mercoledì, Maggio 07, 2025 Anno XXI


Guarda il tabellino Leggi le interviste dei protagonisti Leggi il nostro commento alla partita Guarda le foto della partita
TABELLINO INTERVISTE COMMENTO FOTO

DI FRANCESCO A MEDIASET

Un po’ di amarezza, eravate a un passo dall’impresa
Sicuramente abbiamo, dal mio punto di vista, fatto un’ottima gara per 70’, poi la squadra è calata e non avevo grandi possibilità di cambi. I crampi di Gerson ed El Shaarawy hanno influito sulle scelte tattiche, ma al di là del sistema ci siamo schiacciati, potevamo sfruttare meglio il predominio del primo tempo.

Dzeko si è visto poco, per lei è comunque centrale?
Sì, altrimenti non lo facevo giocare. Se volete arrivare al mercato, non dovete chiedere a me, basta parlarne. Dzeko è un giocatore della Roma ed è importante. Se voglio che resti? Non voglio che le mie parole siano travisate, ma è sempre sceso in campo e questo fa capire la sua importanza.

Due uomini che non pressano e la marcatura va fatta sentire
L’errore più grande è stato non accorciare più in avanti da parte di centrocampisti ed esterni. Avevo questi giocatori a disposizioni, ho cercato di dare più solidità sulle fasce. Ma bisognava cercare più l’uomo. Resta il fatto che uno dei centrocampisti doveva accorciare.

La Roma di stasera ha fatto comunque la partita, giocando con orgoglio e ordine. A parte Alisson, uno dei più importanti è stato Strootman
Ha fatto bene, tende ad abbassarsi molto da mezzala, cosa che mi piace poco, qui si esprime meglio. Mi è piaciuto per come ha interpretato questo ruolo.

Rifarebbe le scelte dei cambi?
Sì, altrimenti avrei messo due attaccanti o due giocatori della Primavera. Nulla sarebbe cambiato. L’unico giocatore che poteva giocare a centrocampo e non aveva i crampi era Florenzi. Le soluzioni erano queste, magari le valuterò meglio la prossima volta.

La partita di Nainggolan? Dispiacerebbe anche a lei se andasse via?
Non ci dovrebbe essere questa opportunità, è chiaro che resta. Sono felice della sua partita, può fare meglio, ma in attacco mi ha soddisfatto. E’ un ottimo giocatore.

La Roma per la Champions c’è ancora?
C’è un po’ di rammarico, volevamo vincere, in questo campionato non abbiamo fatto bene, ma in molte situazioni come all’andata abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo meritato. Oggi è stata solo colpa nostra.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Deluso per come avete gestito il vantaggio, oppure non ne avevate più?
Si può fare sempre qualcosa di più, mettendosi a 3 dietro dovevamo giocare sull’uomo, ho cercato di dare sostanza per portare a casa il risultato, ma non avevo neanche tanti cambi in panchina per il centrocampo. Potevamo fare meglio nella scelta finale, potevamo essere più bravi negli ultimi 5 minuti per risalire e accorciare, abbiamo giocato troppo sul portiere. Non abbiamo letto bene il finale di gara, potevamo cambiare gioco. Ci siamo abbassati troppo.

È preoccupo, infastidito o condizionato dalle voci di mercato?
La squadra mi ha dato grandi risposte dal punto di vista del risultato. C’è stato un lavoro psicologico importante sulla squadra e la loro professionalità. Spero che finisca subito gennaio, perché agli allenatori infastidisce il mercato.

Che chiede dal mercato?
Non voglio parlarne, peccato che non dobbiamo perdere la nostra fisionomia.

Possiamo dire che oggi hai proposto qualcosa di diverso, avevi l’opportunità di mettere El Shaarawy a sinistra e Gerson a destra e invece non l’hai fatto.
Volevo liberare Nainggolan e dargli capacità di andare al tiro e per questo ho messo più Gerson a fare mezzala, facendoli intercambiare.

Ti sei pentito di non lasciare Florenzi basso, da quanto è entrato Bruno Peres è successo il finimondo!
Non mi piace dare colpa a un singolo, ma avevo poche soluzioni per poter mettere un centrocampista di ruolo e non modificare l’assetto che mi stava dando risultati positivi. Mi viene da sorridere su questa cosa, perché in tanti mi dicevano che Florenzi avrebbe sofferto Perisic. Ma secondo voi, se non avessi avuto problemi in mezzo al campo, l’avrei fatto? No. A questo giro mi è andata male per quello che è stato il risultato.

Sei stato costretto a far giocare Strootman davanti la difesa, per il suo momento e la condizione fisica è il ruolo in cui può dare di più?
Potrebbe, l’avevo provato anche in allenamento. Ha dato equilibrio e ha accorciato, ma soprattutto è bravissimo a gestire la palla. Anche se in alcuni elementi, quando abbiamo superato la prima fase dell’Inter, dovevamo andare più in verticale, invece siamo andati in ampiezza. Questo non mi è piaciuto.

Quando ti sei girato e hai visto che avevi poche soluzioni a centrocampo hai pensato “ma uno me lo prendi a centrocampo, uno a destra me lo prendi”?
Parlare di mercato adesso non è il caso, c’è una partita alle porte e ci sono scelte su cui spesso l’allenatore non può fare nulla.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Che sapore lascia la partita?
Abbiamo disputato 70′ da squadra intelligente, con qualità, sbagliando qualcosa nella finalizzazione.

Cosa è successo negli ultimi 20′?
Il calo sicuramente c’è stato, ma il rammarico più grande è non aver avuto centrocampisti in panchina per sostituire alcune situazioni dove ci voleva più gamba, lucidità e freschezza. Prima ho messo Florenzi mezz’ala, ma poi ho visto che ci abbassavamo troppo, invece dovevamo accorciare di più sugli avversari con un baricentro magari più basso, ma con la stessa aggressività che aveva avuto prima.

Diversi giocatori hanno avuto i crampi, non è strano?
Abbiamo fatto quasi 2 giorni di recupero per arrivare bene alla gara. Il problema secondo me è che alcuni giocatori hanno sentito troppo la partita dal punto di vista emotivo. Il fatto che El Shaarawyli li abbia avuti dopo 5 minuti del secondo tempo è significativo. Peccato, perché questi hanno condizionato il finale.

Si riesce a recuperare in 3 giorni?
Prima di tutto di testa più che fisicamente. La partita ha lasciato un po’ di amaro in bocca. All’andata noi magari nel finale meritavamo di più, oggi loro nel finale meritando hanno ottenuto un risultato positivo.

Nel secondo tempo più merito dell’Inter o demerito della Roma?
Nei primi 20 minuti del secondo tempo l’Inter era in difficoltà, poi siamo stati bravi, sia grazie al nostro portiere che facendo possesso che, però, era un po’ troppo fine a e stesso. Avrei voluto più verticalità per chiudere la gara quando avevamo la gamba, poi ci sta di calare un po’ nel finale. Nei primi 20 minuti del secondo tempo la squadra ha fatto molto bene, ma ha concretizzato poco ciò che si è creato.

Ti è piaciuto il lavoro di Dzeko e El Shaarawy?
Sì, nell’insieme generale hanno interpretato bene il ruolo, ma dovevamo essere più decisivi o incisivi quando attaccavamo. Tendiamo invece di andare in verticale ad andare troppo in ampiezza, facendo un possesso che poi diventa fine a se stesso.

C’è il rischio di non crederci più, è convinto di avere una squadra più forte di quello che dice la classifica?
Io non devo rassicurare nessuno, devo portare questa squadra a essere competitiva e fare i risultati che faceva prima. Per me abbiamo raccolto molto meno di ciò che abbiamo fatto, soprattutto in alcune gare dove meritavamo qualcosa in più. Questo è un periodo in cui non ci esprimiamo al meglio, anche se oggi la squadra mi ha fatto rivedere qualcosa dal punto di vista della compattezza. Dobbiamo ripartire dai primi 60′ ottimi di oggi.

DI FRANCESCO A RAI SPORT

Partita particolare, nel secondo tempo avete lasciato più campo. Perché?
Abbiamo fatto settanta minuti buoni, poi siamo calati. Saremmo dovuti andare più in verticale, siamo calati, avevo pochi cambi e ho cercato di dare più densità nell’area di rigore. Paradossalmente abbiamo preso gol su quello, avremmo dovuto accorciare un pochino in avanti anche in occasione del gol, troppo distanti dagli uomini.

Il mercato così coinvolgente può disturbare i calciatori?
Il mercato non aiuta mai, ma so in che ambiente sono e che situazioni si creano. La forza è far capire al gruppo che dobbiamo giocare. E’ normale che gli occhi puntati su alcuni giocatori fanno vedere una partita diversa per chi sta fuori. Nel finale siamo un po’ calati.

Dzeko distratto?
No, non era distratto. Anche oggi poteva essere servito meglio, ha fatto il lavoro che gli ho chiesto. Ci sono state tre o quattro pressioni fatte benissimo: una palla che, se Gerson gliela dà meglio, è in porta… Si è mosso bene.

Sarebbe dispiaciuto per un eventuale partenza di uno dei due tra Dzeko e Nainggolan?
Sì, ovvio che quando costruisci una squadra può essere un peccato, ma ha già parlato il direttore ieri, io devo solo allenare.

Schick può prendere il posto di Dzeko oppure rischia di essere emarginato? Cosa è successo alla squadra?
Abbiamo fatto meglio di altre partite, a volte è fisiologico avere un calo. Noi stiamo facendo tante valutazioni, oggi la squadra mi è piaciuta per settanta minuti. Schick può giocare con questo modulo di gioco, si deve mettere a posto, arriva da tre mesi di infortunio dove doveva riacquistare fisicità. Ha grandissimi mezzi, ma non è ancora formato. Io devo lavorare per recuperare e migliorare le difficoltà di questa squadra che, a volte, ha raccolto meno di quanto meritasse.

Dzeko e Nainggolan vogliono rimanere a Roma o andare via?
Vogliono rimanere a Roma.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Dopo un primo tempo equilibrato, vi siete un po’ ritirati. Ha spiegato dei pochi cambi, ma aveva anche messo Juan Jesus al posto di El Shaarawy. Sembrava una Roma che non ne aveva più. Strano dopo una sosta
Siamo mancati nell’incisività e nelle pressioni, abbiamo sbagliato nell’ultimo passaggio. Per 70’ abbiamo gestito bene il pallone, poi molti avevano i crampi e non avevo molte soluzioni in panchina. Non ho avuto le risposte che avrei voluto, ma ho visto una Roma con personalità, che ha anche osato e rischiato la giocata.

Può raccontare questa settimana? Come ha avuto risposte da giocatori che forse nei prossimi giorni partiranno? Anche nel primo tempo ci sono stati errori banali nell’ultimo passaggio
Sì, sono d’accordo, potevamo sfruttare meglio altre situazioni, ma anche nel finale abbiamo sbagliato troppo e avuto poca lucidità, ci era successo anche con l’Atalanta. Dobbiamo ritrovare le nostre sicurezze. E sperare che finisca in fretta il mercato di gennaio, che va a ripulire queste situazioni. Ho parlato molto ai giocatori del senso di appartenenza, che va al di là della professionalità. Sotto questo punto di vista ho avuto ottime risposte, ma da quello tattico non accorciavamo bene, non avevamo nemmeno il desiderio di farlo come in precedenza.

Dobbiamo abituarci a un campionato a 3 per 2 posti in Champions?
La classifica dice questo, sta a noi cercare di riuscirci. Ho sempre detto che eravamo dietro a Napoli e Juve, ma nonostante questo abbiamo fatto ottimi risultati in Champions. Dobbiamo ritrovare quella spigliatezza che avevamo, che oggi si è vista solo a tratti.

Nel primo tempo, quando eravate più disposti a fare la partita, si è vista una bella Roma. Quando l’Inter vi ha aggredito, vi ha fatto soffrire. Come mai non si riesce a rispondere all’avversario?
Abbiamo lavorato in settimana sulle uscite, dovevamo essere più bravi nel palleggio, nel secondo tempo siamo andati troppo sul portiere e abbiamo permesso all’Inter di aggredirci. Dovevamo fare risultato, la scelta finale era per dare compattezza alla squadra, ci siamo abbassati troppo e abbiamo fatto troppi errori generali.

Cosa è cambiato dopo l’ingresso di Brozovic?
Fino al 70’ abbiamo sofferto poco, dovevamo esser più decisi nelle ripartenze, ma non ricordo grandi azioni dell’Inter prima di quel momento. Avevo Gerson con i crampi, ho dovuto modificare più io rispetto all’Inter. Non è cambiata la loro idea di gioco, ma la nostra. E non ha portato risultati positivi.

Strootman ha un futuro da regista?
Mi è piaciuto per come l’ha interpretato, è un ruolo che può fare. Rispetto a una mezzala classica tende a venire a prendere palla sui piedi e giocare a due tocchi.

Qualcuno di recuperabile per la Samp?
Speriamo in De Rossi. E di non perdere altri giocatori da qui a mercoledì.

E’ una sorpresa che il mercato di gennaio avrebbe riguardato i titolari o ne era già al corrente?
Di queste cose ne aveva parlato il direttore ieri, ma obiettivamente ci sta, non è che se si sa quando arrivano le offerte… Da questo punto di vista l’allenatore non fa scelte.

EL SHAARAWY A ROMA TV

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Per come si era messa, potevamo raccogliere di più, è stata una Roma a due facce: aggressiva nel primo tempo, nel secondo qualcosa è mancato, siamo stati rinunciatari nel costruire il gioco e questo ci ha penalizzato, è un aspetto da migliorare.

Che prestazione è stata?
Un bel gol, ovviamente il mister mi ha chiesto di andare in profondità, dal punto di vista personale sono contento, ma, se fosse stato il gol vittoria, sarebbe stato meglio.

Perché il calo nel secondo tempo? Merito dell’Inter o calo fisico?
E’ mancata un po’ di condizione e c’è stata poca lucidità nello sviluppare il gioco come è avvenuto nel primo tempo. La forza della Roma è stata riuscire a reagire nelle difficoltà, ma negli ultimi 20′ oggi questo non c’è stato.

E’ un fatto emotivo che porta via risorse mentali e fisiche?
Penso che la condizione fisica abbia condizionato l’andamento della gara, io ho avuto i crampi dopo pochi minuti del secondo tempo e non mi sono espresso al meglio, è capitato anche ad altri giocatori e ci ha penalizzato parecchio. Loro hanno preso coraggio vedendoci messi così. Ci prendiamo questo punto come un punto di partenza, sono cinque partite che non vinciamo e dobbiamo ripartire.

Ora c’è la Samp…
Due gare consecutive, dobbiamo reagire. Una vittoria oggi ci avrebbe dato tanta fiducia, ma dobbiamo cercare di reagire tutti insieme per ripartire.

Sul fallo di Santon cosa ti ha detto l’arbitro?
Che aveva controllato e non c’era contatto. Io penso che la mano davanti l’abbia messa, poi con quale forza è un altro discorso.

EL SHAARAWY IN MIXED

Come uscite da questa partita?
E’ un punto che ci portiamo a casa, anche se abbiamo fatto molto meglio nel primo che nel secondo tempo. Ci siamo un po’ schiacciati e abbiamo smesso di giocare, loro hanno preso coraggio e, dopo il primo, abbiamo rischiato di prendere il secondo. C’è rammarico, ma pensiamo alla Sampdoria.

Calo fisico o la difesa a 5 vi ha penalizzati?
Oltre all’aspetto fisico abbiamo perso lucidità nel gioco, nel secondo tempo buttavamo su la palla e non eravamo più aggressivi. Dovevamo fare meglio, ma c’è tempo per analizzare la partita e pensare alla Sampdoria.

Un’occasione sprecata visto il primo tempo?
Sì, anche perché eravamo partiti molto bene, eravamo stati aggressivi, riuscivamo a rubar palla e ripartire subito. E’ come se avessimo mollato a livello mentale, non riuscivamo più a giocare la palla e, quindi, loro hanno preso il sopravvento. Cerchiamo di rifarci mercoledì.

Le voci di mercato hanno disturbato?
No, non penso. Abbiamo preparato al meglio la partita. Anche quelli che sono stati al centro di voci di mercato non hanno pensato a quello, questo è l’importante.

Quale squadra temi di più per la lotta Champions?
Credo che adesso siano tutte in lotta, dobbiamo pensare a noi stessi perché sono 5 partite che non vinciamo.

ALISSON A MEDIASET

Hai parato quasi tutto, peccato per il gol
Quando il portiere fa una bella partita e prende comunque un gol, non è bello. Ma dobbiamo ragionare come squadra. Peccato che non sono riuscito a parare quel colpo di testa di Vecino.

C’è rammarico?
Ci prendiamo il punto, ma poteva andare meglio, non è un bel momento. Bisogna stare zitti e lavorare.

Ti sei superato su Icardi, aria di Brasile-Argentina ai Mondiali?
C’è sempre quest’aria, ma mi fa piacere affrontarlo, è un grandissimo calciatore. Il calo? Sicuramente è stato più un aspetto mentale. Parlando con i ragazzi, tutti mi dicevano che potevano correre di più. Dovevamo gestire meglio la partita, abbiamo un po’ smesso di giocare e non dobbiamo farlo contro una squadra come l’Inter. Il pari è un passo indietro, ma dobbiamo sempre pensare a migliorare.

ALISSON A SKY SPORT

Quale parata ti è piaciuta di più?
Sempre bello vedere il lavoro ben fatto, ma dispiace che abbiamo presto gol. Dobbiamo stare zitti e lavorare di più.

Negli ultimi 20 minuti vi siete ritirati, cosa è stata? Paura?
Sono troppi 20 minuti per mollare, avevamo gamba per fare le corse, abbiamo sentito anche l’assenza di alcuni giocatori importanti, per questo cambia anche il modo di giocare, ma chi è entrato è entrato bene. Purtroppo abbiamo pareggiato questa partita che era da vincere.

Complimenti per la stagione, Spalletti prima quasi si scusava di averti fatto giocare poco l’anno scorso.
Mi ha chiesto come sta la mia famiglia e mia figlia. Mi ha detto che mi vuole bene. Lui ha fatto le sue scelte l’anno scorso ed è andata bene, devo comunque ringrazialo, perché mi ha fatto crescere.

ALISSON IN MIXED

Un’altra partita difficile, non è facile giocare qui con l’Inter. Abbiamo perso la partita d’andata, prendere un pari qui è stato un buon risultato. Bisogna stare zitti e pedalare ora, correre e lavorare insieme per tornare a fare il gioco che facevamo prima e vincere le partite.

Perché la squadra fatica a creare?
In questo momento si parla di questo, di quello, dell’attacco, della difesa… E’ facile parlare, noi dobbiamo stare zitti e lavorare. Sui tiri in porta, nella gestione della partita. All’86’ abbiamo preso il pareggio e questo ci rende tristi, però abbiamo portato un punto a casa.

Le voci di mercato vi stanno distraendo?
Questo non distrae mai, siamo professionisti. Sul mercato parla Monchi, noi pensiamo solo a fare il meglio in campo.

Qual è stata la parata più difficile?
Icardi è sempre difficile da marcare, tutte le parate sono difficili.

Un vantaggio tornare subito in campo?
Dipende da quello che andremo a fare, se vinciamo è un vantaggio, altrimenti uno svantaggio.

ALISSON A ROMA TV

Grandi parate e hai cercato anche di spronare e i tuoi compagni nel finale
Si deve fare qualcosa in più per vincere queste gare, ho richiamato i compagni per qualche aiuto, ma non sono riuscito a reagire al pareggio. E’ un punto che portiamo a casa, sembra un risultato negativo e non dovrebbe, perché giocare qui è difficile, ma il momento rende il pareggio un risultato negativo.

Cosa è mancato alla fine?
Un po’ di mentalità, adesso è difficile dire un solo motivo, ci sono tanti aspetti da migliorare. Dobbiamo essere più forti mentalmente, tecnicamente siamo forti, dobbiamo vincere le partite nonostante gli errori.

Vedi una squadra convinta?
Non abbiamo la stessa fiducia di prima per il momento. E’ normale che in un momento difficile come questo succeda, è difficile da gestire. C’è tristezza, c’è rabbia, ma dobbiamo lavorare, non eravamo contenti del risultato. Volevamo tanto questa vittoria, ora dobbiamo stare zitti e lavorare fino alla prossima partita e cercare di vincere subito.

In questo momento c’è da lavorare sul campo o sul modo di ragionare?
Dobbiamo affrontare questa situazione, lavorare anche sull’aspetto mentale. Nel calcio l’aspetto mentale conta tanto quanto tutto il resto, dobbiamo tornare alla vittoria il prima possibile per cercare di tornare tra le prime dove la Roma merita di stare sempre.

(da laroma24.it)