, calciatori, mercenari. E
nella maggior parte dei casi senza lasciare segni memorabili. Prima di pretendere, cambiare le regole, modificare la storia studino bene le loro mosse.
Gli ultimi, invece, si sveglino dal torpore in cui li ha imbambolati la societa’ moderna. Prendano La Roma e La Romanita’ per qualcosa di diverso da un puro atto consumistico e studino la storia e la tradizione per comprendere per cosa tifano, cosa spingono e cosa c’e’ da difendere. #NoiSiamoLaRoma e’ uno degli ashtag dell’era moderna piu’ azzeccati. Diamogli il significato e il contenuto che merita. Continua >>
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