martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


Quando oggi sentiamo la parola “pontefice”, la prima immagine che proiettiamo nella nostra testa è un uomo vestito di bianco che sovrintende alle funzioni religiose nel loro grado più alto, il rappresentante della totalità cattolica cristiana del mondo, il sacerdote che custodisce l’essenza dei valori della chiesa cattolica.

Pochi di noi però, sanno che questa parola ha un’etimologia pagana, che niente ha a che fare con la religione cristiana. È un termine nato molti secoli prima del cristianesimo, quindi anche della figura di Cristo.
La cronologia collocherebbe l’istituzione del sacerdozio intorno al secolo VIII/VII a.c. durante il regno di Numa Pompilio.

È assolutamente fondata la teoria, che vede la figura del pontefice come responsabile della manutenzione del primo ponte romano, che come abbiamo già visto era il Ponte Sublicio.

Il termine letteralmente deriva da Ponti fex, dal latino pontem facere, costruire ponti,
Viene però da chiedersi, perché chi costruiva ponti doveva essere considerato addirittura un sacerdote e non un semplice artigiano, fabbro, falegname?

Nell’antica Roma come abbiamo visto in precedenza, le figure collegate all’acqua, mari, fiumi etc… avevano sempre una valenza divina, molti erano infatti i santuari dedicati alle acque, (uno dei più noti, il complesso sacro di Largo Argentina), quindi chi collegava due sponde, divise da un entità divina, ne contrastava il l’intento di dividere i due lati di un fiume. Per questo motivo chi si occupava di questi incarichi non poteva essere un semplice costruttore, ma anche un sacerdote che svolgesse le funzioni religiose mirate a creare gli auspici necessari affinché la costruzione non fosse accompagnata da presagi nefasti.

Col passare dei secoli questa figura ha assunto molte altre peculiarità, rivestendo sempre più importanza nella società romana, occupandosi della regolamentazione dei culti pubblici e privati, spesso ponendosi come intermediario stesso tra la società e l’applicazione delle leggi vigenti.

Nel suo momento di massimo rilievo il pontefice arriva ad essere il capo del collegio sacerdotale romano, che racchiudeva molte altre cariche sacerdotali oltre a quella di pontefice che diventerà colui che coordina l’attività cultuale a Roma, fino ad arrivare a compilare l’elenco delle cariche magistrali, o gli annali annotando gli avvenimenti storici più importanti della città, qualora si decidesse che un evento storico per la città necessitasse di una ricorrenza celebrativa in favore di qualche dio al quale era stato riconosciuto il merito.

Valerio Pappalardo alias Lupo Grigio