giovedì, Luglio 10, 2025 Anno XXI


Spesso da tifosi della Roma se semo sentiti un po’ ossi de cane,
cio’ come una quarantina de anni fa quelli più grossi
chiamavano i ragazzini secchetti e gracilini, cioe’ quasi tutti noi.

Un po’ era l’alimentazione diciamo spartana ed essenziale,
ma trattavasi principalmente delle conseguenze del moto perpetuo
da cui eravamo affetti.

Essere tifosi della Roma, da sempre, ti riduce o ti esalta
al ruolo de osso de cane, pure se pesi una piotta e mezza.

Una forma spirituale.

Essere consumati da uno stato, da un motivo di vita.

Indubbiamente l’avvento del Maestro Zeman,
paventata ed auspicata panacea post asturiana,
ci ha dapprima esaltato e poi ricondotto in tutta
fretta al nostro ruolo naturale.

L’annervamento continuo.

Ora, nella festosa ma realistica settimana susseguente
alla travagliata e dirompente vittoria genovese,
ci piacerebbe riuscire ad essere sereni e fermi
nella consapevolezza di pregi e difetti di questa Roma.

Ma dopo tanto tempo di pizze e lacrime,
di battaglie e guerre perse senza combattere,
un momento di esaltazione moderata possiamo
concedercela, considerata la settantina di minuti
giocati con il sangue agli occhi.

MERCE RARISSIMA NEGLI ULTIMI DUE ANNI.

Quindi, alla vigilia di Roma Udinese,
siamo pieni di acciacchi ma con un pizzico
di ottimismo in saccoccia.

Avessimo trovato una bella Roma?

Lo speriamo con tutti noi stessi.

Nel frattempo abbiamo sommessamente sottoposto all’attenzione della AS ROMA,
due argomenti che ci stanno molto a Core, de Roma.

Liberare il fu settore ospiti dall’occupazione di numero 3 stewards,
per destinare quel settore ai tanti romanisti che non possono
spendere 50 euro per una Tevere, e destinare le tribune
del derby alle squadre di casa, senza lasciarle pascolare
desolate da qualche centinaio di volontari.

Difficile? Non crediamo.

Cari dirigenti della AS ROMA,
fatece e ditece qualcosa da tifosi della Roma.

Noi ce stamo, da vecchi Ossi de Cane.

Forza Roma.