lunedì, Maggio 05, 2025 Anno XXI


LA ROMA 93/94

Quel sinistro e discusso personaggio che per un periodo aveva occupato la massima poltrona societaria aveva lasciato una pesante eredità economica fatta solo di “buffi” che ci avevano riportato ai tempi della “Rometta” e della colletta del Sistina. Il parco giocatori non era eccelso e in panchina aveva piazzato un allenatore istrionico ma che con Roma aveva poco a che spartire,quel Vujadin  “Tavernello” Boskov che reduce dalle splendide stagioni a Genova sponda blucerchiata, ci aveva regalato chicche come quella della marcatura di Garzja su Hagi in un devastante Roma Brescia 2-3 con doppietta,mai più replicata,dell’ex laziale Saurini,leggendario pippone entrato di diritto nella storia dei “Bordini e Stocchetti” giallorossi,quelli che hanno segnato solo a noi.Da grande demagogo qual’era quel sordido ex presidente,tutt’ora Senatore della Repubblica Italiana nelle file del PDL,malgrado svariate e plurime condanne penali e civili e ancor più inchieste ai suoi danni,l’ultima per truffa insieme al figlio,che evidentemente vuol essere degno di cotanto padre,aveva però dalla sua parte i capi della curva,che proprio in quel periodo inizia a schierarsi sempre più verso le sue stesse posizioni di estrema destra che ribaltarono completamente la concezione di una curva sud di sinistra in contrapposizione a quella laziale dichiaratamente fascista. E preferisco fermarmi qui essendo ben noti personaggi e luoghi di cui parliamo e potendo ancora oggi constatare a che cosa portò quella stagione infausta.

FRANCO SENSI e PIETRO MEZZAROMA l’avevano dunque ereditata in una situazione drammatica. E cominciarono a lavorare alacremente ma due teste a pensare erano troppe e per esempio uno,Mezzaroma, voleva Moggi e lo prese con disappunto dell’altro. Alla fine la coppia durò fino all’inizio di Novembre del 93 quando Franco Sensi si prese tutto il cucuzzaro.

L’annuale TRAGEDIA DI MASSA DEL POPOLO GIALLOROSSO si consumo’ il 19 giugno all’Olimpico quando perdemmo in modo inequivocabilmente e romanticamente romanista la Coppa Italia contro il Torino malgrado la vittoria 5-2 con tre rigori di Giannini. Quella serata ci fece capire che  LA NOSTRA STORIA CONTINUAVA,finita la parentesi buia del dopo Dino Viola.

La Roma 93/94 si presentò con un personaggio amato dalla tifoseria quasi al completo. Uno Romano e Romanista vero ed indiscusso : CARLO MAZZONE.Il parco giocatori andava rinnovato e come si conviene ai neofiti ci furono appioppate alcune discrete “sole” pagate a peso d’oro come per esempio Marco Lanna. Però una base c’è : Lorieri,allora portiere rivelazione del campionato,Aldair,Haessler e Mihajlovic,che scarso non era se lo facevi giocare nel suo ruolo e non terzino,Abel Balbo e Giuseppe Giannini mentre cresceva un giovane di nome Totti Francesco da Porta Metronia.

Tante attese ma un inizio stentato e contraddittorio.

Due pizze in faccia a Genova col Grifone e un altro “Bordini e Stocchetti” a segno tale Lorenzini e raddoppio di Nippo Nappi,romanista vero come tanti altri…

Alla seconda siamo già al “redde rationem”. Arriva la Juventus di Trapattoni,Baggio,Vialli,Peruzzi e compagnia cantante.Olimpico stracolmo e caldo infernale. La Roma non gioca bene ma lotta con lo spirito che,si dice, gli da il suo allenatore. Gol di petto di Abel Balbo su corner di Sinisa e uscita “pe cicoria” di Angelone Peruzzi sotto la Sud. Ripresa con la Roma che rincula e la Juve che comincia a spingere sul serio. Al 6*  minuto Beschin concede un rigore indiscutibile ai bianconeri ma Baggino lo spara sul palo. Tre anni prima al Flaminio Tancredi gliene aveva parato uno in un Roma-Fiorentina 0-0  con la gente che batteva le mani sulle vetrate come se volesse respingere lei il tiro…Dopo 8 minuti altro rigore netto su Moeller.Parte Vialli che zappa e si frattura un piede tirando largo a destra di Lorieri.Due rigori sbagliati dalla Juve…e quando ce capita più…e invece al 33* con la Roma alle corde ed in debito di ossigeno Andy Moeller pareggia e molti pensano che è il caso di accontentarsi. Intanto è entrato Roberto Muzzi da pochi minuti al posto di Rizzitelli. A 6 minuti dalla fine Balbo “ciavatta” in porta,la difesa juventina assiste incurante e Muzzi arriva dall’altra parte e la butta dentro nel delirio totale ed insensato.Vittoria incredibile da Campo Testaccio e giù con tutte le similitudini che ci toccano in questi casi…

La Terza ci vede ad Udine. Gli amici friulani che ci hanno venduto Balbo in cambio del pareggio nell’ultima vergognosa partita dell’anno precedente.All’Udinese serviva il pareggio per mandare in B la Fiorentina e pareggio fu dopo il famoso errore a porta vuota di Carnevale sull’1-0 e la difesa molto “allegra” del vantaggio fino all’1-1 finale. Fu una vera vergogna quella partita…ma si dice che questo è il calcio…non il nostro però. Finisce 0-0 senza grosse emozioni.

Alla Quarta all’Olimpico ci uccella in modo barbino il Napoli di Lippi con rete finale di Ciro Ferrara dopo che la Roma è andata avanti 2 volte. Gioco inefficace ma bisogna aspettare e avere pazienza si diceva,perchè l’allenatore è nuovo,il Presidente pure e la società è in costruzione.La squadra è giovane e va lasciata crescere…si diceva allora.

Un secco 2-0 a San Siro col Milan senza mai tirare e difendendosi come l’Ascoli per tutta la partita.

Meno male che la settimana dopo a Roma arriva l’Atalanta che va in vantaggio con Ganz ma che nella ripresa cede a Balbo e Haessler i tre punti. Fu quella la domenica più grande di Alessio Scarchilli lanciato in prima squadra dall’inizio e migliore in campo tanto da meritarsi la “standing ovation”  a tre minuti dalla fine al grido di “Alessio Scarchilli eheh ohoh”con cui l’Olimpico lo acclamò a gran voce. Forse avevamo trovato il grande centrocampista che cercavamo ? O forse era la solita illusione ?

Ci fece tornare sulla terra la Cremonese di Tentoni che la settimana dopo espugnò l’Olimpico con irrisoria facilità. Il non gioco della Roma era imbarazzante ma Mazzone non si discuteva e bisognava aver tempo e fiducia.

Vincemmo in casa della Sampdoria sconvolta dalla morte di Paolo Mantovani e poi c’era il derby.

Un derby da minestrari tra Zoff e Mazzone. Brutto nel primo tempo con un gol buono annullato a Balbo e incendiato nella ripresa dal folle tiro al volo di PIACENTINI che buca Marchegiani e fa esplodere la Sud. Poco dopo Balbo supera Marchegiani che lo stende nettamente.Rigore in ogni parte del mondo tranne che per Pairetto…ma d’altra parte la storia ci ha poi detto chi era questo signore….Pareggio inevitabile di Di Mauro,altro romanista vero, con un tiro sbiascicato male a pochi  minuti dalla fine,come spesso è successo nella nostra storia.Quando colui che ha fatto del derby l’unica partita importante ci crede fino alla fine contro chi del derby è da sempre padrone e lascia le briciole all’altro.Grande amarezza e delusione…ma bisogna aver pazienza.

Altro ignobile pareggio a Reggio Emilia con unica cosa da salvare la splendida maglia bianca con bande giallorosse da trasferta griffata Adidas.12 PUNTI IN 10 PARTITE…

Mazzone chiede rinforzi e arrivano in corso d’opera niente meno che Festa e Cappioli,suoi pupilli a Cagliari.Non fanno male ma non sono i due che cambianno la storia.

Il campionato va vanti fino al 5 dicembre quando la Roma batte bene il Parma all’Olimpico e sembra che la quadratura del cerchio si sia trovata. Invece quella vittoria diventerà un incubo.

Passeranno 14 partite prima che la Roma rivinca.

La domenica peggiore è quella in casa contro la Reggiana. Uno 0-0 tanto uguale a quello che avevo vissuto dalla nostra amata Curva Sud con la Ternana con palo del povero Bruno Beatrice  che ci salvò dall’irreparabile e che 10 anni prima aveva portato Anzalone a cacciare via Herrera preso a bastonate fuori dall’Olimpico con la Roma sull’orlo del baratro retrocessione.

La svolta della stagione è a Foggia contro Zeman. La Roma sull’orlo della serie B gioca una partita disperata.E’ la domenica in cui viene assassinata Ilaria Alpi. Il Foggia segna.La Roma reagisce e Giannini pareggia a pochi minuti dalla fine.Piange lui e tutti noi capiamo che il peggio è passato.

La Roma vince 5 delle ultime 6 partite e arriva ad un punto dalla Coppa Uefa dopo aver sfiorato la serie B.

L’unico pareggio a Milano di sabato pomeriggio contro un’Inter disastrata.Finisce 2-2 soltanto perchè Mihajlovic tira un bellissimo rigore che spiazza Zenga ma scheggia il palo.L’Inter si salva dalla Serie B con quel pareggio e noi ci giochiamo la Coppa Uefa.

Fu un anno travagliato che finimmo al settimo posto.

Tutto era nuovo e tutto era cambiato.Società,allenatore,giocatori.

Avemmo pazienza, tanta pazienza…

Concedemmo credito illimitato a giocatori e allenatore perchè forse era giusto così.

Volevamo tornare in alto e ci tornammo…dopo qualche anno.

Iniziava una nuova era,quella di Franco Sensi,allora vilipeso e contestato da chi prima faceva il buono e il cattivo tempo.

Chiese fiducia e noi gliela concedemmo. E se la meritò quella fiducia.

Ma forse la Curva Sud ha ragione…”Passa il tempo Cambia la gente”…

Non si può avere tutto e subito…IN PRINCIPIO.