Categorie La MandraKata Ultimi arrivi CDR Scritto da Mandrake martedì, 6 Novembre alle ore 11:37
Per la prima volta la stampa non si accanisce sulla Roma. Ormai, per molti di loro, immagino, sia come sparare sulla croce rossa. Troppo deludente per essere vero. E tutto questo ci provoca ancor di più un senso rpofondo di insoddisfazione. Peggio di un anno fa. Per di più le situazioni scorbutiche aumentano. Non si capisce come mai l’investimento su Destro e lui continua a non giocare neanche per 15 minuti; Pjanic è tornato in panchina, mentre sarebbe titolare ovunque. Per carità Taxi e Florenzi sono buoni giocatori ma non ti daranno mai quella marcia in più, almeno per ora. Le loro facce sono eloquenti e quando scendono in campo non hanno alcuna voglia di stupire. A ogni fine partita, si allontanano negli spogliatoi mesti e pensierosi. Sarà anche vero che, questa estate, la Roma «sulla carta» era una cosa e quella reale è un’altra, ma ormai lo smarrimento collettivo è palpabile. Alcuni siti web provono a ribaltare le affermazioni del capitano titolando “Totti scarica Zeman”. Niente di più falso. Checco nostro ha detto che se ne esce solo seguendo i suoi dettami. La frase imputategli è questa: “Capello era concreto? Sì, però aveva anche altri giocatori “. Come non dargli ragione. E ancora quest’altra:“Se ha la rosa giusta per il suo calcio? Lui dice di sì…”. Ovviamente Totti sa bene che la madre d questa situazione è la campagna acquisti. Lo disse questa estate: “basta con le transizioni”. Lui sa bene che Bradley e Taxi possono essere delle buone alternative, ma non possono costituire l’asse di un centrocampo. Eppure DDR fatica e Pjanic (che il capitano stima molto) va in panchina. E allora forse, le parole del capitano sono ancora una volta generose: da un lato si vuole salvare Zeman, ritenuto un buon allenatore, ma dall’altro non si vuole più derogare alla possibilità di costruire una rosa forte. Solo che c’è il rischio concreto che le parole di Totti possono scatenare malumori dentro lo spogliatoio e screditare parte dei compagni, e allora sarebbe un tutti contro tutti. Ma del resto, arrivati a questo punto, cosa si potrebbe fare? Sabatini non vuole ammettere che, la rosa si sia indebolita, e che va bene Zeman, ma meno bene la campagna acquisti. “Abbiamo fatto errori, è evidente. Però dobbiamo registrare una cosa che ci tiene in vita. E cioè che nella stessa partita … abbiamo messo dentro anche cose belle e importanti”. Si, è vero, ma se le cose belle e importanti vengono vanificate da sconfitte a rota, allora anche le cose belle diventano fine a se stesse. E ci siamo stancati di guardarci allo specchio. Zeman, come un pugile sonato (Romatto dixit), ripete come in un rosario la stessa litania: “Per ottenere risultati, però, bisogna lavorare. Abbiamo fatto vedere a sprazzi un calcio di ottimo livello”. Caro Zezè so quattro mesi che lavori con doppie e triple sedute e ritiri. Se i risultati sono questi, un dubbio viene. Ma allora, forse, viene da chiedersi se non ha detto delle cose giuste ancora una volta er sor Montella: “Ho sempre saputo che, per me, la cosa migliore sarebbe stata andarmene da Roma per intraprendere la carriera di allenatore. Allo stesso modo pensavo che tornarci, dopo Catania, sarebbe stata la scelta peggiore che avrei potuto fare. Però, se devo dirglielo sinceramente, in entrambi i casi l’avrei allenata molto volentieri. Emotivamente parlando”. Parole inquietanti che fanno intravedere quasi una impossibilità di fare il mestiere di allenatore a Roma. O, forse, per dirla con parole chiare senza dover leggere sopra le righe, a Roma, e Montella lo sa, ci vorrebbe gente come Capello o Trapattoni (e forse anche Ranieri). Però, i miracoli, Stramaccioni li sta facendo. E so due che se semo persi. Rizzitelli che non segnava manco a porta vota: “Credo che per tutto l’anno la Roma sarà questa. Bisogna accettare Zeman in queste situazioni nel bene e nel male, però ecco: molte volte va bene, molte volte va male”. Ma si può essere così rassegnati? Non penso proprio. Non è da romanisti. Più realista l’ex vice capitano Panucci, che a paragonarlo con Piris capisci perché stamo messi così: “Le squadre in Italia pensano prima a difendersi. Io sono convinto che con Zeman a fine campionato non puoi vincere, a me piace il suo gioco e può farti vincere anche 3-4 partite di fila. Ma questa Roma non può arrivare nei primi 3 posti, lo dico a malincuore”. Forse è la triste verità. Commentatori pagati da Lavateidenti spingano per esiti nefasti:“L’Inter a gennaio chiederà Destro alla Roma“. Lo ha detto Aldo Serena, un tifoso giallorosso commenta cosi’: “aggiungo soltanto che DESTRO è un patrimonio che non si è capace di valorizzare; è un potenziale campione che non gioca e quindi non cresce! Altro che Destro all’Inter dove farebbe faville, ma chi pagherà le incapacità della società ai tifosi? Ricordo ancora lo scambio tra Peruzzi alla Juve ed Hassler ( che gioco circa 18 mesi con la Roma), contro i 10 anni da campione di Peruzzi”. Qualcuno ha pure detto che da Coverciano si spinge per le dimissioni di Zeman e le ennesime parole di Prandelli a distanza di più di una settimana dai fatti dell’esclusione di DDR e Osvaldo andrebbero interpretate in questo senso: “Loro sono arrivati feriti e hanno dimostrato di essere seri perché l’accusa è stata pesante“. Così lo juventino in pectore straparla a una emittente francese in merito ai casi De Rossi e Osvaldo e alle parole del tecnico della Rom. Non c’è niente da fare, senza credere ai complotti, siamo però costretti a osservare uno stato d’assedio. Ci si è messo anche il compositore Piovani che con Zeman presente all’auditorium prende la parola: “L’individualità fa male anche nella Roma: ci sono giocatori che sono troppo individualisti e che manderei via“. Ma a che gioco stiamo giocando? Non ci meritiamo questi equivoci, queste prese in giro, e neanche le fenomenate, e allora, diamoci tutti una mossa e usciamo fuori i muscoli del capitano. Mandrake
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