domenica, Aprile 28, 2024 Anno XXI


Sogno o son desto avrà pensato Mattia Destro non appena il portiere del
Catania gli ha confezionato quella palla natalizia, a porta sguarnita,manco
fosse il più ghiotto dei regali. Perché in fondo è Natale ed è giusto esser un
po’ più buoni con tutti. O quasi. Oppure “boni”, come i capelli di Gervinho,
tutti al vento mentre fa lui stesso il vento, quello caldo dell’ Africa del
Nord. Quello che prende i pali a porta vuota e si mangia tremila goal perché è
avvenente cosi. Lui cosi selvaggio che ha richiamato nuovamente a gran voce l’
urlo dell’African United insieme al Gigante Medhi, che non perde da 24 partite
(come un’eterna vigilia) giocate nell’intero anno solare e che si era promesso
fin da subito alla Roma perché è giusto cosi. Tutto come se fosse un eclissi di
colore scuro, che copre il razzismo che non è e non dovrà mai essere sinonimo
di Balotelli. Perché il razzismo è una cosa molto seria. Come i canti della Sud
di sottofondo che ricordano i tamburi di Bob Marley. Lui che in un suo cantico
insegnò al mondo intero a non aver paura si sognare, perché l’alternativa
sarebbe stata morire. Amen e Buon Natale Rudi. L’uomo che ha rimesso la Roma al
centro di se stessa, facendo diventare i suoi giocatori gli “imbattuti”. D’
altronde la linea per divenire imbattibili è sottile quanto letale, e
bisognerà stare attenti. Conte lo sa, la Juve lo sa, l’Italia bianconera lo sa,
la Lega lo sa, perfino Babbo Natale. Ecco perché quel giorno la befana verrà di
notte con la sciarpa colorata al collo. La lunga vigilia è iniziata, forse non
da domenica, non da stasera, ma più semplicemente da tanto tanto tempo. Difatti
sarà la prima partita di un inizio che non avrà mai fine, perché certe sfide
non iniziano e non finiscono mai. Stanno li sornioni e sognanti che aspettano
di venire fuori per prendersi gli applausi, bruciando cuori e colori. Garcia e
i suoi ragazzi potrebbero diventare “gli invincibili” in onore di Nelson
Mandela,volato via in questo dicembre, ma per farlo dovranno andare fin lassù
per affrontare quelli che da lassù ci son sempre stati per meriti e non.
Dopotutto se ti senti invincibile bisogna dimostrarlo, a casa loro, nel freddo
della solare Torino. Li dove danno i raqazzi di Garcia già per condannati. Li
che si credono di essere da sempre i più forti solo perché l’intero Stivale
glielo fa credere a differenza dell’ Europa intera, che non conosce geografie.
Dopotutto ci davano tutti per distrutti anche il giorno dopo Quel Giorno di
fine Maggio, lo stesso in cui è nato un ragazzino biondo del 94’ di nome
Federico Ricci. L’ultimo ad esser entrato in campo al posto di un altro
ragazzetto biondo con vent’anni di più, perché la fine è sempre un nuovo
inizio.
Filiberto Marino