venerdì, Aprile 26, 2024 Anno XXI


Spero che alla fine non saranno stati Banti e Rizzoli a determinare le sorti di questo campionato. La faccia da rospo di Conte a Lione che dice: “zero, zero, zero”, è l’espressione di chi non si aspettava che gli avversari continuassero a spingere sull’acceleratore. In cuor loro speravano di vedersi lo scudetto già assegnato per cedimento delle inseguitrici. E, invece, non è stato così. Qualcosa non è andato proprio nei loro piani, ma ci sono sempre quei sei punti regalati, quasi fossero un margine di sicurezza che gli arbitri le hanno concesso per avere la sicurezza del primato. E, purtroppo, questo margine è difficile da oltrepassare.

Poi ci sono i gufi. Tutti a tifare e a sputare sangue in campo contro la Roma. Mai una dichiarazione contro la Giuve. Lo stesso misterTod’s ha dovuto preparare una cena riparatoria con gli agnelli per rimediare alle parole offensive nei confronti dei rampolli di casa Savoia.

Dagli anfratti bui della cloaca maxima si erge il raglio di bestie immonde. E’ lo stesso raglio di qualche mese fa quando da quei fetidi luoghi partirono invettive contro i giocatori della Capitale augurandosi infortuni di gioco. Ieri invece un monito ai suoi nemici di sempre: “Non sarà una partita facile. Il Parma mette in diffcoltà, si chiude molto bene”. La nazionale dei pennivendoli dimentica di scrivere che il giudizio di Raglia ce lo stappamo e che per fortuna non è e non sarà mai l’allenatore della ROMA.

C’è da notare un piccolo particolare. A cominciare da PierotPardò che continuato per tutta la settimana a fare ironia su Rizzoli nell’episodio di Sasssssssciolo – Roma. Ne parlano tutti, ovviamente allo scopo di insinuare il dubbio sulla regolarità della partita a vantaggio della Roma. E’ il caso di F. Bocca che non la manda di certo a dire: “Di prima impressione mi sembra che l’entrata di Benatia su Sansone sia rigore. E di conseguenza mi sembra sbagliato che non dia rigore. Ma nel frattempo Rizzoli viene interpellato dall’arbitro di porta e dal guardialinee, i giocatori gli si accalcano intorno e cercano di portarlo dalla loro parte. Lui va da una parte all’altra, consulta, interpella, evidentemente le convinzioni degli altri gli insinuano il dubbio”.

Oggi, nessuno, fa dei paragoni con episodi analoghi e molto più scandalosi. Ricordo la farsa di Catania-Juventus (2012) con gol regolare, prima assegnato e poi annullato dal genio della lampada di Rizzoli. Però, tutti a tacere, non se ne parlò più e neanche er tikitaka ne parlò più.

Nel nostro caso è successo che quando il giocatore ha detto di essere scivolato per quella spinta, l’arbitro ha deciso di tornare sui suoi passi e non dare il rigore perchè aveva giudicato quella spinta non così forte da poter far cadere l’attaccante. Tutto questo accadimento condito da una sceneggiata degna del peggior arbitro italiano e non solo.

Ci si mette anche Eusebio DiFra, che, rimarrà sempre nei nostri cuori, ma se prende la scivolata della rosicaTIO come il suo maestro non parte molto bene: “Il valore della Roma è superiore, però non ci sto a perdere in questo modo. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, io da allenatore se sbaglio vengo mandato a casa”. Ecco, bravo, la Roma è nettamente superiore, hai perso pure contro squadre di media-bassa classifica, mò che cazzo voi? Stai un po’ a riposo, te se schiariscono le idee.

Concludo con appunto a Perrottino che non vorrei che si iscrivesse al club dei rosiconi e dei “livorosi” nei confronti della Roma perché non gli ha dato quello che si aspettava. Alla domanda “Il nuovo stadio ti piace? E ti piace la Roma americana?” avrebbe dovuto rispondere con maggior diplomazia, celando sentimenti ed emozioni ancora vivi dentro di lui. E ha lanciando delle frecciatine, paragonando il passato al presente, che è di per se un’operazione poco gentile: “Non l’ho visto perchè non ero in Italia, ho visto qualcosa su internet, non ho visto la presentazione per intero. Io ho assistito già ad una presentazione con tanto di plastico, era uno stadio bellissimo e poi non so perchè non se ne è fatto nulla. Questo è il secondo plastico a distanza di 4-5 anni. Io me lo auguro perchè città e tifosi se lo meritano”. Il fatto che Perrottino abbia visto un plastico tanti anni fa senza che poi se ne diede seguito non giustifica dichiarazioni scettiche, soprattutto se riguardano una società sportiva come la Roma e ancor di più se sminuiscono l’entusiasmo dei tifosi. Saranno il tempo e soprattutto i tifosi a trarre i giudizi sulla vicenda. Ma Perrottino non è la prima volta che si lascia andare e neanche questa volta ha mostrato di avere lo stesso stile del grande SuperMarco.

ForzaRomaSempre

Mandrake

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