venerdì, Maggio 09, 2025 Anno XXI


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SABATINI A SKY SPORT

Ipotesi ritiro?
C’è l’ipotesi di parlare con il mister stanotte, per dare un contributo alla squadra che ha bisogno di essere rinfrancata e gli va ricordato che stiamo giocando per un obiettivo imprescindibile e non è questa la maniera.

Conferma che l’ipotesi resta?
Dobbiamo parlare con l’allenatore.

Riflessioni sul temperamento della squadra va fatta: alcuni giocatori spariscono.
Pjanic è sceso in campo in condizioni precarie, come gli altri però non può essere tirato fuori dalle responsabilità quando giochi contro una squadra come il Milan e per l’obiettivo che dobbiamo comunque, in ogni caso, raggiungere a prescindere da questa sconfitta.

Il prestito di Destro vi potrebbe costare 50 milioni…
Dal punto di vista calcistico penso sempre a tutto e in anticipo. Avevo pregato qualcuno di segnare due gol, il calcio da questo punto di vista è incredibile. Era una cosa facilmente prevedibile.

La vecchia Roma è rimasta un’idea: dovete cancellare i ricordi?
Potrebbe essere un handicap nella testa dei calciatori. Vi ricordo che i primi msi di questa stagione sono stati fantastici, consequenziali rispetto all’anno scorso, ribadendo un certo tipo di fare calcio. Poi siamo scivolati giù, un pochino ripresi e ora la prestazione di questa sera è veramente inquietante devo dire.

SABATINI A MEDIASET

Un atteggiamento che fa tornare indietro di qualche settimana.
Abbiamo messo indietro la clessidra in maniera del tutto inaspettata. Il secondo tempo è stato migliore, è una sconfitta gravissima che ci complica il cammino. Dovremmo fare tutti di più soprattutto i giocatori.

Verranno presi provvedimenti?
Non si tratta di provvedimenti ma di decisioni che dovranno aiutare la squadra. Abbiamo parlato con il mister e vedremo stanotte.

Ritiro?
E’ un’ipotesi ma non è che con il ritiro si vincono le partite, sarebbe troppo facile. Magari ci può servire per parlare tra di noi, per dirci che non ci sono vie di fuga: l’obiettivo è la Champions. Ora ci siamo complicati il cammino e dovremo vincere le tre partite.

La spiegazione di questi cali?
Sono situazioni impreviste, se avessimo la spiegazione non ci sarebbe bisogno di intervenire. Ci sono tre partite da vincere.

Il gol di Destro fa male?
Mi fa male parecchio perché è un gol dell’avversario. E’ un ragazzo al quale vogliamo bene, se qualcuno doveva far gol, meglio fosse lui.

Quale è stato il problema stasera?
l Milan ha trovato le giuste contromisure e noi ci siamo spenti. Abbiamo pagato un conto salatissimo.

L’ingresso di Totti?
Quando entra in campo a Totti tutti speriamo che giochi bene. Quando è disponibile è un privilegio per noi.

Garcia molto arrabbiato, come lei. Una sconfitta che pesa, vi aspettavate di più?
Tutti ci aspettavamo di più, anche i calciatori. Giocare a San Siro contro il Milan deve esaltare i giocati importanti.

SABATINI A RAI SPORT

Una brutta Roma.
Un primo tempo modesto. Una delusione enorme per tutti, anche per i calciatori che avranno tempo per riflettere

Cosa cambia in chiave secondo posto?
E’ un passo falso molto grave che ci condanna a vincere tutte le partite che rimangono, ma per farlo serve un’altra testa. Nelle ultime partite avevamo fatto bene, dobbiamo tornare su quella mentalità

Nainggolan andrà via?
No, è un ipotesi. Sono tre le possibilità. La percentuale di partenza per lui è molto bassa. La nostra idea è quello di tenerlo.

SABATINI A ROMA TV

Si aspettava questa involuzione?
Nessuno se l’aspettava,  credo nemmeno i giocatori, che pure sono i protagonisti e potevano invertire la tendenza in campo. E’ tutto molto strano, l’inizio partita è stato discreto ,con due occasioni da gol. Questo doveva darci euforia e spinta e invece ha prodotto l’effetto contrario, a parte le contromisure prese dal Milan. E’ stato un episodio grave sul quale riflettere. Ci fidiamo della squadra, ma ora dobbiamo raccogliere le idee. Nessun altro passo falso ci è consentito, dobbiamo vincere tutte e 3 le partite che sono rimaste contro 3 grandi avversari. E’ una situazione d’emergenza che dobbiamo vivere con intelligenza ed energia.

Improvvisamente la Roma si è abbassata, dopo aver messo in difficoltà il Milan nel primo quarto d’ora. Come se la Roma pensasse di poter risolvere la partita.
Non siamo cosi presuntuosi in realtà, in campo c’erano un paio di giocatori che non stavano benissimo. Gervinho si è affievolito mano mano e ha dovuto chiesto il campo, Pjanic giocava in condizioni precarie. Si sono affacciati questi problemi che possono incidere molto, ma questa non deve essere una giustificazione. Questa partita non la dovevamo mai e poi mai perdere.

Si parla dell’ipotesi ritiro. E’ vera questa cosa?
Non so chi possa aver evocato questa possibilità, ma consideriamola una possibilità, ne parleremo con il mister. Io non credo che si vincano le partire con il ritiro, ma magari ci èpuò aiutare per andare incontro a queste partite con altre convinzioni e idee. Credo sia un dovere vincere le partite rimaste, non un’opzione o una possibilità. Di ritiro non si è parlato ma è un ipotesi che potremo affrontare, il mister farà le sue valutazioni e noi faremo le nostre.

Perché in questa stagione la Roma trova difficoltà a giocare in 11? Manca sempre qualcuno, tra gli 11 di partenza e in quelli che entrano.
E’ la fotografia di una squadra che poi pronuncia risultati altalenanti ma non è esattamente così, per un certo periodo abbiamo giocato un altro calcio e anche bene, poi abbiamo smarrito questa via, ritrovandola a tratti per poi tornare a perderla. Certamente l’incostanza nelle prestazioni è stato uno dei motivi di debolezza di tutta l’annata. Stiamo lottando per la Champions, dovremo farlo fino in fondo e ribadisco la volontà di tutti di portare a casa questo risultato, che è fondamentale per un corretto e sano percorso dell’attività dell’as As Roma. I giocatori devono saperlo e devono mettere tutto, in campo e fuori, mettere a fuoco quest’idea, che non può essere evitata: arrivare al secondo posto.

GARCIA A SKY SPORT

Si sente tradito?
Alla fine della partita ho visto i miei giocatori arrabbiati perché mancavano 30 secondi prima del fischio dell’arbitro, ma noi abbiamo perso un’ora di gioco. Abbiamo iniziato bene per 10 minuti, preso un palo ma poi siamo caduti in un falso ritmo, un ritmo troppo basso per una partita tanto importante per noi. Devo fare in modo che la rosa reagisca, forse non hanno capito che mancano poche partite.

Parla netto verso i giocatori: provvedimenti?
Questo riguarda me e la squadra.

Fa male segnare Mattia Destro?
Sono le cose strane di un giocatore in prestito che gioca contro una sua, forse, ex futura squadra. Sono arrabbiato per noi, non perché che segni Mattia ma che segni il Milan: sapevamo che questo Milan era buono in ripartenza e abbiamo facilitato il loro compito. E’ solo colpa nostra questa sera.

Troppo semplice dire che con Totti e Iturbe la Roma girava meglio?
Non serve a niente parlarne con il senno di poi. Sono entrati bene sia il capitano che Iturbe: negli ultimi 25 minuti abbiamo creato di più, giocando meglio.

Peggio gli errori dei singoli o di squadra?
L’errore di un singolo può capitare, abbiamo giocatori che per loro dovrebbe essere vietato perdere la palla. A centrocampo si deve creare non creare problmei alla squadra: se andiamo sotto ritmo è più facile per la squadra avversaria e non riusciamo a mettere in campo quella voglia che dovremmo usare fine a fino stagione. Le partite adesso sono ogni giornata meno, abbiamo tre finali non solo da giocare, ma farlo ad alto ritmo per avere almeno la chance di prendere i tre punti ogni volta.

Tante palle perse. Ha pensato a una contromisura su Honda-Torosidis?
Penso che abbiamo lasciato il Milan attaccare sulle fasce con i suoi terzini, i nostri attaccanti si vede che non hanno fatto abbastanza sul piano difensivo.

In Francia non si possono schierare i giocatori in prestito contro la squadra di appartenenza. Era questo che intendeva in precedenza?
Non importa, non è il problema di questa sera.

GARCIA A MEDIASET

La spiegazione di questo scivolone?
Aver giocato male. Abbiamo iniziato bene all’inizio poi ci siamo addormentati, abbiamo giocato sotto ritmo. In queste partite la squadra deve capire che bisogna giocare con un altro ritmo. Solo l’ultima mezz’ora è andata bene con Totti e Iturbe.

La preoccupano Udinese e Palermo?
Oggi deve servire da lezione. Devo fare in modo che la squadra reagisca, se non vinciamo ci avviciniamo alla delusione. Dobbiamo lavorare forte per domenica, stasera alcune cose non hanno funzionato. Venivamo da due buone partite, oggi ci siamo addormentati. Non si possono perdere palloni a centrocampo e far fare agli avversari quello che vogliono.

Non era meglio Totti dall’inizio?
Questo si chiama il senno di poi. Non vedo il problema dopo due gare vinte nel riproporre la stessa formazione. Chi entra dalla panchina deve essere pronto. Non conta la formazione iniziale, il problema è che ci siamo addormentati.

Problemi a centrocampo?
Abbiamo tre giocatori a centrocampo di altissimo livello e per loro è vietato perdere la palla.

Come sta Gervinho?
Non lo sappiamo ancora.

Iturbe?
Lo scorso anno giocava in modo differente, quest’anno gioca un calcio manovrato. Lui dà sempre il meglio di se e fa sempre il 100%. Questo è buono, così si diventa buoni giocatori.

Il gol di Destro?
Il problema non è il gol di Destro ma il gol del Milan.

Ipotesi di ritiro?
Sono decisioni mie, parlerò con i miei giocatori. Non lo vengo a dire a voi.

Cosa si sente di dire ai tifosi?
Non è tutto perso questa sera, abbiamo 9 punti da prendere e dobbiamo reagire. C’è tempo ma non abbiamo più possibilità di sbagliare.

GARCIA A RAI SPORT

Una Roma inspiegabilmente al piccolo trotto
Abbiamo iniziato bene poi ci siamo addormentati. Ritmo troppo basso. Gare così importanti dobbiamo giocarle con un ritmo più alto. Ora abbiamo solo tre partite e le dobbiamo giocare con un ritmo più alto per vincere

In avanti lo stesso attacco di Genoa e Sassuolo, ma siete andati meglio con Totti e Iturbe. Confermare la stessa squadra non fa bene?
Se guardi dopo Genoa allora è giusto tenere la stessa formazione. Non è una questione di uomini ma di atteggiamento. Manu e Francesco hanno dato un qualcosa in più quando sono entrati

Ritiro?
Basta con queste cose. Le cose le decido io e le comunico comunque prima ai giocatori.

GARCIA IN CONFERENZA STAMPA

Si aspettava un passo indietro del genere?
Nemmeno io me l’aspettavo, abbiamo iniziato bene ma poi siamo caduti in un basso ritmo. I giocatori devono capire che in partite di questa importanza serve un ritmo alto, non un ritmo da amichevole. Abbiamo fatto errori e concesso ripartenze al Milan, poi abbiamo concesso anche il secondo gol e tutto è diventato più difficile. Con Totti e Iturbe siamo stati più pericolosi, ma con 2 gol di svantaggio non abbiamo preso nemmeno un punto.

Sabatini ha parlato delle condizioni precarie di Pjanic. Ma non è meglio puntare su giocatori più in forma oppure tutta la squadra è in condizioni poco brillanti?
Dopo il Sassuolo e il Genoa non se n’è parlato, non è un problema di condizione fisica. Le grandi squadre giocano ad alto ritmo e ad alta intensità e non è stato il caso della Roma stasera. Pjanic ha avuto un problema alla caviglia nel riscaldamento, ma bisogna anche ascoltare i giocatori. Non è un alibi dire che ha giocato con un piccolo problema. Ci sono circostanze in cui si deve dare il meglio di se. Anche se si è al 90% è sufficiente se c’è la testa a far correre le gambe.

GARCIA A ROMA TV

Roma partita bene, poi si è cambiato atteggiamento, a cosa era dovuto?
Forse il fatto di aver avuto situazioni pericolose ha fatto in modo di far credere alla squadra di poter segnare facilmente. Invece ci siamo addormentati: ritmo troppo basso e soprattutto abbiamo perso  palloni pericolosi persi che hanno favorito le ripartenze del Milan. Nel secondo tempo, se prendiamo il secondo gol diventa impossibile vincere. Vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa e abbiamo giocato bene per troppo poco, il primo quarto d’ora e gli ultimi 25 minuti. C’è stato un buco nero e i ragazzi devono capire che questo non deve succedere in gare di questa importanza. Possiamo perdere ma non in questo modo.

Si è parlato di un’ipotesi ritiro. Parlerete con la squadra e la dirigenza su come gestire questo momento.
Ripeto, decido io e devo far capire alla squadra che deve reagire. In primis parlare con loro e far sapere loro ciò che penso. Poi ci alleneremo ma prima devo avvisare la squadra. Poi rifletteremo con calma, a volte a caldo si prendono brutte decisioni perché si è troppo arrabbiati, per questo serve tempo per riflettere. Non c’è una linea stabilita, ma la linea che deciderò deve funzionare e deve fare in modo di farci vincere domenica. Prima si parlava di ritiro, non lo abbiamo fatto e poi abbiamo vinto una bella partita. Vuol dire che non è la soluzione finale o fantastica, sarebbe troppo facile. Se essere allenatore vuol dire mandare sempre la squadra in ritiro, allora lo può fare chiunque. Ora la squadra deve reagire. La cosa che non mi spiego è che arrivavamo da 2 buonissime partite, con tante cose positive… Abbiamo altre 3 partite, nulla è perso ma il tempo fugge. Bisogna sfruttare il poco tempo che rimane.

Il derby sarà decisivo?
Non è la prossima gara, ne parleremo quando arriverà. Dobbiamo concentrarci per l’Udinese, non avremo scelta. Dobbiamo giocare ad alti ritmi e vincere per perseguire i nostri obiettivi, cioè la qualificazione alla Champions. Vedremo domani, forse saremo ancora secondi o terzi Non abbiamo più la possibilità di perdere tempo e i giocatori lo devono capire.

Un problema di concentrazione?
Non è un problema di motivazione o concentrazione, è più il non aver capito che sbattevamo contro un muro continuando a giocare con un ritmo basso. E’ mancata la consapevolezza che stavamo sbagliando e questo non va. Ora non c’è nulla da fare per questa partita, ci restano 270 minuti da giocare ad alti livelli. Ma tutti, non solo 20-30 minuti a partita.

DE SANCTIS A SKY SPORT

Perché tanta sofferenza nel fare la gara?
Inutile cercare particolari giustificazioni, fatto salvo che il Milan è stato bravo a fare una partita ordinata, si sono chiusi nella loro metà campo, sfruttando le ripartenze e gli spazi che abbiamo concesso. Non abbiamo avuto ritmo alto per il resto della gara, agevolando il loro lavoro: dobbiamo capire perché questo tipo di partita, io sinceramente credo si potesse fare qualcosa di più, specie all’inizio, per creare loro apprensioni visto il loro momento.
Potevamo sicuramente fare qualcosa di più.

Perdete le partite della verità, domani rischio sorpasso
Che il momento fosse delicato per la classifica lo sapevamo e da più tempo. Si è creata una situazione di costante equilibrio, per cui un passo falso non era auspicabile: è successo, ora se ci fossero anche risultati pieni per noi cambia poco, perché con i 9 punti avremmo garantito il secondo posto. Dobbiamo riflettere sulla prestazione, la consapevolezza di non poterla sbagliare ce l’avevamo. Se parliamo di fase difensiva ci mettiamo anche i centrocampisti e gli attaccanti, visto quanto successo sul secondo gol che nasce dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Le conoscenze è evidente che tutti i giocatori ce l’abbiano, ma nell’arco dell’annata si creano delle occasioni in cui la gestione richiede che il singolo faccia di più. Fare un esame generale dventa difficile, nella lettura non siamo stati proprio brillantissimi.

Ritiro?
No, per adesso non siamo al corrente di niente. Comunque per noi la ripresa era fissata per lunedì. La sento per la prima volta da voi.

DE SANCTIS A MEDIASET

Ti aspettavi questa prestazione?
Sinceramente non ce lo aspettavamo. Nella consapevolezza e nell’attenzione nel gestire questa parte di campionato ci aspettavamo un altro tipo di approccio. Fatto salvo qualche buon gioco all’inizio ci siamo spenti e ci siamo adattati al ritmo blando della partita. Il Milan è stato ordinato ed efficace, ha approfittato dei nostri errori. Abbiamo provato a reagire ma il Milan ha meritato di vincere. Ci portiamo a casa con grande amarezza un prestazione poco convincente.

Il ritiro?
Noi abbiamo 21 giorni prima della fine della stagione. 21 giorni di attenzione al lavoro: qualsiasi decisione della società faremo il massimo per arrivare secondi e dare i mezzi necessari alla società per costruire una Roma migliore. Dobbiamo fare una settimana intensa, nella cura dei particolari, abbiamo bisogno dei 3 punti contro l’Udinese.

Non c’è stata la ‘fame’…
Di fronte ad una prestazione del genere è un’analisi condivisibile. Bisognava fare di più e ne avevamo l’opportunità. Il Milan non era irresistibile. Nel corso di questa stagione abbiamo avuto cali di attenzione e concentrazione: tutti, anche il sottoscritto.

DE SANCTIS A ROMA TV

Questa involuzione della Roma, cosa è successo?
Siamo estremamente rammaricati, non abbiamo fatto la partita che speravamo. Nelle intenzioni e nella consapevolezza del momento avevamo tutti parlato di partita fondamentale, quello che è successo in campo non ci lascia per niente soddisfatti. Lo dico con grande amarezza: si doveva fare di più su tutti i punti di vista: offensivo, difensivo, intensità,duelli… non siamo stati brillanti. Il Milan ha fatto una partita ordinata, si sono difesi bene e cercavano di sfruttare le ripartenze che abbiamo concesso in più circostanze. Dobbiamo fare mea culpa senza giustificazioni e rimetterci in carreggiata. Questo è un momento fondamentale del campionato, ma lo è già da qualche settimana. Di domenica in domenica si spostano gli equilibri, noi volevamo essere artefici del nostro destino ma è evidente che serve sviluppare una prestazione più all’altezza.

Il derby deciderà il secondo posto?
Sicuramente sarà così, fermo restando che con Palermo e Udinese servirà fare bottino pieno. Altrimenti potrebbe non essere decisivo, ma al contrario, in settimana ho sentito dire che il derby poteva non essere decisivo, che saremmo stati a distanza di sicurezza. Con la sconfitta di stasera questo non succederà, ci siamo costruiti una situazione da ‘dentro o fuori’. Ora c’è l’Udinese, ma contro di loro dobbiamo fare meglio di stasera.

La Roma ha fallito le partite decisive in questa stagione, come City, CSKA e Fiorentina. Cosa direbbe lei ai tifosi? Un messaggio di speranza?
Più che di speranza, dobbiamo prendere a riferimento le partite che ha citato. Sento spesso parlare di finali, ma ne parliamo da 12-13 partite e sinceramente non credo abbiate mai sentito da me questa espressione, che mi infastidisce un po’. Si parlasse di Udinese e di domenica sera, bisogna vincere. Siamo ancora artefici del nostro destino, se dovessimo vincerle tutte non saremmo raggiungibili da nessuno.

(da laroma24.it)