Categorie Ultima Legione Roma Ultimi arrivi Ultimi arrivi CDR Scritto da Er Pasquino martedì, 21 Aprile alle ore 02:16
Sveglia! Si riparte. Zitti e mosca e sguardo dritto. Con la faccia granitica da narcolessia emotiva. Un solo pensiero, lento, scava e ti rimbalza in testa; cosa succede in quel piccolissimo, infinitesimale attimo tra il momento in cui, la goccia fa traboccare il vaso o il vaso stesso inizia a svuotarsi? Non lo saprai mai, perche’ perpetuamente negli anni quello squarcio di tempo impiegato a segnare il destino delle sorti, ti ha sempre preceduto di quel secondo necessario a toglierti qualsiasi convinzione. E infatti, alla fine, ti ritrovi cosi’, al solito, tra il mantra del “lo sapevo” e l’autoconvinzione del “c’avevo sperato”. Fino a prova contraria, poi, pare che le macchine del tempo siano ancora materia della Fanta-scienza piu’ che della scienza esatta. Di esatto invece, c’e’ la scienza del saltare gli attimi decisivi, le svolte epocali. Niente di nuovo, ve’?. E invece no, perche’ fin quando non saremo consapevoli che questo e’ il dna che ci appartiene, continueremo a vagare nella convinzione del nulla del momento infinito in cui vediamo scendere o ritirarsi la goccia. Nel frattempo il vaso e’ pieno. Pienissimo. Stracolmo. Di pazienza, sospiri, mani sugli occhi, mai na gioia, lo sapevo, c’avevo sperato, gocce amare. Intanto, mentre tu pensi, in uno spazio parallelo, il tempo vola, tu cammini e gli altri corrono. Le gocce, tante, mica una, sono quelle della pioggia di un cielo plumbeo. Che succede nell’attimo preciso in cui la goccia fa traboccare il vaso o il vaso stesso inizia a svuotarsi? C’e’ che m’avete tolto pure l’ultimo sospiro. E la voglia di gridare. La strada e’ lunga e l’orizzonte piccolo. Sveglia! Perche’ il vaso regge. Ma le gocce continuano a scendere. Ad maiora. |
