lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


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DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

Primo tempo timido
Non siamo andati bene, siamo stati macchinosi. Nella ripresa ho alzato Nainggolan per cercare di osare di più. Siamo cresciuti dal punto di vista della pressione, ma anche dal punto di vista mentale. I ragazzi soffrivano il fatto che non si vinceva in casa e abbiamo rischiato di complicarci la vita.

Ora lo Shakhtar
Il fatto che abbiamo vinto fa capire che abbiamo superato lo scoglio che ci bloccava. Per il resto maggiore convinzione, oggi tanti angoli, ma sfruttiamo poco i calci piazzati. Ci servono 12 uomini: i tifosi saranno determinanti per lo Shakhtar.

Schick?
Non è andato bene, non è stato servito nel modo giusto. Ma va aspettato, ricordiamoci di Under e della continuità che ha avuto. Patrik ha le qualità, chi si intende di calcio capisce che ha qualità importanti.

Che impressioni le lascia la squadra in vista della Champions?
Secondo me il concetto di squadra deve essere sempre lo stesso. L’equilibrio deve essere alla base ed è quello che non abbiamo avuto nel primo tempo. Con lo Shakhtar lo dovremmo avere, perché è una squadra più brasiliana che ucraina. Vi assicuro però che li possiamo mettere in difficoltà.

La diversità nei due tempi: non si riusciva a pressare, ma poi nella ripresa l’arma in più è stata il pressing. Il Torino non ha più ragionato
Ho cambiato, ho messo il 4-2-3-1 perché eravamo troppo distanti dagli attaccanti. L’avanzamento di Nainggolan ci ha permesso di sfruttare le ripartenze. Ma doveva essere fatto anche prima, purtroppo non è entrato nella testa dei ragazzi, ho cambiato per dare loro qualcosa in più.

Rammarico per la corsa scudetto?
C’è un grande difetto nel calcio, specie qui a Roma. Si pensa troppo a quello che si poteva fare. Non si dovrebbe guardare troppo dietro, sono indirizzato a guardare avanti e alla crescita di tanti giovani. Non c’è nessun rammarico, tutto ci insegna e tutto ci fa migliorare.

Alisson?
Nella prima parte di stagione non si tirava quasi mai in porta, adesso lo sto facendo valorizzare, altrimenti non si impegna… (ride, ndr).

DI FRANCESCO A SKY SPORT

7 gol nelle ultime 2 partite, se vogliamo trovare il neo in questa partita è la difficoltà dei primi 45 minuti. Può essere spiegata con la difesa chiusa come quella del Torino?
Loro bravi, ma noi abbiamo fatto di tutto per metterci in difficoltà da soli, nel secondo tempo ho spostato Nainggolan dietro le punte, ottimo il secondo tempo.

Eccezione sull’osservato speciale, Schick
Per diventare grandi bisogna guardare il collettivo. Come prima punta nel 4-3-3 ha un’abitudine diversa da un attaccante centrale, con l’uomo vicino ha fatto molto meglio.

L’appello per la Champions, ci arrivate con autostima superiore?
Sicuramente sì, vincere aiuta a vincere. Bisogna giocare in 12: il pubblico sarà determinante, abbiamo bisogno del loro sostegno, ma saremo noi a trascinarli con la prestazione.

Le cose migliorano con la verticalizzazione e, nel secondo tempo, avete sfruttato il movimento per inserirsi
Sono d’accordo, il concetto è sempre riempire gli spazi giusti, se mettiamo 10 giocatori che vengono incontro è difficile creare situazioni e spostare gli avversari. Lavoriamo su dei principi, una volta che vengono, la squadra riesce a rimanere corta ed è pericolosa nel giocare.

Se un tifoso della Sampdoria le chiedesse “perché non è lo stesso giocatore di Genova?”, che risponderebbe?
Ci vuole continuità e abitudine, non ricordo che alla Sampdoria abbia fatto tutte queste partite da titolare, ma ha qualità e ve lo assicuro. È un giocatore di spessore, spesso si apre troppo nel 433 e così non va bene in questo modulo, ma nel secondo tempo, con l’uomo accanto, si è mosso meglio.

Le emozioni di Di Francesco al gol di De Rossi?
Sono contento per De Rossi, voleva assolutamente giocare. Per lui è una giornata difficile, gli ho chiesto cosa volesse fare e mi ha detto che voleva giocare. Meritava il gol per ricordare Davide (Astori, ndr) al meglio.

DI FRANCESCO A ROMA TV

La chiave di questa partita è avvenuta negli spogliatoi?
Sicuramente sì, perché la squadra non riusciva ad interpretare quello che aveva preparato per tutta la settimana, ho facilitato il lavoro di Schick che lavorava troppo in ampiezza.

Quella di De Rossi stasera è una microstoria
Sì, è il primo a cui ho chiesto se volesse giocare stasera. E mi ha detto subito di sì.

Il piano di stasera è da riproporre anche martedì?
Se mi chiami te lo dico… Il 4-2-3-1 deve essere un valore aggiunto, magari con lo Shakhtar avrei potuto fare il contrario e passare al 4-3-3.

Verso il 25esimo inverti le due mezzale come a Napoli
Mettendo il giocatore col piede opposto riuscivi a togliere le giocate tra le linee. In questo caso, visto che avevamo fatto bene, siamo ripartiti così, però lavoravamo peggio con le catene, perché Strootman fatica ad aprirsi e andare al cross col piede destro magari.

Una valutazione della tua squadra al momento?
Si può ancora migliorare tanto, l’importante è non guardarsi troppo alle spalle. Con la positività che vedo ritrovata intorno a questa squadra credo che faremo una grande gara. La mia squadra è particolare in questo, ho cominciato a conoscerla: è un aspetto mentale più che fisico.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Schick?
Devo dire che non è stato aiutato dalla prestazione del primo tempo, eravamo tutti compassati e lenti nel manovrare, leggeri nello sviluppo. Volevamo la palla sui piedi, questo non esiste. Nel secondo tempo ho modificato assetto e si è mosso meglio. Parliamo di lui come di Under, certi giocatori vanno aspettati. Alla Sampdoria ha giocato poco da titolare, in un ambiente differente. Chi capisce di calcio capisce che c’è del talento, che va costruito. Nel secondo tempo mi è piaciuto.

Cosa servirà martedì sera? 
Secondo me più li facciamo palleggiare, più avremo difficoltà. Vengono qui all’Olimpico con un pubblico splendido, saremo in dodici e dobbiamo quindi prenderli dall’altra parte. Più che ucraini sono brasiliani, per quello che esprimono, per il palleggio e per la manovra. Farò vedere la partita di andata ai ragazzi, se porteremo l’atteggiamento per 70 minuti, possiamo qualificarci. Il Torino nel primo tempo mi è piaciuto molto, ha cercato di fare pressione. Se analizziamo la partita, nel primo tempo meritavano loro. Nel secondo tempo siamo venuti fuori, con ottime qualità di giocata.

Scatto atletico? 
Se ci fossimo fermati al 45’ si sarebbe detto il contrario. È importante la testa, significa che ho dovuto modificare nella loro testa qualcosina. Aver cambiato il sistema di gioco sullo 0-0 era per avvicinare qualche giocatore di più all’area avversaria. Cerco di cambiare da quel punto di vista, la testa fa sempre la differenza. Potevamo essere condizionati dal fatto di non aver fatto bene all’Olimpico, dovevamo riprenderci questo stadio e l’abbiamo fatto con convinzione.

Troppi palloni alti a Schick? 
Non li voglio neanche con Dzeko, ma non è sempre colpa degli altri. Ci siamo mossi poco bene tra le linee, cosa che abbiamo fatto successivamente molto bene. Non ha fatto male Schick, ha fatto male tutta la Roma, avrei dovuto cambiare più giocatori. Lui tende troppo ad aprirsi: nel 4-3-3 il centravanti deve giocare molto dentro e poco fuori, se non ci va lui è difficile che qualcuno chiuda un cross.

Finita l’era del grande turnover?
Ci sono momenti e momenti, quando l’ho fatto eravamo stati bravi, quando l’ho fatto meno abbiamo fatto peggio. Quando si cambia, c’è un perché. Oggi magari non ha giocato Perotti e ha giocato Stephan, sono scelte ponderate in base a ruoli e caratteristiche.

Roma più cinica e spietata? 
C’è il campo e basta, non conosco altre medicine. La determinazione quando si vanno a fare certe cose e dobbiamo ancora migliorare. Sono dell’idea che dobbiamo fare ancora meglio, a volte abbiamo fatto partite straripanti e non siamo riusciti a fare gol, adesso magari lo facciamo meno ma, quando rimettiamo in campo determinate caratteristiche, siamo una squadra forte, e dobbiamo continuare su questa strada. Ci volevano gol e convinzione, devo dire che nell’ultimo periodo ne abbiamo fatti tanti di gol, speriamo di mantenere tutto questo.

E’ soddisfatto? 
C’è una cattiva abitudine, anche nella mia squadra. Io guardo avanti, possiamo fare ancora tanto, magari per lo scudetto non avevamo le potenzialità delle altre, ma guardiamo avanti, per migliorare e costruire qualcosa. Si tende sempre a distruggere. Sono convinto che si possa costruire, cerchiamo di guardare avanti.

MANOLAS A PREMIUM SPORT

Non è stato facile…
Non era una partita facile, sono felice per il gol, ma conta più la vittoria.

C’erano timori dopo Napoli, stasera avete dimostrato di avere la mentalità giusta
Lavoriamo sempre per vincere, se non giochi con mentalità vincente si perde. Abbiamo fatto un brutto primo tempo, poi dopo il gol ci siamo liberati.

Come mai? Poca tranquillità
Il Torino era chiuso dietro, non era facile trovare spazi. Dopo il gol si sono aperti e abbiamo giocato con velocità e più in verticale.

La Champions?
L’obiettivo è entrare tra le prime 8 in Europa, abbiamo bisogno dei tifosi.

Il segreto? Cosa ci vuole per passare il turno?
Testa, equilibrio, intelligenza ed esperienza, come ha dimostrato la Juve con il Tottenham, altrimenti non si può pensare di passare il turno.

MANOLAS A SKY SPORT

Non tutti i gol sono uguali, era complicato cercare spazi nella difesa del Torino.
Sì, nel primo tempo non abbiamo fatto bene, poi abbiamo segnato alla nostra prima occasione e ci siamo liberati mentalmente.

7 gol in 2 partite, ma guardando alle cose che non funzionano, come giocare con le squadre che si chiudono?
Dobbiamo cercare di andare in verticale, lavoriamo sempre sull’allargare le squadre in allenamento e dobbiamo farlo in campo.

Dopo momenti drammatici come questi di questa settimana, dove si trova la forza?
Ho dedicato il gol a Davide, era un ragazzo magnifico. Eravamo tutti tristi, ma siamo professionisti e dobbiamo andare avanti, la vita è così.

MANOLAS A ROMA TV

C’è gol e gol. Questo forse è più importante
Importante è sempre vincere, non chi fa gol. Le vittorie ci danno fiducia e dobbiamo continuare così.

Il mister aveva parlato di un blocco mentale all’Olimpico
Avevamo parlato di questo, ma non penso che l’Olimpico ci blocchi… Abbiamo fatto il primo gol e abbiamo visto che, quando la Roma si è liberata, può giocare un bel calcio.

Come mai quelle difficoltà nel primo tempo?
Loro ripartivano… Giocano anche gli avversari. Hanno giocatori di qualità, potevamo fare meglio, ma, se giochi in verticale, lasci spazi anche agli altri. Abbiamo un portiere importante e poi, nella ripresa, abbiamo fatto meglio.

Quindi lo avete fatto a posta per Alisson…
No (ride, ndr), però ci sono anche gli avversari in campo!

Cos’è cambiato nel secondo tempo?
Siamo tornati al 4-2-3-1 con Radja più avanti e così penso la squadra abbia giocato meglio. Potevamo uscire meglio con la palla e poi c’è stato il primo gol che ci ha dato più fiducia, perché contro le squadre schierate abbiamo più difficoltà.

Cosa ti aspetti da martedì?
Dobbiamo fare una gara intelligente, perché davanti sono davvero bravi. Dobbiamo entrare con la testa del primo tempo, come abbiamo fatto là, e spero che riusciremo a ribaltare la situazione con l’aiuto dei nostri tifosi. Meritiamo di passare tra le 8 migliori d’Europa.

PELLEGRINI A PREMIUM SPORT

Che risposte ha dato questa partita in vista dello Shakhtar?
Era importante vincere, dovevamo dare continuità alla vittoria di Napoli e far sì che non fosse solo un caso. Arriviamo con tranquillità, passare il turno sarebbe fantastico.

Tra l’altro si torna a vincere in casa
Speriamo di continuare martedì, probabilmente per molti la qualificazione sarebbe inaspettata, quindi sarebbe tutto più bello.

Una dedica per il gol?
Sì, sono stato orgoglioso di segnare in questo weekend, la dedica è per Davide. Ci mancherà tanto.

Ingresso in campo con la testa giusta
Ci tenevo molto a entrare in partita, non avevo fatto bene in questo periodo. Il gol è stato la ciliegina sulla torta.

Complimenti per il gol.
Eravamo in contropiede, Patrik tagliava e N’Koulou lo seguiva, ho sfruttato lo spazio libero. Meglio di così non potevamo chiedere.

Come si è rapportato con voi Di Francesco?
Il mister ha parlato per stimolarci, era assolutamente tranquillo. Sicuramente era molto carico e voglioso, aveva voglia di vincere, come ce l’avrà martedì. Seguendolo, possiamo fare bene.

Cosa c’è stato a fine partita?
Uno spot per ricordare l’appuntamento ai tifosi di martedì, il loro contributo sarà fondamentale.

PELLEGRINI A ROMA TV

La media deve alzarsi per arrivare a 10 gol…
Magari, nulla è impossibile. 10 gol per un centrocampista sono tanti, questa stagione non è andata così per ora, speriamo migliori.

Ti sei andato a prendere l’abbraccio della Curva
Era facile, arrivavo in corsa. Volevo esternare tutta la mia gioia con i tifosi.

Si è parlato di un blocco mentale qui all’Olimpico
Obiettivamente non credo molto a questo, le partite sono tutte diverse tra loro e vanno giocate. Il blocco mentale dell’Olimpico credo non vada più neanche nominato.

Devi credere ancora in te stesso, molte volte ti vedo frenato, timoroso…
Oggi era un contropiede, è normale che quando uno gioca a 2 deve stare un po’ più attento. Non era un discorso legato a non credere in me, ma in questa stagione forse ho avuto troppi alti e bassi. Si aspettano tanto da me e io ho voglia di dare tanto.

Fisicamente come stai?
Mi sento molto bene, ultimamente mi sento lucido da subito. In generale mi sento molto bene.

Quando si finisce di fare un primo tempo così così?
Penso che questo se lo debbano chiedere le persone dello staff. Non credo dipenda da una questione atletica ma, piuttosto, dall’entrare subito in partita. Era importante vincere per martedì anche.

Su Astori…
Sono stato contento che abbiamo trovato il gol sia io che Daniele. Immagino che anche per lui il gol sia per Davide.

PELLEGRINI IN MIXED ZONE

Quanto era importante dare continuità al successo di Napoli
Era importantissimo, altrimenti staremmo qui a parlare dei soliti alti e bassi. Questa Roma forse inizia a tornare la squadra dell’inizio di stagione. Speriamo che ci porti serenità per giocare al meglio la partita di martedì, crediamo tutti al passaggio del turno.

Il gol vi serviva per sbloccarvi, la squadra ha dato l’impressione di subire il tabù Olimpico nel primo tempo.
Non ci credo molto, mai parlato del fattore Olimpico in negativo, è uno stimolo come tutti quanti. Non tutte le partite si possono sbloccare subito. Abbiamo vinto 3-0 e c’è solo positività.

Ufficialmente finita la crisi?
Una domanda complicata: se martedì si perde, ricominciamo da capo… Meglio non parlare di crisi, meglio pensare al fatto che abbiamo vinto 3-0 e siamo più sereni e vogliosi di passare il turno di Champions martedì.

Ora si gioca più con il centrocampo che imposta rispetto che sulle fasce e qualcosa non funziona, dove si deve migliorare?
Si parlava dei tanti cross non sfruttati. Possiamo fare meglio per fare qualche imbucata a centrocampo. Anche perché la porta è davanti, non sulle fasce: è importante andare in verticale, ci stiamo lavorando e qualche miglioramento si vede.

JUAN JESUS A PREMIUM SPORT

Il primo tempo della Roma?
Abbiamo sofferto, non avevamo preso le misure giuste alla partita, poi nella ripresa abbiamo dimostrato il nostro valore.

Una Roma davvero resiliente, come vuole Di Francesco?
Ci sta soffrire ogni tanto, ma non troppo. Abbiamo vinto a Napoli che era difficile. Oggi abbiamo dimostrato la nostra grandezza e dobbiamo continuare così, perché la prossima è una partita importantissima.

Quante e quali garanzie vi dà Alisson?
E’ fortissimo, lo conoscevo già da 12 anni e sapevo che sarebbe diventato fortissimo. Grazie a Dio abbiamo lui!

Martedì c’è lo Shakhtar, tua figlia ha compiuto gli anni due giorni fa, il regalo è il passaggio del turno?
Sì, ma non solo per lei, per tutti noi sarà importantissimo.

JUAN JESUS A SKY SPORT

Di Francesco voleva continuità e l’ha ottenuta, ma c’è ancora difficoltà con le squadre chiuse
Le squadre che vengono qua tendono a chiudersi, ma nel secondo tempo abbiamo fatto bene. Dobbiamo ancora migliorare.

Tu che conoscevi Alisson, ti aspettavi che fosse così forte?
Io sì, perché lo conosco da quando siamo piccoli, abbiamo giocato insieme. Tutti lo dicevano già da prima che sarebbe stato più forte di suo fratello, portiere anche lui, che poi si è fatto male. Poi è diventato anche Capitano dell’Alegre. Non mi stupisco, qui ha trovato anche la fiducia. Lavora bene ed è in fiducia.

Schick come sta a livello di fiducia?
È giovane, ha bisogno di tempo e pazienza. È fortissimo, in allenamento fa cose pazzesche. Ha bisogno di fiducia e continuità.

Cosa fare contro lo Shakhtar?
Loro sono velocissimi, non dobbiamo dare spazio e profondità. Dobbiamo essere corti e compatti, poi la nostra partita la faremo sicuramente, dobbiamo essere concentrati.

JUAN JESUS A ROMA TV

Emozioni della vittoria e poi martedì…
Abbiamo fatto una buona partita, abbiamo sofferto insieme e, poi, sbloccato la partita nella ripresa.

Bravi a sbloccarla nel 2° tempo
Tante squadre vengono qua per non fare la partita ed è difficile per noi trovare spazi. Abbiamo cambiato atteggiamento e motore, così abbiamo fatto bene.

Qualche difficoltà a leggere le giocate in verticale
Eravamo un po’ lunghi e non riuscivamo ad arrivare dappertutto. Nel secondo tempo abbiamo fatto quello che dovevamo fare prima.

Tra di voi siete convinti di fare l’impresa martedì?
Sicuramente. Siamo consapevoli che sarà difficile, ma daremo il 1000 per 1000.

Come collochi la Roma nella corsa alla Champions?
Dobbiamo approfittare sempre delle nostre occasioni. Fare punti sempre, perché Inter e Lazio sono vicine. Siamo tranquilli, vogliamo ottenere più obiettivi possibili.

Il ricordo di Astori…
E’ triste, non lo conoscevo tanto, ma c’erano Daniele e Florenzi che lo conoscevano benissimo. Un ragazzo bravissimo, abbiamo sempre ascoltato belle parole su di lui. Spesso nel minuto di silenzio si applaude, ma oggi è stato bellissimo stare tutti in silenzio.

JUAN JESUS IN MIXED ZONE

Il ricordo di Astori?
Il momento prima della partita ci ha commosso, perché abbiamo perso un collega cui tutti volevano bene, era un bravo ragazzo e mandiamo i saluti alla famiglia, perché chi soffre è chi rimane qua. Forse Dio ha avuto bisogno di Davide. Nella partita abbiamo avuto difficoltà perché il Torino era molto chiuso, ma nel secondo tempo abbiamo trovato spazi e giocato benissimo.

C’è un modo migliore di preparare una partita da dentro o fuori come con lo Shakhtar?
Le partite vanno sempre preparate bene, sia in allenamento sia nel mangiare bene e riposare. Se uno mangia male e dorme male non riesce a fare quello che dobbiamo fare al 100%. Dobbiamo preparare questa partita al meglio, perché ci giochiamo una stagione e sarà importantissimo.

Non avete preso gol, quanto sarà importante tenere la porta inviolata martedì?
Sì, oggi è stato importante per dare fiducia ancora di più per martedì e, sicuramente, il mister metterà la squadra più pronta per non prendere gol. Abbiamo bisogno di vincere questa partita.

C’è qualche aspetto dello Shakhtar che vi ha sorpreso?
Già li conoscevo, perché ho amici che giocano lì, sapevo delle loro qualità. Dobbiamo essere attenti, abbiamo dimostrato di poter fare la partita. Dobbiamo fare di tutto per passare il turno.

(da laroma24.it)