lunedì, Aprile 29, 2024 Anno XXI


“E che roba è ?” Si chiederà la maggior parte di voi che legge? Niente. Non esiste. È quello che chiamiamo un neologismo, se volete.
Un mix tra felicità ed equilibrio. Cose, entrambe, difficilissime da trovare e mantenere. La felicità noi, la potremmo riassumere in 3 concetti.

Un pallone che gonfia la rete, una lunga corsa sotto la (ei fù) Curva, un abbraccio all’estraneo di turno.

Mentre per fortuna la prima cosa continua piu o meno ad accadere, le altre due sono parte di un passato piu’ o meno prossimo, che a breve diventerà remoto, nell’attesa che, sempre per una questione di felicità di alcuni, diventerà trapassato.
L’equilibrio invece è quello che questa città, questa squadra, questo ambiente non avrà mai. Per questioni di DNA, natura atavica, memoria storica. Ma mentre il primo concetto è stato piu’ meno ricercato ed ottenuto durante gli anni, ad intervalli di tempo pachidermici ed ad oggi quasi di giurassica memoria, il secondo è qualcosa che continua a sfuggirci inesorabilmente ed in ogni momento se ne presenti l’occasione.

 

Ogni volta è come camminare su un filo sottilissimo sospeso nel vuoto. E nel lunghissimo spazio che intercorre tra la partenza e l’arrivo, ad ogni filo di vento, ad ogni piccola scossa, ad ogni minima distrazione si continua a cadere nel vuoto, all’infinito, come negli incubi ricorrenti di inizio sonno di ognuno di noi. Forse, nell’allegoria è anche corretto inserire che il protagonista del sogno/incubo è legato ad una corda elastica che continua a riportarlo su ed a salvarlo a più riprese evitando il botto fatale.

In queste montagne russe di emotività isterica, nella settimana del “mandiamo tutti a casa”, la nostra amata esce piu’ o meno indenne dalla trasferta della terra dei vespri e degli aranci. E anche li, nell’ambito di 90 minuti, dico 90, siamo riusciti ad andare sotto e sopra almeno una decina di volte. Demeriti loro, meriti nostri, deretani giusti al momento e posto giusto, alla fine non lo sapremo mai. Sappiamo che adesso ci prendiamo un paio di settimane di pausa e scendiamo dalla giostra per andarci a godere un non richiesto riposo.

Chi invece sulla giostra continua a non salire e forse non è mai salito sono i soliti noti, che continuano deliberatamente ad ignorare un mal contento generale. A Palermo c’erano più anime giallorosse che nell’intero Olimpico 7 giorni prima. Un dato che dovrebbe far riflettere. Nell’attesa di ricadere giù di nuovo. Alla ricerca del Feliquilibrio.

Sempre Forza Grande Roma
Ad maiora
Giacomo Serafini