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Se nelle ultime due stagioni le piccole ci hanno fatto sempre dannare e soprattutto perdere punti, questo nuovo anno agonistico ci ha per ora regalato un deciso cambio di copione.

Certo sono soltanto due le partite disputate, per di più con due neopromosse, ma aver segnato cinque rete e non avendo subito non solo gol ma anche grandi occasioni significa che le premesse per far bene ci sono.

L’allenatore sembra aver in mano la squadra ed avere idee chiare sul da farsi. Non vorremmo illuderci ma non è uno sprovveduto come Luis Enrique e rispetto al boemo ha il consenso di chi conta.

Maicon conferma la buona prova dell’esordio e va anche in gol (diciamo cosi). Ecco cosa significa essere un cursore di fascia, quello che abbiamo visto in passato ci aveva fatto dimenticare l’importanza di offendere lateralmente anche con i terzini.

I giocatori sono disposti in maniera ordinata con il capitano libero di spaziare e inventare. Impressionate il numero di palle filtranti servite in questa partita.

Altra novità le realizzazioni con tiri da fuori area. Addirittura un abuso quest’anno. Ma è chiaro che con squadre chiuse diventa un’arma fondamentale, arma di cui si erano perse le tracce.

Pjanic delizia il pubblico con un pallonetto magistrale che regala il raddoppio. Applausi per lui e per la sua classe, se aggiungesse quella continuità che serve sarebbe perfetto.

Non poteva mancare la ciliegina sulla torta, il gol di Ljajic. Appena arrivato si fa trovare pronto con una gran botta da fuori. È apparso volenteroso, aspettiamo conferma.

Gervinho si danna, ce la mette tutta ma il suo rapporto con la porta per ora è difficoltoso. Ma la pazienza è il nostro forte!

petra@corederoma.it