Ave Romanari,
nell’incertezza spaesante che stiamo vivendo in questi giorni avere dei punti fermi è fondamentale per riuscire ad orientarsi un poco.
Uno di questi si chiama Maurizio Zamparini.
Il pittoresco imprenditore Friulano, attualmente patron del Palermo, è passato alla storia del “futbol” per i suoi dolcevita color cacchetta e per alcune sue dichiarazioni al limite dell’assurdo.
Oltre ovviamente per il numero oceanico di allenatori assunti e licenziati… Diciamo allegramente.
Quest ‘anno che le cose vanno decisamente male per i rosanero, ultimi in classifica, il nostro sta dando il meglio di sé.
Siamo già al quinto incarico per la panchina della sua malconcia squadra.
Il fortunato vincitore di questa nomina è Sannino.
Allenatore che aveva iniziato la stagione, salvo poi essere sollevato dopo solo tre giornate.
Poi toccò a Zamperini, che durò molto di più, ma che dovette lasciare il posto a Malesani, che venne licenziato quasi subito per far ritornare Zamperini che durò l’arco di una scoreggia, per avere poi l’attuale riesumazione del povero Sannino.
Insomma sembra la storia della canzone di Branduardi, ve la ricordate ALLA FIERA DELL’EST?
Solo che qua non ci sono né gatti né cani e neanche sorci.
Ci sono solo i deliri di un uomo lasciato troppo solo e in balia di se stesso.
Ed è anche per questo che noi filantropicamente assegniamo il nostro TAPIRO al Sior Maurizio, convinti che il simpatico animaletto lo saprà sostenere e consigliare sempre al meglio.
Magari convincendolo a lasciar perdere politica, calcio e affari in favore di un bel posto all’Osteria dove poter raccontare le sue memorie e trovare una più adeguata compagnia.
Barbera e champagne, stasera beviàm…

P.S. Zamparì, il Tapiro nun lo poin esonerà: è a vita!