Categorie News da Roma Ultimi arrivi Scritto da Er Pasquino mercoledì, 24 Luglio alle ore 08:22
da repubblica.it Il Foro della Pace ai Fori Imperiali di Roma, costruito da Vespasiano tra il 71 e il 75 dopo Cristo, svela la sua ‘anima’ medievale. Grazie all’attività di scavo dell’università di Roma3, in accordo con la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma, sono infatti emerse tracce di insediamenti abitativi di età medievale, databili dall’ottavo al tredicesimo secolo. Le ricerche, guidate dal professore Riccardo Santangeli Valenzani dell’ateneo romano, si sono concentrate su due diverse aree che rispondono a due fasi cronologiche diverse. “Nella prima area – spiega Santangeli Valenzani – sono emersi resti legati ad attività produttive, forse metallurgiche, databili intorno all’ottavo secolo. Nella seconda area, pienamente basso medievale, databile al XIV secolo, sono stati messi in luce strutture di attività residenziali”. I ritrovamenti sono il frutto della quinta campagna di scavo del Foro della Pace, cui ha dato vita il team universitario per sette settimane. Nel corso delle ricerche, illustrate oggi pomeriggio, è emersa inoltre l’estremità reclinata di una delle gigantesche colonne del Foro di epoca imperiale: quindici metri di altezza, di granito rosa di Assuan, per 1.80 di diametro. Il pavimento del Tempio della Pace è sotto di noi, a circa quattro metri, e a questa quota abbiamo trovato evidenti tracce di insediamenti di età medievale, abitativi e produttivi”. Intanto la Soprintendenza sta progettando un tunnel che colleghi le varie parti del Foro della Pace, creando un unico percorso di visita che parte dalla via Sacra e attraverso il Foro della Pace si ricongiunge con il Foro Romano all’altezza della Curia. E’ quanto spiega l’archeologo Roberto Meneghini della Soprintendenza capitolina ai beni culturali, che aggiunge: “La Soprintendenza ha in programma di realizzare progetti ancora in fase di completamento per il restauro della pavimentazione della sala della Forma Urbis”. Scavando la galleria per ricongiungere i due ambienti, si possono acquisire ulteriore documentazioni archeologiche e portare alla luce un’altra porzione del complesso. Il Foro della pace è il secondo foro più grande dopo quello di Traiano con i suoi oltre 20 mila metri quadrati, e la sua funzione era quella di luogo della cultura della Roma imperiale. Qui c’era infatti una biblioteca, “probabilmente una scuola di medicina”, ma non solo.ha detto Rossella Rea, direttrice dei lavori al Colosseo “Questo era un sito dove venivano esposte opere d’arte di grandi scultori greci – ha detto Rossella Rea, direttrice dei lavori al Colosseo – e naturalmente nella sua aula di culto conteneva la grande statua dedicata alla pace”. Gli scavi e le attività di restauro che si stanno conducendo “da anni sia da parte della Soprintendenza speciale, sia della Sovrintendenza comunale con l’ausilio dell’università Roma3 – ha specificato Rea- consentono anno per anno di riportare in luce quanto restava ancora interrato dell’aula di culto in particolare”. Si tratta, ha concluso, “sicuramente di ulteriori tasselli verso una migliore valorizzazione dei fori imperiali. E’ un progetto che la soprintendenza accarezza da almeno 40 anni”. Inoltre sono stati messi in cantiere il recupero delle colonne di granito rosa di Assuan dell’antico Portico occidentale, che saranno ricostruite con gli spezzoni di fusti risalenti all’epoca imperiale, rinvenuti durante gli scavi comunali del 1998-2000. Il progetto, tecnicamente, si chiama ‘anastilosi’. Quanto ai tempi di realizzazione, Meneghini chiarisce: ” Penso che si aggirino intorno ai due anni e mezzo, forse tre al massimo”. I fondi, comunque “già ci sono e sono stati stanziati dalla legge Roma Capitale”, conclude Meneghini. |
