giovedì, Marzo 28, 2024 Anno XXI


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MONCHI A ROMA TV

La sua analisi…
Negativa, non troviamo la strada giusta, siamo in una situazione difficile e le sensazioni sono negative.

E’ un momento delicato, per lei dov’è il problema?
Non credo che ci sia un solo problema. E’ mentale, sportivo, di atteggiamento. Non siamo in questa situazione per un solo problema. Ora dobbiamo lavorare per trovare le soluzioni.

I problemi sono gravi?
Sì, dobbiamo essere una squadra grande. Due sconfitte per una grande definiscono una crisi, dobbiamo affrontare tutto con mentalità, pensando che stiamo facendo male, io per primo.

C’è un senso di smarrimento…
Credo che non dobbiamo parlare fuori da Trigoria dei nostri problemi, ma si deve lavorare insieme dentro Trigoria. Penso sia giusto così, dire pubblicamente quali sono le problematiche penso non porti a niente.

MONCHI A SKY SPORT

Glielo avessero detto i primi di dicembre che ci sarebbe stato questo momento buio, cosa avrebbe pensato?
Avevo detto che, dopo il derby e il girone di Champions passato da primi, dovevamo dimostrare di essere forti. Dobbiamo lavorare per superare questo momento difficile insieme, a testa alta.

Sembra che la squadra abbia perso questa capacità di giocare collettivamente, la vede anche lei così?
Questo succede quando ognuno vuole giocare da solo, ciò significa che c’è cuore, ma dobbiamo lavorare insieme, perché è uno sport collettivo.

In base alle sue parole in settimana, Nainggolan è ancora un giocatore da Roma o potrà essere messo sul mercato?
Non è cambiato nulla, ha sbagliato e ha preso una sanzione, ma continuerà ad essere un giocatore importante per la Roma.

Si può fare un bilancio del suo lavoro: da qualcuno dei giocatori che ha portato a Roma si aspettava qualcosa di più?
Tutti possiamo fare meglio, mancano sei mesi alla fine del campionato e non possiamo fare già un’analisi, ma possiamo fare tutti meglio, io incluso.

Su Bruno Peres in uscita verso il Benfica che dice?
C’è un interesse, ma non siamo vicini.

Da direttore sportivo può fare il giornalista per un secondo? Coutinho è un nuovo giocatore del Barcellona per 160 milioni, dove andiamo con questi prezzi?
Oggi ho solo la testa all’Olimpico, quello che ha fatto il Barcellona non mi interessa, perché è un momento difficile per la mia squadra e il mio tecnico.

MONCHI IN MIXED

Momento complicato. Cos’è che non va?
E’ difficile dire una sola cosa, sono tante le cose che non vanno bene. Dobbiamo fare un’analisi interna, cercare il problema e trovare una soluzione. Siamo professionisti, dobbiamo assumerci tutti le proprie responsabilità, io in primis che sono il responsabile sportivo della società. Adesso che arriva la sosta dovremo pensare tranquillamente e trovare soluzioni, magari parlando meno e facendo di più.

Mercato?
Per operare sul mercato bisogna avere i soldi. Voi sapete la nostra situazione economica. Le soluzioni dobbiamo trovarle non nel mercato, ma dentro Trigoria.

Ha parlato di responsabilità sportive. Cosa è cambiato dal primo posto in Champions ad oggi dal punto di vista sportivo?
Difficile saperlo. Alcune volte i problemi sportivi arrivano perché ci sono dei problemi mentali prima. Magari non abbiamo saputo amministrare i tanti risultati positivi. Se andiamo a vedere, dopo il primo posto in Champions e il derby, abbiamo cominciato ad andare male. Per me, come avevo detto, la partita importante era quella di Verona.

Cambiano i ds, cambiano gli allenatori, ma i problemi a Roma sono sempre gli stessi…
Negli ultimi 15-16 anni la Roma avrà cambiato 250 giocatori, non so quanti allenatori, non so quanti presidenti, non so quanti direttori generali. Non è un problema di persone, ma di mentalità.

Avete piena fiducia in Di Francesco?
Ci sono problemi più importanti. Non esiste un problema allenatore al momento.

Nel mercato la Roma ha sempre dovuto cedere prima di comprare. Anche quest’anno sarà così?
Forse. Forse sarà così. Il primo problema che abbiamo è sportivo, ma purtroppo abbiamo anche altri problemi a cui dovremo trovare soluzioni.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Credo che siamo in involuzione per quanto dimostrato questa sera. Dopo il gol dell’Atalanta sembravamo una squadra disunita, c’era la paura di giocare a cinque metri. Siamo mancati in personalità e nel desiderio di riprendere la partita, abbiamo fatto tutto sporadicamente, non da collettivo. Bisogna stare solo zitti, oggi si è incudine, bisogna riprendere l’aspetto mentale perché, se si corre male, si fa fatica. Stiamo correndo poco insieme, c’è scollamento. Devo individuare questo aspetto il prima possibile, per ritrovare la squadra che ci ha dato grandi soddisfazioni.

Nessuna vittoria in rimonta?
Questa partita è diversa dalle altre, non avevamo mai preso due gol nei primi 20 minuti, la squadra si è disunita con troppa facilità. Dobbiamo riguardarci bene negli occhi e capire cosa vogliamo fare, se abbiamo fatto qualcosa di importante, si vede che un’identità c’era. Più che i sistemi di gioco, bisogna scegliere gli uomini a cui affidarsi. Queste partite mi hanno dato risposte positive, è mancata anche personalità, che ci vuole per giocare nella Roma.

Mancata reazione?
Segnale negativo, si fa una scelta forte, anche insieme al calciatore, per dare forza e identità al gruppo. Non è accaduto, è un vero peccato, ma non bisogna tornare indietro. È ovvio che oggi sul carro ci sale poca gente, ma nella vita bisogna fare delle scelte e avere la forza di portarle avanti. Le abbiamo fatte, me ne assumo le responsabilità, sto zitto e mi auguro che torneremo sul carro per gioire di qualche altra vittoria. Io ho grandissimo dispiacere, ma la scelta che è stata fatta è quella che andava fatta per crescere, è servita anche a Radja. Chi vuol capire capisca, ognuno a casa sua è libero di educare le persone come vuole. Mi auguro che, fin quando ci sarò io, sarà sempre così.

Quanto hanno influito il gesto di De Rossi e la sconfitta di Coppa Italia?
Quella di oggi è una prestazione negativa, in altre situazioni, al di là di chi ho fatto giocare, è un’altra squadra. Mi girano davvero le scatole ad aver perso col Torino, la squadra è tornata indietro da lì, ma dal punto di vista del desiderio siamo mancati. Mi ha fatto anche un po’ rabbia, perché l’avevamo trovato: perché perderlo? Oggi in alcune situazioni uno scappava e uno saliva, in altre situazioni l’abbiamo fatto bene. Dobbiamo trovare energie nervose per tornare a essere quelli di prima. Devo cercare di dare spiegazioni, ma dobbiamo rimboccarci tutti le maniche e capire come lavorare.

La sosta?
I giocatori hanno ovviamente delle regole, ma mi viene da sorridere quando stanno per i fatti loro. Vi posso dire che ho fatto il calciatore, ci può stare a livello mentale uno scarico, può dare una mano. Mi auguro di ritrovare giocatori più carichi mentalmente, vogliosi di riprendere quello che hanno lasciato per strada. Dispiace, stasera sono rammaricato per la prestazione del primo tempo, in cui la squadra non mi è piaciuta per carattere e personalità.

DI FRANCESCO A MEDIASET

E’ stata una delle partite più brutte della stagione, che cosa sta succedendo?
Siamo partiti bene i primi dieci minuti, poi ci siamo disuniti e anche un po’ intimoriti. Siamo mancati anche in personalità e nel desiderio di giocare la palla. Quando si gioca nella Roma bisogna avere la forza di giocare in un determinato modo. La squadra, specialmente nel primo tempo, non mi è piaciuta per niente dal punto di vista della personalità e rispetto a quello che avevamo preparato. Per fare gol facciamo molta fatica ultimamente.

Manca la cattiveria davanti alla porta…
Stiamo facendo qualche passo indietro, dobbiamo fare mea culpa e capire che, per ritornare determinati e cattivi, dobbiamo ritrovarci e avere più spensieratezza. La sosta ci farà ricaricare e riposare fisicamente e mentalmente, dobbiamo ripartire da zero resettando tutto per tornare quella squadra che non si è vista nell’ultimo periodo.

I tuoi leader devono darti una mano…
Nelle grandi squadre i giocatori più rappresentativi devono essere trainanti. Mi aspetto da tutti qualcosa in più, non dobbiamo accontentarci, abbiamo fatto cose importanti, ma adesso meno. Ora siamo incudine, dobbiamo stare zitti e lavorare, dobbiamo fare tesoro degli errori e tirare fuori quel pizzico di personalità che deriva dalle caratteristiche e dalla forza di alcuni giocatori, è normale che i più rappresentativi devono trascinare i più giovani.

Hai individuato la causa dello stop?
Oggi, nonostante tanti cross, il gol è venuto su una giocata in verticale. Io voglio questo, ultimamente i gol sono venuti dopo giocate simili, a giocare lateralmente siamo tutti bravi, mentre forzare la giocata è diverso, ci vuole più personalità ed il desiderio di fare qualcosa, pur consapevoli che una la puoi fare bene ed una no. Andiamo moltissimo al cross, ma non riusciamo a concretizzare. Dobbiamo forzare la giocata in verticale, ora lo facciamo ancora poco, evidentemente sbaglio io e devo lavorarci di più. Anche i ragazzi che vanno in campo, però, devono fare qualcosa in più.

Con Nainggolan avreste vinto?
Non c’è la controprova. Nelle sconfitte che abbiamo avuto Radja ha sempre giocato. Nella vittoria o nella sconfitta per me conta di più la squadra, è stata fatta una scelta etica, morale e di comportamento. Le scelte vanno fatte, se sei bravo salgono tutti sul carro, ma in questo momento sono tutti scesi. Io guardo avanti con grandissimo entusiasmo. Dalla prossima ci sarà Radja, che ci darà qualcosa in più rispetto a quello che ci ha dato fino ad adesso e sarò contento.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Partiamo dalla prestazione, come mai la difesa ha vissuto questi 20’ da incubo?
Non credo sia solo responsabilità dei difensori, ma di tutta la squadra, che ha perso palla e non ha più giocato il nostro calcio. Sono ripartiti in contropiede, la squadra per atteggiamento e per mancanza di personalità ha fatto un primo tempo al di sotto delle mie aspettative.

Squadra compassata nel primo tempo, ma perché nel secondo tempo non avete sfruttato la superiorità numerica?
Abbiamo dato una lettura sbagliata nel secondo tempo, quando trovi una squadra chiusa devi trovare ampiezza e questo, se non vai alla ricerca di soluzioni giuste durante una partita del genere, comporta solo confusione.

Di solito, quando c’è un nuovo allenatore, si parte e si diventa squadra, invece a te è successo l’inverso, da squadra si è passati a singoli
Ci può stare, ma nel momento di difficoltà ci siamo scollati ed sono venuti timore e paura, ma questo non deve accadere in chi vuole giocare nella Roma. Abbiamo fatto un periodo eccezionale, ma adesso dobbiamo approfittare della sosta e recuperare energie fisiche e mentali.

Lei ha fatto una scelta importante, sua e della società, di mandare in tribuna Nainggolan dopo le vicende di Capodanno. E’ finita così la vicenda? Era questa la punizione e poi si torna alla normalità?
Sì, perché il ragazzo è il primo ad essersi reso conto che ha sbagliato, ha accettato la scelta mia e della società. Si può essere impopolari quando si prende una posizione, si può piacere o meno, questo è un insegnamento e da qui si deve partire, sono valori importanti e situazioni del genere non devono accadere più.

DI FRANCESCO A ROMA TV

E’ un momentaccio, è una Roma smarrita?
Un primo tempo al disotto delle aspettative, è mancata personalità: la squadra si è quasi disunita. A livello psicologico la squadra va rimessa un po’ in sesto e io, essendo l’allenatore, devo cercare di rimediare a quelle che sono le difficoltà. Peccato per il secondo tempo, perché dovevamo cercare di aggirare la squadra avversaria, invece ci siamo troppo intestarditi con i tiri da fuori che io chiamo ‘il tiro della disperazione’. Nel primo tempo la squadra non mi è piaciuta per niente.

E’ un problema di mentalità? Ora c’è la partita con l’Inter…
Questa settimana sarà molto importante dal punto di vista del recupero, non solo delle energie fisiche, ma anche di quelle mentali. Che serve più rabbia possiamo dirlo tutti, ma non si compra al mercato e dobbiamo usarla con più disciplina in campo. Dopo il primo gol la squadra ha fatto 20 minuti non dico imbarazzanti, ma quasi, giocando con la paura di fare certe giocate.

Hai già individuato i problemi su cui devi agire?
Posso anche ripartire dal sistema di gioco o da giocatori. Quando tu vedi che qualcosa non funziona, cerchi di mettere la squadra in un modo, sfruttando i giocatori che ora reputo pronti. In questo momento in cui c’è stato meno turnover, la squadra è cambiata meno rispetto al solito e ha fatto peggio. Non mi aspettavo questa situazione, nel secondo tempo avremmo dovuto sfruttare molto di più le occasioni che abbiamo avuto.

Cosa succede nella testa dei giocatori? Si sono smarriti dopo il gol…
Posso capire i più giovani, dobbiamo essere bravi a trascinarli con i giocatori di esperienza. Io punto il dito sulla squadra, è mancata. Il collettivo è stata la nostra forza e oggi ci siamo disuniti. Ho visto delle cose che non mi aspettavo, anche nella linea difensiva e nei movimenti, oggi nel primo tempo sembrava che la squadra non avesse mai giocato insieme, alle prime difficoltà ci siamo disuniti e questo fa pensare anche alla personalità dei giocatori.

Il senso delle sostituzioni?
Loro erano molto bassi, cercavo di mettere qualità per attaccare la porta. Loro si difendevano e abbiamo cercato di offendere con più uomini, puntando sulla qualità, chiudendoli nella loro metà campo. Ci ho provato.

STROOTMAN A ROMA TV

La tua analisi
Nel primo tempo è stata una vergogna giocare così in casa. E’ una cosa mentale, manca forse la fiducia per prendere la responsabilità, non è una cosa fisica o tattica. Nel primo tempo era come giocare in undici contro tredici o quattordici, perché arrivavamo sempre tardi sulla palla e dobbiamo uscire da questo momento di difficoltà. Siamo in difficoltà e dobbiamo lavorare forte per tornare al nostro livello.

Serve fare punti anche non giocando bene
Per arrivare a prendere i tre punti bisogna fare di più. Devo fare molto meglio se parlo per me, ma tutti devono prendersi le loro responsabilità, perché se giochiamo così in casa… Negli ultimi 4 anni non ho mai fatto una partita del genere e questo non può succedere. Nel secondo tempo abbiamo provato tutto, ma è stato troppo tardi.

Perché non riuscite mai a rimontare?
Non lo so, nelle ultime 5 o 6 partite non so cosa è successo. Dopo la qualificazione in Champions abbiamo mollato. Non so cosa dire, è difficile spiegare, se avessimo saputo quello che c’è da migliorare, lo avremmo fatto anche stasera, ma è difficile. Per arrivare a fare gol dobbiamo fare di più, aiutare gli attaccanti. Oggi nel primo tempo malissimo. Nel secondo tempo abbiamo dato tutto, ma non basta giocare 45′.

E’ importante il dialogo nello spogliatoio…
Sì, ma pensate che non lo facciamo? Siamo tutto il giorno a Trigoria, lavoriamo dentro e fuori dal campo, oggi tutti dicono che non ho fatto un ca**o, ma facciamo tanto per migliorare, il mister lavora ogni giorno, ma è una cosa di fiducia: ci si può riprendere solo con una vittoria in una grande partita. Mi piace aiutare i compagni, ma se gioco male come oggi non posso aiutare nessuno, dobbiamo guardarci allo specchio per migliorare. Dopo la sosta dobbiamo riprendere la fiducia, perché dobbiamo uscire da questo momento di difficoltà e lo faremo.

STROOTMAN A SKY SPORT

Cosa è successo a questa Roma nelle ultime 5 partite? Una vittoria, due sconfitte e due pareggi
Nelle ultime 6-7 partite abbiamo preso pochi punti, quello che è successo nel primo tempo non può succedere a casa nostra. L’Atalanta ha giocato bene, ma abbiamo lasciato loro troppo spazio. Nel secondo tempo abbiamo segnato, ma non abbiamo giocato bene.

L’impressione è che si sia smarrito il giocare in modo collettivo, ti sembra che il gruppo abbia perso il percorso verso il gioco di squadra?
Oggi non abbiamo meritato di vincere per tutti i 90’. Non abbiamo giocato come una squadra, dobbiamo lavorare insieme, ma secondo me è una questione mentale. Tutti dobbiamo prendercene la responsabilità, guardarci allo specchio, non dobbiamo parlare tanto, ma lavorare fortemente per uscire dal momento di difficoltà.

Hai qualche soluzione oltre il lavorare?
Penso manchi la fiducia davanti alla porta, ma anche in tutto il campo. Per prendere la fiducia dobbiamo prendere i punti, la cosa più importante è stare uniti. Dopo la sosta dobbiamo dimostrare di essere uniti. Due mesi fa tutti dicevano che eravamo un gran gruppo e dobbiamo dimostrarlo. Adesso dobbiamo riposare, non so se sia meglio o peggio.

STROOTMAN IN MIXED

Cosa sta succedendo alla Roma? Perché l’ingranaggio si è bloccato?
E’ difficile spiegarlo. La prestazione del primo tempo è una cosa che non può succedere in casa nostra. Non abbiamo per niente meritato di vincere oggi. Non abbiamo giocato come una squadra. Nel secondo tempo abbiamo dato tutto e così deve essere sempre. 11 contro 10 era più facile, ma dobbiamo lavorare forte, stare insieme e non parlare per uscire da questo momento di difficoltà. Buttare tutto quello che è stato fatto in un mese non può accadere. Di Francesco ha avuto bellissime parole su di te alla vigilia.

Come giudichi la tua prestazione oggi?
Non devo dire come ho giocato io, perché non è importante. Io so che ho giocato male, ma non dobbiamo pensare così, perché siamo una squadra e questo mancava oggi: non abbiamo giocato come una squadra. Io mi prendo le mie responsabilità, perché ho giocato male e così non aiuto nessuno. Se il mister ha avuto belle parole va bene, ma io so che devo migliorare, devo lavorare forte, ma dobbiamo pensare come una squadra.

Monchi ha parlato di eccessiva esaltazione dopo le partite vinte. Anche voi avvertite questa sensazione?
Forse è così. Forse abbiamo mollato mentalmente. In campo e in allenamento fisicamente diamo sempre tutto, per me è più una cosa mentale, come nel primo tempo oggi. Spero che sia l’ultima volta, perché davanti ai nostri tifosi non possiamo giocare così. Dobbiamo fare molto meglio, dobbiamo riprendere la fiducia e per far questo servono i tre punti. Dobbiamo essere uniti, guardarci allo specchio e uscire da questo momento di difficoltà.

(da laroma24.it)