giovedì, Aprile 18, 2024 Anno XXI


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MARCATORI: Salah (L) al 35′ e al 45′ p.t.; Mané (L) all’11’, Firmino (L) al 16′ e al 24′, Dzeko (R) al 36′, Perotti (R) su rig. al 40′ s.t.

Champions League, Liverpool-Roma: Salah mostruoso, ma 2 gol presi sono viziati da un falloLIVERPOOL (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Van Dijk, Lovren, Robertson; Oxlade-Chamberlain (dal 18′ p.t. Wijnaldum), Henderson, Milner; Salah (dal 30′ s.t. Ings), Firmino (dal 47′ s.t. Klavan), Mané. (Mignolet, Clyne, Moreno, Solanke). All. Klopp.

ROMA (3-4-1-2): Alisson; Fazio, Manolas, Jesus (dal 22′ s.t. Perotti); Florenzi, De Rossi (dal 22′ s.t. Gonalons), Strootman, Kolarov; Ünder (dal 1′ s.t. Schick), Nainggolan; Dzeko. (Skorupski, Peres, Pellegrini, El Shaarawy). All. Di Francesco.

ARBITRO: Brych (Ger).

NOTE: ammoniti Jesus (R), Alexander-Arnold (L), Lovren (L) per gioco scorretto, Henderson (L) per proteste, Fazio (R) per c.n.r. Recupero: 2’ p.t., 4’ s.t.



Sembrava tutto perso anche dopo il Barcellona, e sapete com’è finita. Con una Roma strepitosa capace di andarsi a prendere la qualificazione più entusiasmante. Sembrava tutto perso dopo il 5-0 di Firmino e una Roma orgogliosa, rivista tatticamente, si è andata a prendere la possibilità di giocarsi le sue chance nel ritorno col Liverpool. Perché se è vero che il risultato rimane pesante, la Roma ha dimostrato ancora una volta di essere viva, di avere il carattere del suo allenatore, di poter punire l’attimo di rilassamento dei giocatori inglesi e di una difesa – quella dei Reds – tutt’altro che invulnerabile. E non c’entra la sostituzione di Salah, che sarà stata anche una civetteria di Klopp, ma comunque non basta a spiegare lo scenario improvviso che si è materializzato. Una Roma paradossalmente liberata dalle sue preoccupazioni che è andata a segnare due gol e a mettere paura almeno in altre tre occasioni.

Non è stato, tra l’altro, l’unico momento in cui la Roma ha dimostrato di potercela fare. Nei primi venti minuti i giallorossi si erano già presi coraggiosamente la partita, colpendo una traversa con Kolarov e mettendo Anfield in ansia. Poi, certo, ci ha pensato uno straripante Salah, uno davvero da Pallone d’oro, con i suoi gol e i suoi assist. Ma – e non è solo per dovere di cronaca – anche stavolta ci avevano messo parecchio arbitro e guardalinee. Un fallo netto su Strootman sul gol che ha sbloccato la partita. Un fuorigioco sul terzo gol del Liverpool, quello che probabilmente ha segnato il primo confine. Insomma, due errori gravi in una partita fino a quel momento non ancora segnata. Certo, non sarà facile ripetere l’impresa col Barcellona, perché gli inglesi hanno gambe, cervello e una capacità di verticalizzate il gioco che anche in trasferta può essere micidiale. Ma la Roma dei primi venti minuti e dell’ultimo quarto d’ora ha il diritto e il dovere di pensare e sperare in un fantastico bis in Champions. Per farlo avrà tra l’altro un alleato in più. I settantamila dell’Olimpico che sono i primi a crederci e sanno che una rivincita col Liverpool, a questo punto, sarebbe ancora più straordinaria. Se potessero, quei settantamila, sarebbero già lì. A scaldare la Roma.