lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


da Corriere dello Sport – laroma24.it

Pare che a Istanbul vada di moda il giallorosso. Quello di qui. Del giallorosso del Galatasaray nemmeno parlarne, è normale. Ma lì hanno visto giocare alla Roma le prime due partite del campionato e si sono divertiti. (…)

Morgan De Sanctis«Bella palestra, quella – racconta De SanctisCredo mi abbia preparato all’atmosfera che troverò la prossima settimana a Roma. Si vogliono sempre vincere partite del genere, ma dopo la sconfitta in Coppa Italia i tifosi saranno ancora più affamati. Derby a parte, giocare a Istanbul mi ha insegnato come comportarmi a Napoli e anche a Roma, posti in cui intorno al calcio c’è sempre tensione. La sorpresa più piacevole è l’allenatore Garcia. Bravo e serio, attento ai particolari, consapevole di quanto sia importante la comunicazione in questo mestiere. Si è sforzato di imparare l’italiano in brevissimo tempo e questo lo sta aiutando». Continua >>

Matteo RenziAve Romanari, tralasciando le vicende berlusconiane e i venti di guerra mediorientali, rimane un altro argomento a rubare il sonno alle Italiche genti: IL CONGRESSO DEL PD.

Invocato ed esorcizzato da tutti allo stesso tempo, questo evento così atteso dovrebbe consegnare all’Italia non solo il nuovo segretario di partito, ma l’eventuale e futuribile prossimo Primo Ministro: il successore di NarcoLetta.

Il politico che finalmente risvegli questa nazione dal profondo e buio letargo in cui è caduta da così tante stagioni e che ci conduca verso una nuova Luce.

Troppa enfasi, dite? Insomma quello che ci tolga dalla merda.

C’è un politico che da tempo se la sente calda e Continua >>

da iltempo.it

Distorsione di secondo grado alla caviglia per il centrocampista. I medici americani: «Meglio del previsto»

Michael Bradley«A Michael Bradley è stata diagnosticata una distorsione di secondo grado. Molto meglio del previsto». Il tweet pubblicato dalla Federazione americana è carico di un ottimismo che difficilmente Garcia potrà condividere. Perché il centrocampista che non si dimentica mai di annoverare tra i suoi preferiti di sicuro salterà la gara con il Parma subito dopo la sosta, ma non solo. I tempi di recupero per una distorsione alla caviglia (la sinistra) con lesione dei legamenti sono lunghi e, anche se Bradley ha cominciato a curarsi oltreoceano, potrebbe dover aspettare un mese prima di tornare disponibile.

Quindi, niente derby per lui. Il tweet arrivato dagli States è stato dettato dalla paura di un infortunio più grande: pensavano si fosse fratturato la caviglia, ma gli esami strumentali li hanno tranquillizzati. Il dolore è stato tanto e il gonfiore è ancora troppo per permettere allo spilungone nato a Princeton di prendere il primo volo verso la capitale, dove dovrebbe fare ritorno giovedì, come da programma iniziale. Bradley resterà perciò al Continua >>

Approfitterò di questo articolo, per scusarmi della mia assenza innanzitutto.

Sto scrivendo la mia tesi di laurea e il tempo è veramente poco e quel poco che rimane non può far affidamento su una testa lucida.

In questo appuntamento parlerò di un ponte, di cui purtroppo si è appropriata una fazione non meritevole di questo luogo.

Inoltre, come se non bastasse, da anni, vittima di una psicosi collettiva che porterebbe gli innamorati  a collocare un lucchetto su questo ponte, come simbolo di amore eterno…

Per quei pochi che ancora non lo sapevano, purtroppo è la triste realtà, rendiamo omaggio ad un luogo storico più per quello che vediamo nei film, piuttosto che per il suo reale spessore culturale.

 

Noi Romani veri, lo chiamiamo anche Ponte Mollo.

Costruito intorno al 200 a.c. lungo i percorsi della via Flaminia e della Via Cassia, confluente anche con la Veientana e Clodia, oggi lo vediamo come un’opera in pietra sorretto da tre arcate, ma in realtà nasce come un ponticello in travi di legno, la cui importanza non fu dovuta alla sua struttura o perizia architettonica, bensì al suo straordinario valore storico.

Parliamo di una battaglia, il cui teatro fu proprio questo ponte, che vedeva contrapposte le fazioni di Costantino e di Massenzio.

Ma cosa succedeva in quel tempo?

Come molti sapranno, l’Impero Romano, era stato riorganizzato con la politica tetrarchica, che prevedeva appunto due augusti e due cesari, a governare l’Impero d’Oriente e quello di Occidente.

Marco Aurelio Valerio Massenzio però, nel 305 circa, tentò una sorta di manovra mirata ad indebolire questo sistema, autoproclamandosi come princeps, carica che avrebbe dovuto conferirgli il controllo dell’Africa, oltre che dell’Italia.

Costantino I, per difendere il sistema tetrarchico messo a rischio da questo pericoloso squilibrio, mosse le sue truppe verso Roma, inserendo tra le varie fazioni, anche guerrieri non romani, appartenenti ai popoli vinti e sottomessi.
Discendendo dal Nord Italia, riuscì a far capitolare le truppe di Massimiano, padre di Massenzio, collocate in alcuni avamposti di contenimento nell’Italia Settentrionale,  per poi percorrere la Flaminia fino all’altezza di Prima Porta, nei pressi di Ponte Milvio, proprio sulla riva destra del Tevere, il giorno 28 Ottobre del 312 d.c.

La più esperta strategia militare di Costantino, obbligò l’esercito di Massenzio, a manovre militari sconsiderate, che costrinsero i soldati addirittura all’attraversamento del fiume, durante il quale vennero seppelliti dal crollo del ponte costruito di fianco a Ponte Milvio.

Sì è vero, fino a questo punto non ho menzionato un particolare molto famoso, il  sogno di Costantino, immortalato anche nel celebre dipinto di Piero della Francesca.

Secondo la leggenda, Costantino durante la notte, ricevette la visita di un angelo che gli disse brandendo una croce:”in hoc signo vinces”, vale a dire:”troverai la vittoria sotto questo simbolo”, come per dire che questa vittoria sarebbe stata dalla parte di Costantino per volere divino.

Per questo motivo Costantino, per ispirazione divina, fece apporre sugli scudi dei propri soldati una croce, che avrebbero mostrato ai propri nemici.

Storici della religione in realtà spiegano questo gesto come una trovata da “campagna elettorale”.
Nelle file dell’esercito di Costantino, erano pochissimi infatti i cristiani,  che invece si trovavano in gran numero tra le file di Massenzio, i quali avrebbero avuto qualche remora nel combattere contro il simbolo di Cristo.

Così fu, le cronache testimoniano un gran numero di abbandoni del campo di battaglia della fazione di Massenzio, lasciando un esiguo numero a fronteggiare l’esercito costantiniano, che come già detto, in pochissimo tempo sbaragliò il nemico.

Per chi volesse visitarlo, si trova  tra piazzale cardinal Consalvi e piazzale di Ponte Milvio.

A tutti i Romani, ma anche quelli che amano Roma: Ammirate con curiosità qualsiasi luogo storico per il suo valore culturale e non aspettate che sia un espediente cinematografico a catturare la vostra attenzione, altrimenti come in questo caso, Ponte Mollo, non sarà mai il ponte della famosa battaglia tra Costantino e Massenzio, ma semplicemente il più tristemente noto…ponte dei lucchetti.

 

Valerio Pappalardo alias “Lupo Grigio”