Categorie IL TAPIRO DI CDR Ultimi arrivi CDR Scritto da kapaccione martedì, 10 Settembre alle ore 09:44
Invocato ed esorcizzato da tutti allo stesso tempo, questo evento così atteso dovrebbe consegnare all’Italia non solo il nuovo segretario di partito, ma l’eventuale e futuribile prossimo Primo Ministro: il successore di NarcoLetta. Il politico che finalmente risvegli questa nazione dal profondo e buio letargo in cui è caduta da così tante stagioni e che ci conduca verso una nuova Luce. Troppa enfasi, dite? Insomma quello che ci tolga dalla merda. C’è un politico che da tempo se la sente calda e che non fa nulla per nascondere questo suo sentimento e si chiama MATTEO RENZI. Quello che, vestito da Fonzie, si presentò in TV per parlare ai Ciovani. Quello che da tempo vuole rottamare tutte le mummie del suo partito ma che, senza queste mummie, non va da nessuna parte. Quello che il baffino se lo porta in barca a vela e lo usa come parabordo. Quello che, grazie a quella faccia un po’ così, assomiglia vagamente a Pinocchio. Quello che già viaggia in lungo e in largo per l’Europa a parlare ai suoi colleghi Presidenti. Quello che ha regalato per una notte il Ponte Vecchio a Luca Cordero di Montezemolo perché ci facessero la festa del Cavallino. Quello che dal 2009, tra l’altro, è anche il Sindaco di Firenze. E sono proprio i suoi concittadini a volere fortissimamente che il buon Matteo vinca tutto quello che c’è da vincere per diventare finalmente il Sindaco di tutti e non solo il loro. Generosità fiorentina? Non proprio. Perché, se fino a qualche mese fà i sondaggi dicevano quanto i Fiorentini amassero il proprio Primo Cittadino, ora misurano una sempre più forte insofferenza. Dalle stelle alle stalle, si direbbe. Che l’opinione pubblica sia femmina e quindi mobile qual piuma al vento si sa, è però anche vero che, alla base di questo tracollo di consenso, ci sono tante promesse spese e mai mantenute. Parcheggi sotterranei, nuove linee tramviarie, sviluppo dell’aeroporto, rifacimenti e restyling vari. E naturalmente una forte e cospicua diminuzione delle tasse comunali. Insomma il classico repertorio del Politico Italiano interpretato in maniera perfetta. PAROLE, PAROLE, PAROLE E ANCORA PAROLE. Un talento così va premiato e sinceramente io non me la sento di aspettare il congresso del piddì. Vai a sapere come vanno le cose del mondo… Uno entra Papa e poi esce Cardinale… Quindi consegno il Tapiro d’Oro a MATTEO RENZI, perché rimango dell’idea che uno così ce la potrebbe anche fare. A fare che? Niente. |
