venerdì, Aprile 26, 2024 Anno XXI


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Ci risiamo. Il teatro è lo stesso, le scene pure. È cambiato solo il clima, decisamente più freddo e più umido. La sensazione di deja vu inizia dal gol di Domizzi, tutto solo nel cuore dell’area di rigore.

Come si può distruggere quanto di bello fatto nella prima mezz’ora cosi facilmente? Come si può buttare in continuazione a terra i vari piani del palazzo che si sta tentando di costruire?

La doppietta di Lamela, le invenzioni del capitano, l’esordio di Dodo tutto passa nel dimenticatoio. Gli errori pacchiani che si vedono nella retroguardia giallorossa sono troppo gravi per non avere il titolo in prima pagina.

Il centrocampo schierato ieri non è in grado attualmente di reggere la partita. Serve più corsa e nessuno dei tre titolari ieri è stato in grado di fornirla. Il mister deve chiarire soprattutto a se stesso che strada prendere.

I compromessi non sempre portano a qualcosa di buono. Solo se digeriti da tutti portano frutti altrimenti si fa quello che non si vuole e lo si fa male.

Alla decima giornata i pochi minuti di bel gioco non sono sufficienti e la classifica, e si io la guardo, si sta allungando. Lo scorso anno a forza di dire aspettiamo siamo arrivati alla fine con un pugno di mosche in mano.

Il rigore concesso ai bianconeri non può cambiare il giudizio sulla squadra. Dopo Genova l’aria sembrava cambiata, evidentemente in casa continua a rimanere molto viziata.

petra@corederoma.it