venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


Se ad una partita di calcio si potesse abbinare, al posto della telecronaca sportiva, una colonna sonora, quella della Roma di ieri pomeriggio, sarebbe stata la musica dei titoli di coda del famoso film di Sergio Leone, composta tra le altre cose da Ennio Morricone (romano e grande romanista). Un’armonia triste, struggente, da titoli di coda.

centurioneSi accendono le luci, lo spettacolo è finito, rimangono i ricordi. TUTTI A CASA.

E’ quello che in modo semplice, onesto, con una botta di ritrovata deontologia professionale, dovrebbe fare il CDA tutto della AS Roma. A partire da Zanzi e Baldissoni, passando per Sabatini e arrivando a Garcia, complice anche lui, di non aver saputo dare una identità, un carattere, delle motivazioni ad una squadra di PIPPE (cit. bimbo onesto di 10 anni inquadrato ieri dalle telecamere).

Sulle pippe di cui sopra purtroppo al momento c’è poco da dire. Sopravvalutati, spocchiosi, anzianotti, senza motivazioni. Se ci togliessimo per un attimo i panni dei tifosi incalliti e ci vestissimo di una tunica di sobrietà e distacco (che non ci appartiene per carità), si renderemmo conto che della rosa a disposizione si arriva a fatica a schierarne 11 atleticamente e sportivamente validi. Il resto sono chiacchiere, giocatori improponibili a certi livelli o, più semplicemente, non DEGNI di indossare quella casacca sacra. Perché non è che la Roma in passato abbia avuto le rose di Real Madrid o Bayern Monaco, ma almeno, fino a qualche tempo fa, Andrade compreso, i giocatori in campo ci mettevano la TIGNA. Noi invece oggi c’abbiamo DIGNE (nemmeno tra i peggiori tra l’altro). Dev’esse andato storto qualcosa…

Detto questo, pare che nonostante il botto e il rumore annesso, rimanga tutto stabile e immutato. Freddo. Come le scuse “sentite” via twitter di Pallotta e come l’umore del popolo.

Con il Genoa preparate i cartonati. Si prevede, si spera, il minimo storico di sempre.

State a scava il fondo. Forse pensate te trovacce il petrolio. Nel frattempo c’avete tolto pure l’ironia. Ma mai la rabbia. Mai la maglia. Prima di infangare quella, dovrete passare sui nostri cadaveri.

Ci spezziamo, ma non ci pieghiamo.

Forza sempre grande Roma

Giacomo Serafini