lunedì, Luglio 14, 2025 Anno XXI


A Cesena si chiude, finalmente, quest’annata maledetta. La vittoria consente alla Roma di mantenere il settimo posto, buono per la qualificazione in Europa League lo scorso anno ma non questo.

Lo show del Capitano evidenzia ancora di più la differenza tra grandi giocatori e modesti pedatori. Purtroppo la squadra giallorossa ne è stata piena.

Stekelemburg: buon portiere, a tratti anche decisivo. Difficile fare la differenza quando ti trovi gli avversari da soli davanti a te. Da riconfermare

Lobont: come secondo niente da dire

Curci: deve andare via per cercare la sua strada.

Cicinho: s’è sposato

Burdisso: grave perdita la sua. Speriamo torni ad altissimi livelli

Josè Angel: disastroso. Non si capisce su quali basi sia stato scelto

Juan: ha fatto il suo tempo

Kjaer: una mina vagante. I suoi errori sono stati davvero tanti, troppi

Heinze: non doveva giocare tutte le partite ma gli infortuni l’hanno costretto agli straordinari e l’ha pagata in termini di rendimento

Cassetti: ha scoperto a fine carriera di essere un centrale. Non giudicabile

Rosi: non riesce a fare il salto di qualità. Se il titolare è lui allora la Roma non sarà mai grande.

Taddei: si ritrova terzino e fornisce qualche buona prestazione, poi si perde nelle alchimie del mister

Pjanic: finale di stagione da dimenticare. Dopo l’infortunio non è tornato ai livelli di inizio campionato. Ci si può puntare

De Rossi: un’altra stagione sottotono. Il nuovo ruolo sembrava avergli dato nuova linfa. Poi fornisce una serie di prestazioni davvero modeste. Il nuovo ingaggio doveva essere onorato, ma a parte una manica lunga e una corta si è visto ben poco ci straordinario

Gago: indecifrabile. Una seconda chance gliela darei.

Perrotta: anche lui scopre di essere terzino proprio vicino alla pensione. Senza voto

Greco: non c’è posto per lui in una Roma di vertice. Se però le posizioni sono queste un piatto c’è anche per lui

Simplicio: fuori dal ritiro ogni volta che ha giocato ha lasciato il segno. Il suo scarso impiego è uno dei tanti errori del mister

Marquinho: sicuramente uno dei più positivi. Deve crescere ma la voglia non gli manca

Bojan: lampi di genio. La testa è la cosa più difficile da mettere a posto. Servirebbe qualcuno che gli dia una svegliata

Borini: per lui conta la forma. Se è al top diventa importante, appena cala fisicamente ha poco da offrire
Lamela: doveva fare di più. Gli diamo la scusante del primo anno e dell’età ma già del prossimo anno deve far vedere chi è, anche perché non è stato pagato poco

Osvaldo: combattente. Le squalifiche del giudice sportivo e quelle della società hanno limitato la sua stagione che poteva sicuramente essere più importate.

Totti: criticato già a luglio, messo fuori ad agosto. Volevano iniziare il post Totti già da quest’anno. Come al solito il capitano ha risposto sul campo risultando ancora una volta il migliore della rosa.

Luis Enrique: allenatore non pronto. È stato catapultato in una realtà più grande di lui da una dirigenza a dir poco superficiale. Gli hanno prospettato una cosa che non esiste, lo hanno ingannato. Gli stessi giocatori a parole lo hanno sempre difeso, salvo poi fornire prestazioni ridicole. L’asturiano poi ci ha messo del suo. Tanti errori, tanti ripensamenti, tante stramberie. Il suo staff tecnico non si è dimostrato all’altezza. Insomma via senza troppi rimpianti

Il prossimo hanno si ricomincerà da sotto zero. Il lavoro svolto non solo non ha creato le basi per gli anni futuri ma ha fatto retrocedere la squadra rispetto a dov’era. Rimboccarsi le maniche e spendere, solo questo può risollevarci.

petra@corederoma.it