domenica, Maggio 26, 2024 Anno XXI


“Questa è la Roma”. Basterebbe questo commento di Marquinhos sul suo social
network, ieri in tribuna a seguire la squadra da infortunato. Come fai a
pensare che tra il Palermo e il Pescara, fanalini di coda, fai un punto e che
poi nelle stesse settimane, vinci prima a San Siro con l’Inter e ieri sbologni
il Siena in quattro e quattro otto? Misteri della fede disse qualcuno. Hai il
miglior attacco della serie A, anche sopra i prossimi campioni d’Italia
bianconeri e poi hai una difesa che meriterebbe di retrocedere. Questa è la
Roma, croce e delizia, talento e maledizione. Come l’Osvaldo furioso, che fa
tre gol e che riesce comunque ad essere fischiato. Questa è la Roma. Adesso si
va a giocare in riva all’Arno, con il nemico pubblico numero uno, anzi nove,
come il numero che portava sulla maglia giallorossa e i punti che sabato sera
potrebbero vedere la Fiorentina di Montella sopra la Roma di Aurelio
Andreazzoli, un toscano che dovrà vincere in toscana, come il fiume che torna
al mare. Quello giallorosso ci sarà, perché certe gare sono a prescindere e
perché sarà la prima volta da avversario contro l’amico di centrocampo e di
mille partite. Quel David Marcelo Cortez Pizzarro che a vederli da vicino sarà
un po’ come vedere Tom e Jerry dal vivo. Mancano cinque partite, anzi quattro,
perché l’ultima sarà tutto tranne una partita, che dovranno esser giocate come
giocherà il neo-modello Borussia Dortmund domani sera al Bernabeu, fino alla
morte. Poi si penserà a quel (maledetto) 26 Maggio. Ricordandosi un dogma che
qualcuno disseun giorno: “nel calcio si ricorda soltanto chi vince. Ed ogni
tanto anche chi perde”. D’altronde c’è ancora qualche sentimentale, che rinnova
abbonamenti senza avere un motivo vero, o forse si l’amore al di là di tutto e
c’è ancora qualche “cojone” che quando la Roma vince è contento a prescindere.
Come fai a non essere romantico col calcio? Questa è la Roma.
Filiberto Marino