martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


La partita di Torino, i sabaudi, se la erano “preparata” bene. Una storia di vendette contro chi aveva riportato l’eretico a corte, per mettere in dubbio ancora una volta le teorie false ma efficaci del potere. Così, il ciambellano di corte per antonomasia, Moggi esordisce prima della partita: “Speriamo finisca 6-0 a favore della Juventus così imparano a fare i furbi. A Roma c’è qualcuno che fa il furbo e si chiama Zeman. Pure con Ciro Ferrara ha tentato di mettere in piedi il solito giochino, mi auguro che la Juve in campo gli dia una bella lezione di calcio”. Una punizione esemplare per ciò che l’eretico ha sempre detto. Magari prima della partita qualche robusto aiutino per ricordare all’eretico chi comanda ancora e che si deve stare zitti. Il potere, l’arroganza è sempre quella. C’è l’hanno scritta come monito esemplare sul colletto: “l’importante è vincere con ogni mezzo possibile”. Poi il giorno dopo, tutti tacciono, nessuno avanza dubbi. Tutti a incensare la società di Stato perché il calcio italiano è mediocre e pur di uscire dalla mediocrità chiude gli occhi a una evidente e palese alterazione della prestazione. La squadra di Stato come testa di ponte, e gli eretici vanno addomesticati.

A sostenere la tesi sabauda è anche lo storico giornalaio lanzialle, tale Melli: “Zeman ne sta combinando più di Carlo in Francia. Una cosa è un uomo a 45 anni, un’altra a 65: quando parla non si capisce cosa voglia dire. Il boemo non ha vinto nemmeno il trofeo dei bar.”. Come non si vergogna questo uomo, che da quando si sveglia la mattina a quando va a dormì, non passa minuto che a insultare la ROMA. E gode ancora di credito? Poi, a lezione compiuta, si accomoda a sensazione simili a quelle di chi sazio da una magnata colossale, non pensa ma erutta.  Lo fa, l’uomo grigio, senza qualità, tale Marotta’ucazz::Un professionista si deve far apprezzare per il lavoro e per i risultati che ottiene, non per altro”. Anche se i risultati sono frutto di alterazioni?. La chanson de roland proviene da un tale che da anni si chiama Cobolli&Gigli, nel senso che non si sa chi in realtà sia, dal momento che sembra che coesistano due persone in una. Oggi chi ha parlato? Sembra Cobolli, quello più cattivello. E infatti l’ha sparata grossa e riferito a Zeman dice: “Fa un mestiere non adatto ai vecchi“. Ma parla lui, che cade sempre in piedi? Che lo vedi pure a porta a porta a capo di qualche associazione nazionale dei consumi, dei cacciatori, dellimegliomortaccisua. Il potere appunto. Si pronuncia anche Focolari(no): “Ve l’ho detto un mese e mezzo fa. Considero la Roma una buona squadra, ma il problema è nel manico, e cioè Zeman”. C’è anche l’immancabile ex giocatore OGM, Viallistericum che da commentatore non fa il giornalista ma i cazzi sua: “Zeman è da serie B”. ma che ce volemo commentà a uno che espatriato per non essere pizzicato? Ariciccia pure uno come Almeyda, tutta una vista a doparsi a Parma, poi caduto in disgrazia con la maglia dei Pippanera. Parla, casualmente, della partita persa a Roma il 17 giugno 2001. Racconta che i giocatori della Roma volevano che loro perdessero, che non giocassero e che molti dei suoi compagni alla fine non si sono impegnati. Ma cojone com’è non sa che tutta ROMA voleva che se scansassero e non avessero rotto er cazzo. Me sembra una cosa normale. Non è normale insinuare partite vendute o comprate, o scommesse. Ma di che cosa parla Almeyda? E allora cosa dovrebbe dire di Lazio-Inter, le sue due squadre del cuore, che hanno palesemente violato le regole della sportività? E scrivono pure libri, ma cosa avrebbero da raccontare? Niente. Solo flebo al braccio e tanta tristezza. Ciò che preoccupa, invece, sono le voci dall’interno che hanno anche prefigurato ammutinamenti e rassegnazioni: “Io l’ho sempre detto, non possiamo giocare per lo scudetto. Facendo un grande campionato possiamo arrivare tra le prime tre e sarebbe straordinario”. Lo ha detto Danielino. E’ vero la Roma ha giocato veramente male. E adesso tutti a dare addosso, in un tutti contro tutti. Ma è qui che sta la differenza tra Roma e tutte le altre squadre. Alla Roma si cerca il gioco e non la vittoria a tutti i costi. Cosi’ come in musica e’ l’interpretazione che fa il grande artista, l’amore per il calcio si vede nell’interpretazione del gioco, e Zeman e’ un maestro indiscusso, questo lo dice Mandrake.

Daje ROMA

Mandrake