lunedì, Aprile 29, 2024 Anno XXI


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Ci vuole pazienza e caparbietà. I punti presi nelle partite difficili sono i più importanti, perché in un campionato con tante squadre deboli ogni punto perso pesa come un macigno. Quando te ne torni a casa con i tre punti da una trasferta come quella di Parma devi essere contento.

Donadoni si presenta più abbottonato di un cappotto d’inverno e la Roma ha grosse difficoltà ad entrare nell’area gialloblu. Per fortuna c’è un giovanotto di trent’otto anni che sa come trovare spiragli dove non ci sono e mette Ljajic davanti a Mirante.

Il vantaggio però non apre la partita come ci si poteva aspettare, anzi il Parma non si scompone più di tanto e timidamente prova a pareggiare.

Alcuni giocatori giallorossi sembrano stanchi, uno su tutti Gervinho, e la Roma non riesce a far male di rimessa. I padroni di casa trovano il pareggio da calcio d’angolo e a quel punto sarebbe servito un cambio di passo che purtroppo non arriva.

Anche Garcia tarda nei cambi e quando si decide il Parma è già tutto arroccato a proteggere il pareggio. C’è un traffico in mezzo al campo e le occasioni sono scarse, una per il capitano e una per Florenzi.

Tanto possesso palla, si tesse la tela piano piano ma stavolta sembra davvero improbabile arrivare alla vittoria.

Ma c’è sempre un episodio che può cambiare tutto. Allo scadere finalmente un calcio piazzato da limite, ultimo appello per i tre punti. Pjanic stavolta dipinge come sa fare e il quadro prende colore.

Grosso sospiro di sollievo e aggrappati alla vetta!

petra@corederoma.it