Categorie Ultima Legione Roma Ultimi arrivi Ultimi arrivi CDR Scritto da r. cdr martedì, 26 Gennaio alle ore 12:44
Come quando, dormendo, si è coscienti che in fondo non è la realtà quella che si sta vivendo, che tra qualche ora suonerà la sveglia e tutto tornerà come prima. Ma invece no, ecco l’ennesima curva, la macchina è a tutta velocità, tu cerchi di sterzare e nulla, via giù nel vuoto, in caduta libera. Apri gli occhi guardi l’orario, le 3.33. Ti riaddormenti, pensando positivo, speri. E riparte tutto da capo. Sei in America, a casa di un tuo lontano zio di nome James. Per pranzo una matriciana scotta e al posto del vino c’è il the freddo. Ti giri per chiedere il parmigiano e sbatti su una vetrata. Tu gridi e nessuno ti ascolta. La voce rimbalza sul vetro. Provi a scappare ma le gambe ti pesano come macigni. Apri la porta e fuori c’è il diluvio, in mezzo alla strada, da soli, un ragazzetto biondo con la maglia numero 10 che cammina da solo, triste. E’ troppo, sai che non può essere tutto vero, ti svegli, finalmente, per davvero. L’amaro in bocca è quello del più triste lunedì mattino. Il cielo è grigio come nel sogno, le gambe pesanti e gli occhi più chiusi che aperti. Ti rendi conto, tristemente, che è tutto vero. Che un fondo di verità nel tuo incubo c’è. C’è che forse, sportivamente parlando, siamo in un punto di non ritorno. Troppo al largo per tornare a riva e troppo lontani dall’altra sponda. C’è che allora bisognerebbe rimboccarsi le maniche tutti insieme, dirigenza, staff tecnico, giocatori e tifosi per fare quadrato su questo pezzo di cuore chiamato AS Roma. Per ridarle la dignità sportiva che merita. Come nel sogno però, è tutto un no sense continuo. La dirigenza latita, la popolarità della proprietà è ai minimi storici dai tempi di Ciarrapico, il Mister, appena arrivato, per fortuna con le spalle larghe, larghissime, arranca tra tentativi di recupero, i giocatori sembrano una scolaresca di terza media in gita per la prima volta (insomma fanno un po’ come cazzo glie pare) e i tifosi in tutto questo, mangiano leggero la sera per evitare gli incubi. E intanto passa un’altra settimana, di un’altra stagione buttata al vento, di un’altra maglia non onorata, di un altro ricordo che si tinge di blu. Cercando di svegliarmi da questo incubo, che a Roma chiamiamo realtà. Forza Sempre grande Roma! Giacomo Serafini |
