La libertà non è una cosa che si possa dare, la libertà uno se la prende, e
ciascuno è libero quanto vuole esserlo. Enjoy the silence. Poi apri gli occhi e
vedi uno stadio con due curve vuote e per un istante pensi che il centro di
tutto sia scomparso. Allora li richiudi, li riapri e poi vedi. Finalmente. Vedi
tre fotogrammi. Osservi un ragazzo sempre crocefisso (a volte con cattiveria)
soprannominato come colui che non potrà mai esser l’attaccante dei sogni,
quello che potrebbe anzi vorrebbe spaccarti le porte e i pali prendendoli a
pallonate, ma che solo ora comincia a correre. Si proprio lui, il “Fu Mattia
Destro” perché come dice Pirandello: “Le anime hanno un loro particolar modo
d’intendersi, d’entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre
persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella
schiavitù delle esigenze sociali.” Le esigenze di fare goal e di vincere, anche
se non sei cattivo perché hai appena imparato ad esserlo calcisticamente
parlando. Allora che fare se non segnare, esultare,spogliarsi e ballare? Ammiri
il blu ridente degli occhi di Mattia Destro. La seconda immagine è quella di un
ragazzo neo-papà, che salta, esulta, grida,si agita ed esplode ad un goal
neanche fosse uno della Curva travestito da calciatore e catapultato per magia
in mezzo al campo. Lo stesso che ha varcato solo per prendere tutti i suoi
fratelli per mano, con la fascia al braccio, continuando a balzare e a gioire
dalla Nord alla Sud, in rappresentanza dei tifosi, perchè il vero ultras è
stato la Roma stessa. Poi ti fermi e l’ultimo fotogramma da ricordare sono
quelle curve vuote, come spazi bianchi da riempire con i colori. Per il
semplice motivo che è bello e giusto cosi. Perché il calcio è anche questo anzi
è soprattutto questo. Perché la libertà vera non sta nel scegliere tra giallo e
rosso, ma nel sottrarsi a questa ingiusta legge prescritta, poichè non c’è vera
libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La stessa che finisce li
dove si punisce l’ integrità di tifare.
FILIBERTO MARINO