Puoi perdere nella vita, nello sport, in qualsiasi ambito ma c’è modo e modo per farlo. Non si possono ripetere gli stessi errori, non si possono vedere le stesse situazioni di gioco dell’inizio campionato. Dove sono i miglioramenti? Sarà ora di vedere qualcosa di concreto e continuo che sia propedeutico almeno per il prossimo anno?

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Si perché il rischio grosso non è quello di buttare la stagione in corso, cosa che ci hanno ripetuto fino alla nausea dirigenti e allenatore, ma che così facendo non crei nemmeno le basi per il prossimo.

Con il girone di ritorno già iniziato arrivare a maggio ci vuole poco. La nenia che mancano ancora tante partite non regge più, anche perché si sta facendo peggio che all’andata.

Se il gol del Siena arriva su un rigore, quindi da un episodio, eppur vero che si poteva stare tranquillamente già con i padroni di casa avanti di due reti.

La Roma non ha mai tirato in porta, una prestazione vergognosa. Alla semplice mossa di Sannino di chiudersi a riccio e pressare forte con le due punte non siamo stati in grado di porre rimedio. Ne tatticamente, colpa del mister, ne tecnicamente, colpa dei giocatori.

Quando la zona centrale del campo è intasata inutile sbatterci la testa, è roba da matti. L’unica soluzione passa per le fasce. Ma con i terzini non all’altezza, con le punte incapaci di saltare l’uomo e entrare per vie laterali la disfatta è conseguenza naturale.

Oltre alla rabbia e la carica agonistica che manca, come ho sempre detto, un altro ingrediente fondamentale latita ora a Trigoria. L’umiltà. L’umiltà ti permette di rimboccarti le maniche e ricominciare. Ti fa mettere in discussione giorno dopo giorno quello che fai.

Manca ai vertici della società, miope di fronte a certi problemi. Manca al tecnico, quando l’ha avuta piccoli segnali si sono visti. Manca ai giocatori incapaci di prendere per mano anche se stessi.

Si deve lavorare di più mettendo tutto in discussione. Non ci si può riempire la bocca con la parola progetto, idea e poi nei fatti non tracciare la via.

Ecco la via, qual è?

petra@corederoma.it