Categorie Articoli by Gens Romana Ultimi arrivi CDR Scritto da Gruppo Facebook martedì, 27 Novembre alle ore 03:30
Una volta si sarebbe detto il massimo risultato con il minimo sforzo, ma quando in campo c’è la Roma lo sforzo è doppio, triplo, quadruplo come la classe di un Capitano unico. Pescara-Roma dice tutto e niente, doveva essere la partita dei ricordi e cosi è stata, dove il Boemo tornava a Zemanlandia, come un lungo viaggio del Tevere fino alla foce del mare Adriatico. Troppo breve invece il tempo che i gufi abruzzesi e laziali ci hanno impiegato per dire che Zdenek è cambiato, che è diventato catenacciaro di un calcio troppo antico, fatto solamente di catene e sortilegi. Come quello che spezza Mattia Destro, occhi di cerbiatto, dopo appena cinque minuti trasformando in rete una corta respinta del piccolo Perin, che può solo inchinarsi alla punizione tirata dal solito Messia dal terrazzo di casa sua all’Eur. Pescara - Roma potrebbe finire qui, ma non sarebbe Roma. Si è visto Marcos fare da padrone della difesa, perché è difficile fare il bravo con i bravi, ma è ancor più complicato fare i bravi con i difficili, dove la tensione è sottile come un filo d’erba. La medesima che Mattia Destro ha percorso appunto da destra a sinistra, neanche avesse le rotelle sotto gli scarpini usando il campo come fosse una pista . Quella stessa erba che un certo Francesco Totti ha mangiato, correndo avanti e indietro, pressando, crossando, tirando come si faceva da ragazzini al mare con gli amici. Il mare c’era ed era vicino allo stadio Adriatico, anche se non è la stessa cosa del mare di Roma, quello è cosa nostra, lontano ma sempre vicino. Pescara-Roma era Zeman contro Zeman, il bello (Totti), il brutto (Osvaldo) e il cattivo (il risultato), il passato, presente e speriamo futuro. Dammi tre punti e non chiedermi niente, cantava la Sud e cosi è stato. D’altronde che bello dire ha vinto la Roma, il resto se lo porta via il mare. Filiberto Marino |
