martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


È durato poco il momento up per la squadra, troppo poco per alimentare il nostro ottimismo, già scarso per la storia. Subito è arrivata la fase down, con tutta la sua violenza.

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Passi indietro enormi che fanno capire che purtroppo Torino non è stata un semplice casualità. Contro il Bologna si è rivista la Roma di inizio stagione, tranne forse qualche tiro in più, lenta e macchinosa e con poche idee capaci di infrangere il muro nemico.

Il reparto arretrato fa acqua da tutte le parti. L’enormità di occasioni concesse, alcune clamorose, a questo punto della stagione preoccupano e non poco.

Inseguire se stessi prima che gli altri. Sembra questo il destino di questi giocatori. La sensazione che manchi sempre qualcosa, la sensazione che sia davvero un anno di transizione, un anno di su e giù che non porta da nessuna parte.

Saltare di nuovo l’Europa non è bello, anche se si tratta di Europa League. Si può accettare tutto ma non deve mancare la voglia. Quella vera, quella che mette in mostra la fame, la fame che supera ogni progetto, ogni idea. Se è affamato chi comunque è abituato a mettere qualcosa sotto i denti perché non dovremmo esserlo noi che di pasti ne facciamo pochi?

Trasformarsi da gamberi a squali magari è chiedere troppo ma almeno a delfini. Fatece almeno ride un po’, a noi non gli avversari.

Non ha funzionato quasi niente contro i rossoblu. Terzini inguardabili, Juan distratto, Greco deve fare molto molto di più, Lamela e il subentrante Bojan devono farci capire di non essere solo scommesse.

Il tecnico, che aveva imboccato la strada della revisione, chiediamo di continuare a plasmare la sua identità con la realtà italiana, dove se non mostri la spada con il fioretto non vai lontano.

petra@corederoma.it