venerdì, Dicembre 13, 2024 Anno XXI


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SABATINI A MEDIASET

Da dove cominciamo?
Da dove volete, ho sentito cose molto gravi da parte dei tifosi che sono legittimati ma noi siamo responsabili dii questo gruppo di calciatori dei quali io sono tutt’ora orgoglioso, anche se stanno attraversando un periodo nefasto. Dobbiamo proteggere la squadra e avere il coraggio di difendere l’ultimo obiettivo che ci rimane.

Il livello di guardia mi sembra superato?
Era già stato superato da qualche tempo, quello che dobbiamo guardare è l’impegno che la squadra ha messo anche stasera, siamo stati penalizzati da episodi ma la verve messa oggi mi rassicura, poi è il caso di pensare alle responsabilità e di isolarle e condividerle. Stasera la squadra ha scontato degli errori che ho fatto io, li ha scontati la squadra e l’allenatore

A cosa si riferisce?
Ho fatto un errore a gennaio, questa squadra aveva bisogno di essere rafforzata in attacco e le mie scelte non hanno prodotto risultato, stasera ne abbiamo scontato l’assenza.

Rimpianto anche per Salah?
Il Salah di adesso è da rimpiangere. Quello è un altro errore che ho fatto, me li devo scrivere tutti. E’ una responsabilità esclusivamente mia.

Le fa onore questa ammissione di colpa.
E’ facile autodenunciarsi senza effetti secondari. Questo che ho detto varrà in futuro, non adesso perché adesso dimettersi significa scappare e io non sono abituato ma dovrò pensare alle conseguenze e ai motivi per cui la squadra ha perso dei punti.

SABATINI A ROMA TV

Si è assunto le sue responsabilità, una cosa che è figlia della frustrazione di questa serata?
No, è figlia di una analisi, sono abituato a giudicare le cose che faccio e che vedo, quelle degli altri ma soprattutto la mie. Già c’erano stati segnali, ma stasera in particolare allenatore e squadra ha pagato errori esiziali che ho fatto io. Ne devo prendo atto e lo devo dire, anche se non ho la vocazione al martirio. Ora restiamo uniti e lavoriamo, nessuno si dimette e nessuno scappa, qualsiasi decisione in questo senso sarebbe una fuga. Nei prossimi mesi isoleremo le responsabilità con la società, le mie in particolare, e valuteremo cosa fare.

Il rammarico più grande di stasera?
Era una situazione calcisticamente paradossale, l’avvio è stato energico come poche volte è successo nelle ultime volte e anche il seguito. Ma dentro le energie e la determinazione messa ci sono stati errori a catena e situazioni metafisiche, fuori dal calcio: una palla regalata dal portiere, un rigore concesso e un gol su angolo, nel contesto di una vitalità messa in campo dalla squadra e di una forza che non notavo da tempo. Questa cosa la salvo, perché  è durata tutta la partita. Avrete ktato una sorta di disperazione della squadra, che è voluta restare in campo nonostante infortuni e altre situazioni sfavorevoli. Non è un refrain continuare a parlare del secondo posto, ma sappiamo cosa fare. I ragazzi meritano rispetto, è un gruppo sano che ha fatto bene a lungo, ci tireremo sicuramente fuori da questo tunnel. Ci meritiamo di ottenere quello che ci siamo prefissi, pur avendo perso un obiettivo importante stasera e questo ci addolora.

L’impressione è che il momento della Roma vada oltre gli errori sul mercato che ha ammesso, in particolare sulle prestazion: i giocatori sono comunque in grado di fare meglio
A volte il calcio si basa su situazioni minimali: un tiro in porta, un giocatore fresco che si smarca e può ribaltare uno scenario di remissività… Io dichiaro le mie responsabilità, i giocatori scelti vanno in campo lo stesso e non li rinnego minimamente, li riprenderei tutti. Ma tutto questo produce risultati ed esiti nefasti.

In passato in queste situazioni si pensava a un ritiro, lei cosa ne pensa?
Non ci penso al ritiro, non ne vedo la necessità. Tra l’altro il ritiro una volta era utile perché i giocatori, tra cui io quando provavo a fare il calciatore, vivevano il ritiro giocando e scherzando. Ora il ritiro è una sorta di isolamento, tutti hanno i loro contatti internazionali, l’iPad, i telefoni, la Playstation, eccetera. Nessuno si incontra nella hall dell’albergo. Non è con i ritiri che si raddrizzano le situazioni.

Ora ci si rituffa nel campionato e poi c’è la sosta. Sarebbe decisivo restare al secondo posto per questa giornata in qualsiasi modo.
Ora recuperiamo energie e giocatori, questo sarà fondamentale. Abbiamo giocatori ai box che saranno importanti nel proseguio. Il campionato è già qui, giochiamo domenica sera a Cesena, su un campo sintetico e difficilissimo contro una squadra in salute e con il morale alto. Non possiamo fare scherzi e dobbiamo vincere.

SABATINI IN MIXED ZONE

Roma irriconoscibile.
Irriconoscibile nei risultati. Non c’è commento. In campo ho visto energia e voglia di fare. Una partita che si è messa male per episodi ma rimane una sconfitta dolorosa. Pare che questo momento sia un pozzo senza fondo.

Il mercato di gennaio?
Non rinnego nessuna scelta fino a gennaio dove ho fatto degli errori. Avrei dovuto fare altre scelte. Chi fa il mio mestiere fa errori e i miei sono venuti subito allo scoperto. Non me la caverò gratis, ne terrò conto. Non se ne va nessuno e il mister rimane fino alla scadenza del contratto. A fine stagione vedrò cosa fare.

Paura di giocare all’Olimpico?
Questa Roma ha divertito il pubblico per un anno e mezzo. Siamo di fronte ad una sorta di paralisi psicologica. Capisco la frustrazione e la rabbia della gente ma abbiamo ancora un percorso da fare. Dobbiamo stare vicini alla squadra.

La squadra segue l’allenatore?
La squadra segue l’allenatore.

Bisogna dare una scossa?
Non è che una scossa si da solo attraverso l’impiccagione. Io non dò le dimissioni ora con la gente inferocita: non scappo.

I tifosi dalla parte di Garcia.
Anche noi siamo dalla sua parte e mi fa piacere che anche i tifosi lo siano. Garcia è l’allenatore della Roma.

Capitato mai di sbagliare un mercato così?
No.

E’ capitato che lei abbia dato le dimissioni dopo aver costruito la squadra. Può succedere questa cosa?
E’ un ipotesi intrigante (ride, ndr)

Piazza difficile?
So che qui è difficile ma anche molto stimolante. E’ un’ ambiente gratificante.

GARCIA A MEDIASET

Sconfitta amara, improvvisa e inaspettata.
Complimenti a loro che hanno sfruttato i nostri regali. Quando regali due gol è impossibile qualificarci, sono mortificato stasera perché la voglia dei ragazzi c’era ma contro gli errori individuali non si può fare niente. Non c’è problema tattico o fisico. Ora dobbiamo concentrarci il 2000% sul campionato e cercare in tutti i modi di difendere il secondo posto perché per fare una stagione accettabile dobbiamo qualificarci in Champions. Ci sono 11 battaglie da fare per vincere questa guerra di tenere il secondo posto, solo lo staff e i giocatori possono fare questo. Ci sono due possibilità: o molliamo, ma io non mollo un secondo fino alla fine, o alziamo la testa e ci risolleviamo. Mi aspetto questo dai miei, ho parlato dopo la partita, chi ha la personalità il carattere e l’orgoglio di proseguire bene, chi sarà troppo debole non mi interessa. Voglio tornare al combattimento da domani mattina.

C’è chi è troppo spaventato?
Ho sempre detto che nella difficoltà immensa come ora servono i veri uomini e io andrò sicuramente in guerra. Io so che in questo spogliatoio c’è carattere, che ognuno di loro può risollevare la Roma, conto su tutta la mia rosa, ma in questo momento di sofferenza c’è questo messaggio da dare alla squadra perché il capo deve sempre mostrare l’esempio. Io sono arrabbiato ma soprattutto motivato

La Roma è ancora seconda quindi ci sono i presupposti per finire bene la stagione.
Sono d’accordo, non è possibile che questa Roma che ha fatto tanto bene i primi mesi mostra un volto troppo brutto per essere vero in questo momento.

GARCIA IN CONFERENZA STAMPA

Perché la Roma non riesce a essere normale? O è fortissima o attraversa periodi di assoluta negatività…
Bisogna fare l’analisi della partita. Complimenti alla Fiorentina che ha sfruttato i nostri regali. Non è un problema tattico, fisico o tecnico. Sono mortificato ma non abbattuto. Ora o moriamo, ma io non mollo e porterò con me i giocatori che hanno l’orgoglio per risollevare la Roma. Voglio rigiocare la Champions e faremo tutto per vincere queste 11 partite. Peccato che gli errori siano arrivato quando non si potevano fare. Sugli errori, un giovane può sbagliare. Delusione enorme ma domani mattina si riparte.

Crede che potrebbe aiutare andare ritiro?
Credo in tutte le cose positive che possiamo fare per essere uniti, adesso siamo soli contro tutti ma la stagione può finire bene, per affrontare le difficoltà le faremo. Ma io conosco solo una ricetta: vincere. Io credo in noi lottero fino alla fine. E dobbiamo vincere la prossima partita. Dobbiamo crederci anche se nessuno ora crede più in noi.

Quali sono i giocatori su cui lei può contare?
Posso contare su tutti i giocatori, lo penso e me lo auguro. Quando le cose vanno male possiamo solo aiutarci da soli, questo deve essere una carica in più. Da domani mattina riparte il combattimento

GARCIA A ROMA TV

Partiamo da un altro argomento, il coro “Vogliamo 11 Garcia”. Che effetto le ha fatto questa stima dei tifosi in questo momento difficile?Non lo sapevo ma io sono con i miei giocatori, saranno loro a risollevare la Roma. Sono mortificato ma non abbattuto, da domani si riparte al combattimento e non c’è altro da fare. Restano solo le 11 partite di campionato e servono tutte le energie possibili per domenica, per mettere in campo una squadra che vuole vincere.

Cosa direbbe ora a un tifoso della Roma? Che cosa succede?
Questa serata è stata particolare, quando si prendono 2 gol su 2 regali non è un problema fisico o tattico. I ragazzi devono ritrovare fiducia e lo faremo tutti insieme. non è che solo pochi giocatori possono sostenere il gruppo. Lotterò per questo, questa rosa ha dimostrato di poter fare belle cose e di giocare con entusiasmo e gioia. Ora siamo soli contro tutti, solo dentro Trigoria possiamo risollevare la Roma. Darò tutto fino all’ultima energia per finire bene questa stagione, voglio giocare la Champions il prossimo anno e allora da domani mattina ripartiamo

Nei primi venti minuti succedono cose strane: si parte per aggredire la Fiorentina, arrivano due errori individuali e una distrazione che causano i tre gol.
Quando un giovane commette un errore ci può stare, ma non doveva succedere oggi. La voglia c’era, i ragazzi avevano dimostrato di non giocare per lo 0-0, hanno fatto pressing e dimostrato che c’era voglia. Ho vsito uno spogliatoio carico prima della gara, ma questi episodi ti mettono a terra. Ora in questo momento di sofferenza bisogna accettare la sconfitta, ma fino a mezzanotte, poi si finisce di accettarla. Dopo bisogna pensare a tornare alla vittoria. Moriremo sul campo se necessario ma dobbiamo tornare a vincere.

La vediamo determinata ad uscire da questa situazione. 
Credo che la paura non fa esprimere le potenzialità. Se vogliamo tornare alla vittoria bisogna essere carichi e arrabbiati, la delusione è enorme ma mi aspetto che tutti mi seguano su questa strada. C’è una cosa positiva, in campionato siamo secondi e sono sicuro che possiamo restarci, ma dobbiamo lottare in ogni allenamento e in ogni gara, domenica avremo una risposta.

C’è nel gruppo la giusta personalità per uscire da questa situazione delicata? Sul campo sembra che questo aspetto manchi.
Ho totalmente fiducia in ognuno dei giocatori e nella loro personalità. C’è chi è più giovane e chi ha più esperienza, i leader devono tirare in alto il gruppo e incoraggiare i più giovani. Ma l’entusiasmo dei giovani è ugualmente importante. Su stasera nient’altro da dire, bisogna solo rialzare la testa, la sofferenza è totale ma chi vuole soffrire di meno deve impegnarsi. Per salire bisogna procedere step by step, ma se si scende si scende quattro gradini alla volta. Il bello del calcio è che si può tornare subito a fare qualcosa di positivo. Abbiamo vissuto una buona metà di stagione e ora stiamo soffrendo, ma si può tornare a rivedere il sole.

DE SANCTIS A ROMA TV

Non ci si sottrae davanti alla responsabilità e ci sentiamo di averne, siamo i primi a non essere contenti di quello che stiamo facendo. Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso prenderci le nostre responsabilità e ascoltare da vicino il loro pensiero e la loro delusione, che però non posso fare a meno di dire che sono anche nostre.

Ci si appella ai leader, visto che al confronto con i tifosi sono andati giocatori che non hanno giocato.
Nello spogliatoio non c’è voglia di parlare, c’ è tanto rammarico. Speravamo fosse la serata del riscatto, tenevamo all’Europa League. Essere sotto di 3 gol in 20 è qualcosa di inimmaginabile. E’ successo per una serie di motivi, siamo stati sfortunati e disattenti. La voglia di parlare non c’era e qualcuno deve andare a parlare, da alcune situazioni non ci si può sottrarre.

Ci si aspettava anche una reazione nervosa nel secondo tempo.
E’ evidente che qualcosa si è provato a fare, si pensa che ci fossero i presupposti per rimettere in piedi la situazione. Ma arrivano queste botte e non è semplice. Dopo il terzo gol qualcosa si è visto, abbiamo avuto ottime occasioni con Ljajic. Ma se non succede qualcosa repentinamente hai anche la preoccupazione di subirne altri gol e alimentare nelle proporzioni una sconfitta insostenibile. La Fiorentina ci ha concesso poco. I tifosi non erano arrabbiati per il secondo tempo, sono 4 mesi che non si vince in casa, hanno altro di cui arrabbiarsi piuttosto di un secondo tempo non veemente

Sta diventando un problema giocare all’Olimpico?
In casa o fuori gli avversari giocano sempre alla stessa maniera, è evidente da molto tempo a questa parte: si difendono, cercano di non subire e si attaccano ad episodi che purtroppo concediamo, per sfortuna, demeriti e disattenzioni. Se fossimo precisi non arriverebbero queste delusioni. E’ banale dirlo ma le 11 partite che restano sono occasioni per riportare i giudizi dalla nostra parte, una serie negativa così lunga non si può cancellare ma ci proveremo.

Skorupski, non sarà facile per lui.
E’ una serata storta per tutti. E’ un potenziale grandissimo portiere e ha tutto il tempo per riprendersi.

DE SANCTIS A MEDIASET

Come ripartire?
La mia presenza qui è determinata dal fatto che c’è l’obbligatorietà della presenza, perché il sentimento dello spogliatoio non è buono, nessuno ha la voglia di parlare perché alle parole dovremmo sostituire i fatti però questo è per dire che non è che se un giocatore viene qui è meglio di uno che non è venuto. Per quanto riguarda la situazione stasera è stata una batosta incredibile, ci tenevamo molto pensavamo che questa potesse essere la partita della svolta così come lo pensavamo lunedì. Sono state due partite simili per come abbiamo subito gol ma è vero che lunedì abbiamo creato di più, c’è tantissima amarezza e delusione, ci siamo presi la responsabilità di sentire il sentimento popolare della curva e di tutti quanti i tifosi della Roma che sono tutti delusi. Noi siamo in una situazione di difficoltà ma il calcio ora per l’ennesima volta ti offre l’opportunità di cambiare la rotta, abbiamo 11 partite e dobbiamo tenere la posizione che abbiamo in campionato.

DE SANCTIS IN MIXED ZONE

Un pensiero per Skorupski che ha regalato il secondo gol?
Per quello che riguarda i gol che stiamo subendo, è evidente che soprattutto nelle ultime circostanze la gestione dei singoli episodi non è stata precisa. A rimetterci, poi, una volta è un giocatore e una volta e un altro… Fatto sta che noi non riusciamo a rimediare alle interpretazioni dei singoli giocatori. Non ci riusciamo a livello di squadra. A volte non è indispensabile non subire gol, perché si potrebbe anche subirlo e farne uno in più degli avversari e, quindi, è una colpa che va attribuita a tutti quanti.

Colpa di tutti quanti, compreso Garcia?
Quando non si fanno i risultati tutti quanti non sono solo i giocatori, anche l’allenatore e tutti gli altri: nessuno si può sottrarre.

Quando sei arrivato hai detto ‘torneremo a far sentire orgogliosi i nostri tifosi’. Cosa ti sei detto con Totti? Cosa faranno i leader dello spogliatoio?
Era doveroso andare sotto la Curva perché ci avevano chiamato per manifestare in maniera veemente, diretta, quello che era il sentimento di frustrazione e rammarico per quello che ha fatto la squadra in campo. Questo sentimento, però, non ce l’hanno solo i tifosi che sono legittimati ad averlo. Non si sollevi mai il dubbio che questo sentimento non ce l’abbiamo pure i giocatori. Noi, visto che siamo quelli che scendono in campo, siamo quelli che possono cambiare le cose e quindi siamo noi che dobbiamo riportare dalla nostra parte i tifosi tramite le prestazioni e soprattutto, scusate se mi ripeto, con i risultati. Io ho l’obbligo di stare qui, ma la volontà della squadra è quella di stare zitta per sostituire le parole ai fatti. Si può essere precisi e puntuali nelle dichiarazioni ma si rischia sempre di essere retorici.

Siete riusciti a darvi una spiegazione sulla causa di questo momento?
Le cause sono tante, non è che si perdono le ultime due partite o non si fanno risultati per un motivo solo, altrimenti sarebbe bastato cambiarlo visto che in una squadra di giocatori esperti saremmo riusciti a individuare e cambiare quell’unica cosa. Sono tante le cose su cui stiamo lavorando e che stiamo cercando di rimettere a posto. Non è semplice, oggi stesso ero convinto che la squadra avrebbe fatto una bella prestazione. Dobbiamo dare qualcosa in più perché dobbiamo aiutare la squadra. Se vicino a me c’è un giocatore come Iturbe che viene insultato come lo sono stato io è evidente che io avrò una reazione e lui un’altra. Il mio compito è di stargli vicino. Sicuramente questa squadra ha i mezzi per far meglio

Ti è sembrata strana l’esclusione di Totti?.
Voi siete abbastanza consapevoli del fatto che sia un giocatore stratosferico ma che non può, e siete voi i primi a dirlo, giocare una partita ogni 3 giorni. Non creiamo una situazione di imbarazzo e incertezza su questa cosa. Francesco ha avuto un problemino ieri in allenamento e il mister era consapevole che si sarebbe potuto fare male. La Fiorentina doveva fare una partita offensiva per cercare questo gol, ci sono riusciti dopo 20 minuti e quindi tutto decade

I tifosi hanno chiesto a voi di seguire Garcia,
No, questo non ce l’hanno chiesto. Hanno cantato ’11 Garcia’ per dire che vogliono 11 Garcia, per la sua personalità e voglia. Garcia è seguito e itifosi ci hanno detto che non ne possono più, non siate scorretti.

Se i giocatori seguissero Garcia sareste già 11 Garcia…
No. Smentisco assolutamente, non intendevano questo.

(da laroma24.it)