martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


Si sente dire che siamo geneticamente incapaci a vincere. E si accusa l’ambiente, alcuni giocatori viziati o addirittura l’intera città di Roma di distrarre giocatori e allenatori attratti da molte lusinghe e avvolti da una scarsa vena al sacrificio. Tutto falso. L’ha detto er sor menestraro: “Tutti sapevano che eravamo in grosse difficoltà economiche, era il momento di mantenere quello che si poteva”. Quindi, un fatto determinato da condizioni oggettive, congiunturali, non insite a una modo di essere. Nelle transizioni si paga sempre lo scotto di una gestione che tramonta e di un’altra che ha bisogno di tempo per delinearsi.

Sulla recente sconfitta, ci illumina sempre er sor RaGneri: “Penso che nel calcio le motivazioni sono fondamentali per competere a grandi livelli”. Quello che c’è manca nun è er gene della vittoria, ma “gli occhi della tigre”. La furia e l’intelligenza di vincere le partite. Semmai siamo ancora “double face”. Spettacolo, tecnica, e velocità; sbadataggine, fragilità e gaffe difensive. E perché accade tutto questo, perché non si può vincere quando si è sul 2-0 al 72’? Allora, più che dare addosso all’allenatore, bisogna dire che prima di fissare obiettivi come a subbuteo o in un video game, si deve pretendere affidabilità tecnica e mentale da parte di tutti. E non è mica colpa della genetica se il portiere Goicoechea, fresco di arrivo, esordisce: “La mia ambizione è diventare titolare. La mia migliore qualità è quella di giocare con i piedi” ..ma allora v’è da dirgli “cambia ruolo fratè”.

Perché poi si da spago a una gran caciara. Melli dice che Zeman nun è mai stato Mourinho (nun ce n’avevamo accorti, ndr) serve solo a nascondere una campagna acquisti che è stata ancora una volta sbagliata, e che si aggiunge a quella sbagliatissima della scorsa stagione”. Praticamente, dal suo punto di vista,è meglio ritirarsi. Ma non è che un laziale stà ancora a rosicà per Sabatini alla Roma?. Poi c’è sta il pensiero criptico di SuperTonyDamascellumZeman non ha colpe, la colpa è degli zemaniani”, che cazzo vor dì che la colpa è dei tifosi? Ah, ‘mbè. “Credo di essere stato l’unico a dire che la Roma è una grande squadra con un grosso problema, il suo allenatore” gli fa eco er FocolariNO. “Non cambia mai niente, credo sia una cosa genetica” ha commentato un noto commentatore radiofonico. Sono alla frutta, nun sanno più che dire.

Davide Ballardini, tecnico di quel Genoa, ricorda la sua impresa nel rimontare la Roma da 0-3 a 4-3, e ci dice che sono esperienze bellissime. E te credo, all’anima delli meglio mortacciSUA, mentre Vincenzino Montella, tecnico della Fiorentina (e futuro allenatore della Roma, ndr), ha elogiato le verticalizzazioni de mister Zeman: “è incredibile, non ho mai capito come riuscire ad insegnarle, in tempi così brevi, e poi spiegare e far apprendere i tempi di gioco è la cosa più difficile”. Semplice, Vincenzì..allora perché è un maestro. Impara, impara, che c’è servi.

Poi, meno male che c’è sta sempre l’omo ombra, er più de Ferentino e de Anagni, er pesce der Campagnano, er bove de Castro Vitorchiano, er tatuato de Velletri.”Siamo la prima squadra della capitale e siamo fieri e orgogliosi di questo”, firmato, Clauduscu Lotirchius: “La società ha sempre portato avanti una politica di accrescimento” … l’accrescimento delle tasse da pagà semmai.. “lo abbiamo fatto nella consapevolezza di voler allestire una squadra competitiva” ma ‘nvedi de pagà gli avvocati.  “Abbiamo ricevuto tante offerte per diversi giocatori importanti” si, pè formà la squadra SS carcerati. Lotiturchius prosegue l’intervista sottolineando come, sotto la sua gestione, la LaziE sia cresciuta non solo dal punto di vista dei risultati sportivi, ma anche da quello di una migliore gestione finanziaria: “Quando sono arrivato alla Lazio c’era la diaspora, scappavano tutti  .. Mò vanno in galera… “Noi non vendiamo sogni ma solide realtà”, vai Lotì a venne carciofi. Infine “La Roma ha come simbolo la lupa, noi abbiamo il Colosseo” er Colosseo de le maghine de fotografia dei turisti …. A profughiiiii…

 

N’artro fenomenata esce da ReteSporC: “L’allenatore ideale in Italia in questo momento è Conte che sta facendo un lavoro straordinario con la Juventus”. Allenatore de che? Squalificato, indagato, con diversi processi in carriera, bell’esempio. Ricordando il monito di Vialli: “Io, tra l’altro, non l’ho mai perdonato quando ha gettato un’ombra sulla carriera mia e di Del Piero, e non mi ha ancora chiesto scusa”.  E perché dovrebbe (dovremmo), chiedere scusa, visto che la sua squadra (e lui medisimo) sfilarono (e il vizietto nun se lo so tolti)  dritti in Tribunale. De ideale, alla fine, c’è sta solo l’appello de tanti tifosi, non a Conte, e manco a Zeman, ma all’AS Roma e alla squadra, di ritrovare distanze emotive e concentrazione, stimoli, per vincere o provarci quanto meno, mettendo da parte genetiche, polemiche, corruzioni e inquisiti. Noi l’elmetto l’avemo messo già da mò.

Vincere.

Mandrake