Ave Romanari, scusate il ritardo, ma sia io che il Tapiro in questo periodo siamo stati in altre faccende affaccendati e abbiamo trascurato i nostri doveri.
Con una carrellata dovremmo recuperare il tempo perduto. Quindi questo sarà un Tapiro multiplo. Quasi a cottimo, insomma.
Partiamo da quell’angelino di un Alfano che, non avendo null’altro di serio a cui pensare, si è attaccato a quel fantomatico e misterioso comunicato degli Ultras della Curva Sud. Qui già il Tapiro si dovrà sdoppiare. Perché, caro Angiolino, ci spieghi: la Roma, in quanto società, da cosa avrebbe dovuto prendere le distanze? Da un comunicato dove si parla di fratelli, padri, strada, sorelle, appartenenza e via dicendo? Mai silenzio fu meglio speso, invece.
Quindi Tapiro anche agli autori del comunicato. Ragazzi, finiamola co’ sta retorica da guerrieri della notte. È tempo di crescere e smetterla di giocare.
Facciamolo almeno noi, visto cosa NON combinano i nostri politici. Io devo ancora capire, comunque, chi in questo momento possa parlare a nome di tutta la Curva. Evidentemente sono stato molto distratto ultimamente.
Rimanendo in questo triste argomento, un Tapiro va assegnato, pari pari, ai tifosi del Napule.
Tutti quanti abbiamo sofferto per la morte assurda di Ciro, ma definirlo EROE non fa altro che insultare la sua memoria. Gli eroi fanno un’altro mestiere. Lasciate in pace quella famiglia così provata, ma immensamente degna. Un abbraccio a quella Mamma. Le sue parole sono state l’unica luce in questa atroce e buia vicenda. Che servano a qualcosa.
Ora passiamo ai Mondiali. Se qualcuno potesse aver avuto ancora dei dubbi sul fallimento e l’implosione del calcio Italiano, beh… credo che se li sia tolti. Dopo l’episodico Mondiale vinto nel 2006, i nostri prodi atleti dalla maglia color puffo sono riusciti a farsi eliminare per due volte di seguito nel primo girone. Ora come nel 2010 il girone in cui era finita la nazionale era modesto e facilmente superabile. Invece ciccia. A casa come è giusto che sia quando ti ergi a paladino del nulla e vuoi svolgere dei compiti non tuoi. Vero, Cesare? Tutta sta morale e ‘sti pippolotti ora valli a fare in Turchia, se ne sei capace. Spiega ai figli di Atatürk il codice etico. Occhio però, perché il fondo del Bosforo è pieno di personaggi come te. Quindi Tapiro anche a te. Ed anche a tutti i calciatori che ti sei portato in Brasile.
Qualche parola però fatemela spendere su quel pirla di Balotelli. Che tu sia un sopravvalutato oramai è un dato di fatto. Lo dimostri continuamente.
Di te c’è d’apprezzare la fidanzata e poco altro. Forse i soldi che sei riuscito ad ammucchiare. Il fatto che tu sia di colore, nella tua carriera, ti ha solo aiutato. Da bianco saresti ancora a Lumezzane a lavorare il tondino. La triste favoletta del negro abbandonato ed emarginato lasciala perdere.
C’è chi davvero subisce maltrattamenti per il colore della pelle e tu, con i tuoi comportamenti e soprattutto con le tue parole, non fai altro che svilire la lotta di quei poveri fratelli. Baciati i gomiti e, soprattutto, levati dai coglioni. Sempre che il tuo procuratore riesca ancora ad incantare qualche pollastro in giro per l’Europa.
Ora, cari Fratelli Romanari, ‘sto Mondiale di pezza dovrebbe finire. Come non importa. Quello che importa è che poi si ricomincia col raduno della Magica. Non si prospetta un anno facile per noi tifosi giallorossi. Li avremo tutti contro. Lo diciamo da sempre, ma questa volta è diverso.
Che famo? Io ed il Tapiro lo abbiamo deciso: andiamo a mignotte.