sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


In Italia la questione arbitrale è più importante di quella meridionale. Detto
fatto, anzi tolto, come l’auricolare di Rudi Garcia nel post partita di Sky
dopo le incessanti domande (banali) di Marchegiani, Mauro e compagnia bella.
“Il braccio di Canini sul tiro di Maicon non era presunto, ma netto, perché l’
hanno visto tutti”. Parole sante quelle del tecnico romanista, soltanto un
dettaglio però ha fatto la differenza e nella vita si sa i particolari contano
più di tutto il resto. L’hanno visto si tutti il calcio di rigore, tutta l’
Italia brigante, da Atalanta fino a Barletta, tranne Damato. Come mai però se
il soggetto davanti alle telecamere è Conte, non si chiede anzi non si parla
con calma e per piacere di pareggite acute, cali fisici, infortuni pesanti, ma
si comincia sempre fin dalla prima domanda a parlare dell’arbitro, magari con
gli occhi falsi di lacrime? La risposta non esiste, perché rispondere vorrebbe
dire metterebbe in crisi l’intero sistema politico e sportivo italiano,
disquisire tra ciò che conviene non dire e ciò che conviene non far sapere,
dopotutto la verità è roba rara in questo mondo . Meglio un bel falso che un
vero mediocre, nell’arte, nel quotidiano come nel sistema. Collodi d’altronde
scrivendo ‘Pinocchio’ e le sue bugie ci ha costruito una carriera di fiabe. A
tal proposito fiaba che deriva dal latino “fabula” sta ad indicare una
successione cronologica di avvenimenti che costituiscono la trama di un testo
narrativo indipendentemente dall’ordine in cui li ha disposti l’autore. A
leggere tra le righe sembra la storia recente della squadra giallorossa di
questo campionato. Gli avvenimenti sarebbero le dieci vittorie e i quattro
pareggi che visti di fila assomigliano sempre più ad una brutta malattia, ma se
gli stessi risultati fossero mischiati in maniera più casuale si avrebbe la
ricetta della squadra quasi perfetta. Quella che è ancora imbattuta dopo
quattordici partite, con la miglior difesa d’Europa con soli quattro goal al
passivo (di cui uno su fallo non fischiato e l’altro su papera di Morgan De
Santics). Ci sono domande? Si, una ci sarebbe. Come fai ad essere secondo a tre
punti di distacco? Facile, facilissimo perche abiti in Italia. Come disse il
noto giocatore di tennis Andy Roddick: “ Arbitrare è l’unico lavoro al mondo in
cui puoi far cavolate tutti i giorni senza venire mai licenziato” . Pazzesco
quanto sia veritiero. Ma adesso basta, il campionato è regolare è chi non lotta
vuol dire che è un perdente in partenza. Dal gol bergamasco di Strootmann in
poi tiriamo una bella linea e ricominciamo, perché l’ordine naturale delle cose
è stato ristabilito. Magari all’urlo del ribellarsi e ribellarsi ancora finchè
gli Agnelli non diverranno Leoni anzi Lupi, perché ci piace di più. Un’ultima
cosa, andate tanto sbandierando in lungo e in largo per questa Italia ladrona e
frustrata che voi avete il famoso “stile juve”. Allora rispondete a questa
innocua domanda? Come mai ieri allo Juventus Stadium in curva c’erano dodici
mila bambini fatti entrare gratuitamente che hanno urlato gratuitamente per
tuta la partita la parola ‘merda’ al portiere dell’udinese Brkic ogni qualvolta
ha rinviato il pallone? Questo è quello che siete e sarete. Vergognatevi. Come
disse una volta Joseph Joubert, educare è un modo di amare, un verbo a voi
sconosciuto. Ma soprattutto come ricorda Giuseppe Mazzini, educare è il pane
dell’anima, quella de li “mortacci vostra”.
Filiberto Marino