lunedì, Aprile 29, 2024 Anno XXI


da repubblica.it
I coordinatori, nazionale e regionale, del sindacato Unica Taxi-Filt Cgil, Nicola Di Giacobbe e Marco Morana, in una lettera aperta indirizzata al Prefetto, al Questore e al sindaco di Roma hanno denunciato la drammatica situazione

“Anche oggi una rapina, questa volta in pieno giorno. Il rapinatore è salito in auto alle 13.15 al parcheggio di Piazza Sempione, si è fatto accompagnare a San Basilio. All’arrivo ha messo un braccio al collo del tassista e puntandogli una lama acuminata si è fatto consegnare l’incasso”. Così i coordinatori nazionale e regionale del sindacato Unica Taxi-Filt Cgil, Nicola Di Giacobbe e Marco Morana  in una lettera aperta indirizzata al Prefetto, al Questore e al sindaco di Roma.

“Un incontro immediato con tutte le forze di sicurezza è urgente e non procastinabile – proseguono – Serve subito un segnale forte che dia fiducia a chi svolge un servizio di pubblica utilità e che scoraggi il ripetersi di tali ignobili gesti, subito. Prima che sia troppo tardi!”.

da repubblica.it
Gli scavi effettuati dall’università Roma3, guidate dal professore Riccardo Santangeli Valenziani, hanno fatto emergere due aree appartenenti a fasi cronologiche diverse. La Soprintendenza sta progettando nuovi percorsi che colleghino le diverse parti del Foro, il secondo più grande dopo quello di Traiano. Rossella Rea: “Sono ulteriori tasselli verso una migliore valorizzazione dei Fori Imperiali”

Il Foro della Pace ai Fori Imperiali di Roma, costruito da Vespasiano tra il 71 e il 75 dopo Cristo, svela la sua ‘anima’ medievale. Grazie all’attività di scavo dell’università di Roma3, in accordo con la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma, sono infatti emerse tracce di insediamenti abitativi di età medievale, databili dall’ottavo al tredicesimo secolo. Le ricerche, guidate dal professore Riccardo Santangeli Valenzani dell’ateneo romano, si sono concentrate su due diverse aree che rispondono a due fasi cronologiche diverse.

“Nella prima area – spiega Santangeli Valenzani – sono emersi resti legati ad attività produttive, forse metallurgiche, databili intorno all’ottavo secolo. Nella seconda area, pienamente basso medievale, databile al XIV secolo, sono stati messi in luce strutture di attività residenziali”. I ritrovamenti sono il frutto della quinta campagna di scavo del Foro della Pace, cui ha dato vita il team universitario per sette settimane.

Nel corso delle ricerche, illustrate oggi pomeriggio, è emersa inoltre l’estremità reclinata di una delle gigantesche colonne del Foro di epoca imperiale: quindici metri di altezza, di granito rosa di Assuan, per 1.80 di diametro. Il pavimento del Tempio della Pace è sotto di noi, a circa quattro metri, e a questa quota abbiamo trovato evidenti tracce di insediamenti di età medievale, abitativi e produttivi”.

Intanto la Soprintendenza sta progettando un tunnel che colleghi le varie parti del Foro della Pace, creando un unico percorso di visita che parte dalla via Sacra e attraverso il Foro della Pace si ricongiunge con il Foro Romano all’altezza della Curia. E’ quanto spiega l’archeologo Roberto Meneghini della Soprintendenza capitolina ai beni culturali, che aggiunge: “La Soprintendenza ha in programma di realizzare progetti ancora in fase di completamento per il restauro della pavimentazione della sala della Forma Urbis”.

Scavando la galleria per ricongiungere i due ambienti, si possono acquisire ulteriore documentazioni archeologiche e portare alla luce un’altra porzione del complesso. Il Foro della pace è il secondo foro più grande dopo quello di Traiano con i suoi oltre 20 mila metri quadrati, e la sua funzione era quella di luogo della cultura della Roma imperiale. Qui c’era infatti una biblioteca, “probabilmente una scuola di medicina”, ma non solo.ha detto Rossella Rea, direttrice dei lavori al Colosseo “Questo era un sito dove venivano esposte opere d’arte di grandi scultori greci – ha detto Rossella Rea, direttrice dei lavori al Colosseo –  e naturalmente nella sua aula di culto conteneva la grande statua dedicata alla pace”.

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Gli scavi e le attività di restauro che si stanno conducendo “da anni sia da parte della Soprintendenza speciale, sia della Sovrintendenza comunale con l’ausilio dell’università Roma3 – ha specificato Rea- consentono anno per anno di riportare in luce quanto restava ancora interrato dell’aula di culto in particolare”. Si tratta, ha concluso, “sicuramente di ulteriori tasselli verso una migliore valorizzazione dei fori imperiali. E’ un progetto che la soprintendenza accarezza da almeno 40 anni”.

Inoltre sono stati messi in cantiere il recupero delle colonne di granito rosa di Assuan dell’antico Portico occidentale, che saranno ricostruite con gli spezzoni di fusti risalenti all’epoca imperiale, rinvenuti durante gli scavi comunali del 1998-2000. Il progetto, tecnicamente, si chiama ‘anastilosi’.

Quanto ai tempi di realizzazione, Meneghini chiarisce: ” Penso che si aggirino intorno ai due anni e mezzo, forse tre al massimo”. I fondi, comunque “già ci sono e sono stati stanziati dalla legge Roma Capitale”, conclude Meneghini.

da repubblica.it

E’ accaduto intorno alle 9 di mattina sulla Roma-Fiumicino. La discussione sulla precedenza tra i due automobilisti è degenerata fino al ferimento. L’uomo non è in pericolo di vita
di FLAMINIA SAVELLI

Lite stradale degenera e finisce a coltellate. Grave un uomo trasportato in codice rosso all’ospedale Grassi di Ostia. È accaduto questa mattina intorno alle nove sulla Roma – Fiumicino quando due automobilisti, uno a bordo di un furgone e l’altro alla guida di una Ford Fiesta, hanno iniziato a discutere per un dare precedenza. La lite però è presto degenerata fino a quando uno dei due ha tirato fuori il coltello dalla tasca ferendo al fianco sinistro l’altro. Alcuni passanti che hanno assistito alla lite hanno avvisato i carabinieri e polizia  che nel giro di pochi minuto sono intervenuti sul posto.  L’uomo ferito è stato quindi trasportato d’urgenza in ospedale, è grave ma non in pericolo di vita.

 

Prevista l’uscita di 20 manager, per gli altri stipendi ridotti del 10%

ROMA – Un mandato a tempo. Un anno, al massimo 18 mesi, per imporre una cura da cavallo all’Atac e tentare di salvare capra e cavoli, ossia evitare il fallimento dell’azienda e contemporaneamente assicurare un servizio all’altezza delle aspettative. Non ci sarà un vero e proprio commissariamento ma i compiti che saranno affidati oggi a Danilo Broggi (al 99 per cento nuovo amministratore delegato dell’azienda dei trasporti romani) non saranno molto diversi da quelli di un commissario straordinario. Broggi, ex amministratore delegato di Consip attualmente al vertice di Poste Assicura, ha proprio il profilo che cercava il Campidoglio: manager pubblico pronto ad affrontare incarichi molto difficili.

I NOMI
Oggi si riuniranno le commissioni capitoline trasporti e bilancio per affrontare il dossier Atac. Alla presidenza resterà Roberto Grappelli, che gode di apprezzamento bipartisan. I tre consiglieri di amministrazione saranno i dirigenti capitolini Stefano Fermante, Cristiana Palazzesi e Annamaria Graziano.

L’Atac dovrà essere sottoposta a una dolorosa cura dimagrante: a partire dai dirigenti, che dovranno diminuire di almeno 20 o 30 unità e avranno uno stipendio ridotto. Il primo segnale è arrivato dal direttore generale Antonio Cassano che ha inviato una comunicazione, chiedendo un taglio volontario dei compensi di almeno il 10%. Ma in via Prenestina si studierà il modo di andare oltre. Lo stesso Cassano non è certo di restare al proprio posto, pur avendo compiuto gran parte della sua carriera in azienda con il centrosinistra insediato in Campidoglio. Il ruolo di direttore generale potrebbe essere sospeso, affidando all’amministratore delegato i pieni poteri. Il servizio sarà affidato a un direttore operativo, ruolo per cui è in corsa Pietro Spirito.

IL PERSONALE E I CONTI
Nodo cruciale quello della pianta organica. Troppi dirigenti e pochi addetti al servizio l’attuale situazione del personale. Già Carlo Tosti, che ha guidato l’azienda prima di Roberto Diacetti, aveva lanciato un piano per riportare in strada tanti dipendenti utilizzati in ufficio, scontrandosi con forti resistenze.

l nuovo progetto è ancora più ambizioso: spostare all’esercizio ben 800 amministrativi. Non sarà facile ma dà il senso del cambio di filosofia che si vuole imporre, per evitare di dover portare i libri in tribunale o peggio di lasciare bus e tram nelle rimesse. C’è una voragine cresciuta 200 milioni di euro l’anno (anche se nel 2012 il deficit è sceso a 156 milioni). Il debito Atac ha sfondato quota 2 miliardi. Un fallimento che il Campidoglio non può permettere, visto che via Prenestina gestisce il posto di lavoro di 12 mila dipendenti e, soprattutto, il servizio trasporto pubblico per oltre 3 milioni di romani, pendolari e turisti.

A pesare sui conti ci sono i debiti con i fornitori, che si aggirano intorno al miliardo. Ma anche i 200 milioni e spiccioli di trasferimenti arretrati dalla Regione. Poi c’è il tema dell’evasione tariffaria, salita a livelli vertiginosi. Contenuti (ma non azzerati) sulla metropolitana, grazie ai tornelli, i viaggiatori senza biglietto si sono moltiplicati in superficie. Si stima che l’azienda perda 80 milioni di euro l’anno. La situazione economica si fa sentire sul servizio: per ora a causa dei numerosi guasti dovuti a scarsa manutenzione, nei prossimi mesi i guai potrebbero essere peggiori.

GLI IMMOBILI
Le esangui casse Atac potrebbero trovare sollievo dall’attuazione del piano di valorizzazione e vendita di diversi immobili non più utilizzati. Un piano da 400 milioni di euro che, pur essendo stato approvato non senza difficoltà dal consiglio comunale, non è ancora partito. Tra i complessi coinvolti ci sono gli ex depositi di San Paolo, piazza Bainsizza e piazza Ragusa. Ma gli interventi principali riguarderanno i complessi di Portonaccio e Trastevere, localizzati «in zone ormai troppo centrali». Per mandare a regime il piano c’è però bisogno di portare a termine alcuni passaggi fondamentali, tra cui le varianti urbanistiche.