domenica, Maggio 05, 2024 Anno XXI


da ilmessaggero.it

ROMA – «Attenti a passare accanto ai santi Cosma e Damiano, scendendo verso largo Romolo e Remo: ci si deve tappare il naso perché pieno di escrementi». Messaggio postato tra guide turistiche. Dritte tra professionisti della «grande bellezza» di Roma per sopravvivere dignitosamente al degrado. E se i Fori Imperiali rischiassero di diventare un caso di igiene sanitaria? In fondo, in ballo c’è «solo» il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. Prima fra tutte, la questione dei bagni al servizio del maxi-sistema di venditori ambulanti che lavora quotidianamente con tanto di permessi nell’area archeologica centrale.

LE NORME 
«Lì dove ci sono dei contesti lavorativi autorizzati, anche transitori come i cantieri, vanno previsti i servizi igienici in rapporto al numero dei lavoratori», dichiara Leonardantonio Leggieri, il direttore dell’Unità operativa prevenzioni e sicurezza ambienti di lavoro della Asl Roma A. Ma ci tiene anche a ribadire che «in un contesto di grande frequentazione pubblica come i Fori Imperiali bisogna garantire un ambiente sano di sicurezza igienica». C’è da chiederci quanto possa essere «igienica» un’area dove le rovine fungono da toilette di fortuna prese d’assalto dagli ambulanti, dove i «bisogni» sono lasciati tra antiche pietre e aiuole sotto gli occhi dei turisti, dove gli odori fisiologici fermentano con le alte temperature. E sì che di alta frequentazione pubblica si parla, qui, visto che nella sola settimana di Ferragosto (dal 12 al 18 agosto) si sono registrati i 131 mila visitatori per il Colosseo, il Foro Romano e il Palatino, circa 15 mila in più rispetto all’analogo periodo del 2012, con un incremento del 12,8%.

I LAVORATORI AUTORIZZATI 
Il bello è che su via dei Fori Imperiali c’è un variegato sistema di ambulantato che ogni giorno svolge le sue attività. I camion bar hanno le loro postazioni fisse, grazie a licenze e autorizzazioni rilasciate dal Comune e in alcuni casi dal I Municipio, e le bancarelle sfoggiano i loro souvenir grazie anche alla bolla papale della fine dell’Ottocento. E in un sistema di apparente tollerata legalità, i lavoratori (in larga parte extra-comunitari) presidiano il loro business in un’area di pregio dalle 8 del mattino a molto dopo il tramonto. Sulla base delle carte comunali, è a tutti gli effetti un ambiente di lavoro.

LA «DIAGNOSI» 
Dalla Asl possono eseguire una diagnosi precisa dei Fori Imperiali: «Questi signori addetti a camion bar e bancarelle risultano lavoratori autonomi, cioè titolari della proprietà, e non si può applicare la normativa in materia di prevenzione e sicurezza perché non risultano lavoratori dipendenti – commenta Leggieri – Per intervenire abbiamo bisogno che risulti anche un solo dipendente oltre al titolare. In questo caso, però, il controllo e la garanzia della salute negli ambienti di lavoro è affidata al sindaco e al suo braccio tecnico, ossia la polizia municipale».

Dalla Asl, quindi, precisano che la competenza della tutela di un sano ambiente di lavoro ricade sui vigili. E che bisogna prevedere l’installazione di un bagno in stretta funzione del numero dei lavoratori sulla zona. «Nei cantieri, per esempio, e in tutte le situazioni con lavoratori dipendenti, noi prevediamo i bagni chimici – avverte Leggieri – In teoria, sui Fori Imperiali, vista la quantità di lavoratori con postazioni fisse, con autorizzazioni, vanno previsti bagni chimici in un numero proporzionato ai lavoratori. Bagni chimici che, mi rendo conto, aggiungerebbero bruttura a bruttura».

«Ma se il Comune – rincara Leggieri – ha dato le licenze alle postazioni di commercio ambulante, allora deve provvedere al rispetto delle norme di igiene e sicurezza sanitaria nell’ambiente di lavoro». Ma condizioni di pulizia e igiene dovrebbero essere garantite anche a chi vuole godersi lo spettacolo della storia all’ombra dei Cesari. E chi passeggia tra gli scavi del Foro di Traiano, o lungo la promenade del Foro di Cesare, non dovrebbe rischiare di imbattersi nei reperti fisiologici dei lavoratori. I Fori meritano ben altri souvenir.