lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


da ROMA TV – laroma24.it

Per la trasmissione “SlideShow” del canale tematico giallorosso, oggi è il turno di Radja Nainggolan raccontarsi davanti alle foto che ritraggono momenti topici della sua vita, professionale e non. Queste le sue dichiarazioni:

Radja NainggolanCon la sorella 
Io e mia sorella da piccoli, vabbè non sono cambiato tanto.

La prima squadra
Qui è dove ho iniziato a giocare insieme a mia sorella. Mio nonno in quella società era un pezzo importante. Con mia sorella abbiamo giocato tanto insieme, 10 anni.

Con la maglia del Piacenza
A Piacenza sono arrivato quando avevo 17 anni. Era difficile perchè stavo lontano dai miei, ma grazie ad alcuni ragazzi d’oro che ho incontrato lì sono maturato tanto

Con Pinilla.
E’ un fratello, lo sento tutti i giorni. Caratterialmente è simile a me, ci siamo trovati subito con le famiglie. Ho trovato una persona che porterò sempre con me. Il Cagliari vuol dire ancora tanto, mia moglie è di lì. Ancora oggi sento gli ex compagni e penso che è stata la prima famiglia nel calcio. Li rinfrazio per tutto e magari un giorno ci tornerò. E’ stato un passo importante per la mia crescita.
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Roma-Barça: le foto di Pietro Bertea

da SKY SPORT – laroma24.it

Kostas ManolasIl difensore della Roma Kostas Manolas ha rilasciato un’intervista esclusiva all’emittente satellitare. Queste le sue parole:

“Contro il Verona alla prima giornata meritavamo la vittoria ma non ci siamo riusciti. Dopo, invece, abbiamo sempre raggiunto il nostro obiettivo, giocando bene. Con il Barcellona abbiamo fatto un’ottima partita a livello tattico. Lavoriamo bene in fase difensiva, mercoledì soprattutto, e penso che sia arrivato un punto molto importante per la squadra che può fare la differenza. Quest’anno dobbiamo vincere qualcosa”.

Quali ti sembrano le avversarie più temibili in campionato?
La Juve è sempre temibile ma ci abbiamo vinto, il Napoli è una bella squadra e anche l’Inter quest’anno è forte”.

L’effetto domino è una reazione a catena lineare che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrre a sua volta un altro cambiamento analogo, dando origine ad una sequenza lineare.

Nel nostro caso, ci si augura, di vittorie. Come? Non conta. Con chi? Nemmeno. Quante? Il piu’ possibile. Perche’ la storia ci insegna che si inizia cosi’. Vincendo, anche non convincendo.
Perche’ siamo onestamente abbastanza grandi e scafati per comprendere l’importanza di una partita “vinta per miracolo” dopo esserci stancati a vederne mille “perse non si sa perche'”. E c’e’ che ogni tanto vanno messi da parte il palato fine, il gusto estetico, l’incondizionata ricerca della perfezione.
Ma chi se ne frega. Avanti cosi. Continua >>